Elettrogravimetria: differenze tra le versioni

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[[File:EG4.JPG|thumb|Un apparato per svolgere l'elettrogravimetria.]]
 
L''''elettrogravimetria''' è una metodica [[chimica elettroanalitica|elettroanalitica]] che permette di determinare quantitativamente, in modo molto [[accuratezza|accurato]], il contenuto in [[metallo]] di un campione portato in [[soluzione (chimica)|soluzione]] acquosa.
 
In termini pratici si tratta di una [[elettrolisi]] effettuata a ''potenziale catodico controllato'', ovvero a ''corrente costante'', collegando al [[catodo]] un terzo [[elettrodo]] che funge da [[elettrodo di riferimento]]. In questo modo è possibile aumentare il [[potenziale]] del catodo per compensare la diminuzione di [[corrente elettrica|corrente]] dovuta alla minore [[concentrazione]] della soluzione in seguito all'avanzamento del processo elettrolitico, diminuzione di corrente elettrica che altrimenti protrarrebbe eccessivamente la durata dell'elettrolisi col rischio di ottenere alla fine un minore deposito catodico di [[analita]]. Tuttavia in alcuni casi, ad esempio quando si lavora con soluzioni contenenti specie i cui [[potenziale standard di riduzione|potenziali standard di riduzione]] differiscono di poco e che potrebbe quindi codepositarsi al catodo, è preferibile eseguire l'elettrolisi a ''potenziale costante''.
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==Collegamenti esterni==
* [{{cita web|http://www.dsch.univ.trieste.it/~balducci/quantitativa/appunti/node16.html |Esperienze di elettrogravimetria - Elettrodeposizione del rame]}}
 
{{Chimica elettroanalitica}}