Annunciazione di San Gallo: differenze tra le versioni

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|ubicazione = [[Galleria Palatina]]
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L''''''Annunciazione di San Gallo''''' è un dipinto a [[pittura a olio|olio]] [[su tavola]] (185x174,5  cm) di [[Andrea del Sarto]], databile al [[1513]]-[[1514]] circa e conservato nella [[Galleria Palatina]] di [[Firenze]].
 
==Storia==
L'opera fu la seconda eseguita da [[Andrea del Sarto]] per la [[chiesa di San Gallo (Firenze)|chiesa di San Gallo]] a Firenze, come ricordano l'[[Anonimo Magliabechiano]] e il [[Giorgio Vasari|Vasari]]: dopo il ''[[Noli me tangere (Andrea del Sarto)|Noli me tangere]]'' e prima della ''[[Disputa sulla Trinità]]''.
 
Con l'[[assedio di Firenze]] le opere del monastero, retto dagli [[Agostiniani]], vennero trasferite entro le mura, per la precisione in [[Chiesa Evangelica Metodista (Firenze)|San Jacopo tra i Fossi]], infatti nel [[1531]] esso fu raso al suolo dalle truppe di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]]. Nella nuova sede vennero ricostruite tutte le capelle come erano nell'altra.
 
Nel [[1557]] venne sommersa circa un terzo durante l’alluvione, andando perduta la predella. Non è chiaro se essa fosse quella divisa oggi tra la [[National Gallery of Ireland]] e il [[Castello di Warwick]] (ipotesi respinta da Padovani nel 1986). [[Giorgio Vasari|Vasari]] dopotutto riporta che ne avesse una dipinta da [[Pontormo]] e [[Rosso Fiorentino]].
 
==Descrizione e stile==
La scena si svolge all'aperto, sullo sfondo di un edificio in prospettiva, con Maria a sinistra in piedi che, sorpresa dall'annuncio durante la lettura, si volta dinamicamente verso l'angelo, inginocchiato a destra e proteso verso di lei, nonché seguito, fatto assai raro, da altri due angeli che sorridono e indicano la scena. Vicino a Maria si trova un leggio, dove alcune rose, bianche e rosa, ricordano la purezza di Maria e il futuro sacrificio di Cristo, oltre che la firma del pittore. Sopra gli angeli la [[colomba dello Spirito Santo]] sta planando dal cielo, non in profilo come al solito ma ruotata di tre quarti verso lo spettatore, in modo da sfruttare tutta la profondità spaziale della pala.
 
Lo sfondo presenta una scena di incerta interpretazione. Su un alto zoccolo si trova un edificio classico, dorato di una terrazza retta da archi dove tre personaggi stanno indicando una figura seminuda alla base dell'edificio, sui gradini d'accesso. La Petrioli Tofani nel 1985 parlò di una rappresentazione di [[Susanna (Bibbia)|Susanna e i vecchioni]], anche se la figura in basso sembra più maschile che femminile; Conti nel 1968 come ''David e Betsabea''; [[Antonio Natali|Natali]] nel 1989 pensò invece ad Adamo che, assieme ai due angeli, si riferirebbe all'esegesi agostiniana.
 
Stilisticamente la pala mostra figure monumentali solenni, in cui si coglie un'influenza di [[Fra Bartolomeo]] e della scuola di San Marco, viva nella prima parte della carriera dell'artista. Il colore ha modulazioni dolci, legate all'influenza di [[Leonardo da Vinci]], mentre una certa libertà compositiva appare derivata dal primo maestro di Andrea, [[Piero di Cosimo]].
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==Collegamenti esterni==
*[{{cita web|url=http://www.polomuseale.firenze.it/catalogo/scheda.asp?nctn=00228540&value=1 |titolo=La scheda ufficiale di catalogo]}}
 
{{Portale|Firenze|Pittura}}