Kashima Shinden Jikishinkage-ryū: differenze tra le versioni
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{{nihongo|'''Kashima Shinden Jikishinkage Ryu'''|鹿島神傳直心影流}}, o più brevemente {{nihongo|''Jikishinkage Ryu''|直心影流}}, è una tradizionale scuola di spada ([[koryū]] [[kenjutsu]]) sviluppatasi in [[Giappone]] nell'alto [[epoca Sengoku|periodo Sengoku]].
È una delle antiche [[arti marziali]] giapponesi che sono praticate ancora oggi.
Una traduzione sommaria del termine è la seguente:
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''Aki no tachi'' (autunno) ha un ritmo variabile che simboleggia il cambiamento, come dice il suo koan: ''uten satan'' (tempo di cambiamento). I temi richiamati sono la vita che rallenta, la maturità, la sera, il raffreddarsi del giorno al crepuscolo.
''Fuyu no tachi'' (inverno) ha movimenti lenti ma solidi. Il koan è ''chotan ichimi'' (lungo e corto sono uno), che indicherebbe che vita e morte in questa stagione sono la stessa cosa. L'inverno richiama temi della lentezza, la vecchiaia, la notte, il freddo.
Nelle quattro stagioni, dopo ''kamihanen'' e ''shimohanen'', entrambi i praticanti assumono la postura detta ''nio dachi'' che è stata descritta sopra. Essa si riferisce alle due divinità guardiane del buddismo dette ''nio'' e rappresentate come grandi statue all'entrata di alcuni antichi tempi giapponesi. La statua di destra è Misshaku Kongo, che ha la bocca aperta a rappresentare la vocalizzazione della prima lettera del sanscrito, la "a". Naraen Kongo è la statua di sinistra, che ha la bocca chiusa a rappresentare la vocalizzazione dell'ultima lettera del sanscrito, la "um". Queste due vocali simboleggerebbero l'inizio e la fine di ogni cosa, così come si nasce aprendo la bocca e gridando una "a" , e si muore serrando la bocca e sospirando un "um". Analogamente all'[[Alpha e Omega]] della cristianità, esse sarebbero rappresentazione della totalità e unicità del creato. Dalla contrazione dei due suoni scaturirebbe [[Oṃ|Aum]], il nome sanscrito di Dio. Il simbolismo che sta dietro a queste posture e a questi suoni è assai importante per il kata Hojo.
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