Incidente ferroviario di Crevalcore: differenze tra le versioni

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==Aspetti controversi==
La linea ferroviaria Verona-Bologna, nonostante la sua importanza quale via di comunicazione internazionale e parte del cosiddetto "Corridoio 1" (Berlino-Palermo), all'epoca dei fatti era ancora per circa 2/3 a semplice binario, ed era in linea con gli standard di sicurezza della maggior parte della rete, pur in mancanza del sistema di ripetizione dei segnali in macchina, con il quale erano attrezzati solo 4500  km della rete ferroviaria italiana. La rete nel complesso era comunque caratterizzata da un leggero ritardo nell'ammodernamento dei sistemi di sicurezza, ancorché previsti dal piano di investimenti 2001-2005. Su questa linea l'attrezzaggio con il nuovo sistema SCMT era previsto per il 2006, sia per una questione relativa alla disponibilità effettiva dei finanziamenti, sia perché non era oggettivamente possibile, per mancanza di personale adeguatamente professionalizzato, procedere simultaneamente all'attrezzaggio contemporaneo di tutte le linee. Per questo motivo venne stilato un piano di priorità.
 
Nel caso dell'impianto di Bolognina, secondo la perizia del prof. Rizzo (e del prof. Sarti), la modifica del piano del ferro con raddoppio dei deviatoi e nuovo impianto ACEI (interventi necessari per creare l'indipendenza dei binari al fine di introdurre gli incroci veloci o dinamici), avrebbe prodotto un abbassamento dei livelli di sicurezza precedenti. Il sistema precedente, con l'ingresso in stazione di un treno alla volta e manovra della maniglia "RAR" per il treno incrociante, sarebbe stato più sicuro. Questa valutazione in parte veritiera in determinati casi, è stata nei fatti smentita dalla perizia dei professori Diana e Praitoni, che hanno avuto modo di far osservare nella loro relazione come nel caso si manifesti la violazione dei segnali imperativi di arresto del treno con itinerario predisposto per il corretto tracciato (come in questo caso), l'incidente si sarebbe comunque verificato ugualmente. Anche nel caso in cui il treno IR 2255 fosse stato istradato con un itinerario in deviata per il 2º binario, in caso di mancato rispetto dell'aspetto dei segnali, un incidente si sarebbe comunque manifestato a causa del pressoché certo deragliamento del treno in concomitanza del passaggio dei rotabili ad elevata velocità sopra il deviatoio disposto al rovescio (con velocità massima prescritta di 30 km/h).
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==Bibliografia==
* Luca Pietrantoni ''et al.'', ''Il disastro di Crevalcore'', in ''Psicologia contemporanea'', n.206, marzo-aprile 2008, pp. 32-40 32–40.
 
==Collegamenti esterni==
*[{{cita web|http://www.inmarcia.it/images/2008/Sentenza%20Crevalcore_1160.09.pdf |Testo della sentenza n. 1160 dell'11/05/2009 del Tribunale di Bologna]}}
 
[[Categoria:Incidenti e disastri ferroviari in Italia]]