Battaglia di 'Aqraba': differenze tra le versioni

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|Mutamenti_territoriali=Assoggettamento dei B. Hanifa e conquista di una parte significativa del [[Hijaz]]
|Esito=Vittoria musulmana
|Schieramento1=Musulmani<br />([[Emigrati (musulmani)|Emigrati]] e [[Ausiliari (musulmani)|Ausiliari]] di [[Medina]])
|Schieramento2=Pagani dei [[Banu Hanifa]]
|Comandante1=[[Khalid ibn al-Walid]]
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Dopo la morte di [[Maometto]], molte [[tribù]] [[Arabi|arabe]] si ribellarono contro la ''[[Umma]]'' [[islam]]ica di [[Medina]]. Il [[califfo]] [[Abu Bakr]] organizzò 11 compagini di guerrieri per stroncare tali rivolte. [[Abu Bakr]] nominò [[Ikrima ibn Abi Jahl|ʿIkrima ibn Abī Jahl]] comandante di uno di tali corpi. Gli ordini impartiti a ʿIkrima erano di avanzare e di entrare in contatto con le forze di [[Musaylima ibn Habib]] nella [[Yamama]] ma di non impegnare battaglia con lui. Abu Bakr conosceva il valore e la potenza di cui disponeva il suo avversario e non voleva rischiare un combattimento contro di lui con forze insufficienti. Dal momento che [[Khalid ibn al-Walid]] era senza ombra di dubbio il suo più abile generale, il [[califfo]] aveva in mente di impiegarlo contro Musaylima dopo essere riuscito a sbarazzarsi degli altri nemici dell'[[Islam]]. L'intento di Abū Bakr nell'affidare a ʿIkrima quella missione era di forzare Musaylima a rimanere nella Yamama. Con ʿIkrima in vista, [[Musaylima ibn Habib|Musaylima]] si sarebbe atteso un attacco [[musulmano]] e in tal modo non sarebbe stato in condizione di lasciare la sua base. Con Musaylima così bloccato, Khālid sarebbe stato libero di affrontare le tribù degli "apostati" (''murtadd'') dell'[[Penisola araba|Arabia]] centro-occidentale senza che vi fossero interferenze provenienti dalla Yamāma. ʿIkrima avanzò col suo esercito e fissò un accampamento da qualche parte nella regione della Yamama.
 
Il luogo dell'accampamento non è noto. Da questa base di partenza ʿIkrima tenne le forze dei [[Banu Hanifa]] sotto osservazione mentre attendeva istruzioni dal califfo, e la presenza di ʿIkrima ebbe l'effetto desiderato di far rimanere Musaylima nella Yamama. Quando ʿIkrima ricevette le notizie della sconfitta di [[Tulayha]] ad opera di Khālid, cominciò a diventare impaziente di attaccare battaglia. ʿIkrima era una persona che non conosceva la paura<ref>La dimostrazione è l'impavida contrapposizione alle straripanti forze di Maometto nel 630, alla presa di Mecca. Riparato in Yemen tornò poi per convertirsi e fu perdonato dal Profeta, che ne ammirava l'indole intrepida.</ref> e un generale capace, ma gli mancava la freddezza di giudizio e la pazienza di Khalid - qualità che contraddistinguono il capace comandante da quello avventato, anche se dotato. <br />
Il successivo evento di cui venne a conoscenza ʿIkrima fu che [[Shurahbil ibn Hasana]] stava marciando per unire le sue forze alle sue. Anche Shurahbil aveva ricevuto il comando di un corpo militare da parte del califfo, con gli ordini di mettersi al seguito di ʿIkrima, e di attendere ulteriori istruzioni. In pochi giorni Shurahbil si sarebbe congiunto con Ikrima. Quindi giunsero notizie di come Khalid aveva messo in rotta le forze di Salma, la regina a guida di uomini. ʿIkrimah non poteva aspettare oltre e mise il suo corpo militare in movimento. Questo avveniva alla fine di ottobre 632 (fine di [[Rajab]] dell'11 [[Egira]]). Fu però sconfitto da Musaylima. Scrisse allora ad Abu Bakr e gli fece un resoconto completo di quanto avvenuto. Abu Bakr era al contempo comprensivo e adirato dall'impulsività di ʿIkrima e dalla sua disubbidienza agli ordini che gli aveva impartito. Abu Bakr gli ordinò di marciare su Mahra per aiutare ʿArfaja b. Harthama al-Bārikī e poi dirigersi in [[Yemen]] per aiutare Muhājir ibn Abī Umayya. Shurahbīl rimase nella regione della Yamama. Per assicurarsi che anche lui non facesse l'errore di ʿIkrima, Abū Bakr gli scrisse: "Rimani dove ti trovi e attendi ulteriori istruzioni".
 
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==Collegamenti esterni==
*[{{cita web|http://web.archive.org/web/20020224232028/http://www.swordofallah.com/html/bookhome.htm |A.I. Akram, ''The Sword of Allah: Khalid bin al-Waleed, His Life and Campaigns'' Lahore, 1969]}}
{{Portale|Guerra|Islam|Medioevo}}