Rivoluzione diplomatica: differenze tra le versioni
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[[Image:Carte Guerre de Sept Ans Europe.PNG|thumb|upright=1.4|Le alleanze formatesi come risultato della Rivoluzione diplomatica.]]
La '''Rivoluzione diplomatica del 1756''' è un termine applicato all'improvviso
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Già ai tempi della [[guerra di successione spagnola]] la politica di espansionismo [[Borbone|borbonico]] aveva portato [[Gran Bretagna]] ed [[Asburgo]] a trovarsi coalizzati contro la [[Francia]], a supporto di [[Carlo VI d'Asburgo]] quale re di Spagna. Nell'ultima fase della guerra però la morte improvvisa per [[morbillo]] di [[Giuseppe I d'Asburgo]] e il rischio che le corona imperiali e di Spagna fossero unificate in [[Carlo VI d'Asburgo]] portarono la [[Gran Bretagna]] a disimpegnarsi dal conflitto col [[trattato di Utrecht]].
La necessità di contrastare l'espansionismo spagnolo e russo e la debolezza francese causata dai problemi di successione a [[Luigi XIV di Francia|Re Sole]] portarono ad un avvicinamento tra Francia e Gran Bretagna, che combatterono dalla stessa parte la [[guerra della Quadruplice Alleanza]] e instaurarono un'[[Alleanza anglo-francese|alleanza]], che durò fino a quando la Francia non riprese una politica attiva a partire dal 1725.
Il mancato intervento degli austriaci a fianco degli spagnoli nella [[Guerra anglo-spagnola (1727-1729)|guerra anglo-spagnola]] aveva definitivamente convinto il Parlamento inglese che l'Austria sarebbe stato un buon alleato in funzione anti-francese. La caduta del governo di [[Charles Townshend, II visconte Townshend|Lord Townshend]], che vi si opponeva, permise di procedere alla stipula di una vera e propria [[alleanza anglo-austriaca]], che fu siglata formalmente nel [[Trattato di Vienna (1731)|trattato di Vienna]] del 1731 e durò fino al 1756.
== Il trattato di Aquisgrana e la questione slesiana ==
Il cambio diplomatico fu dovuto essenzialmente alle diverse priorità di Austria e Gran Bretagna successivamente alla [[guerra di successione austriaca]]. [[Maria Teresa d'Austria]] era rimasta molto insoddisfatta dei termini del [[Trattato di Aquisgrana (1748)|trattato di Aquisgrana]], che le era costata la perdita della Slesia ed altri territori a favore della Prussia di [[Federico II di Prussia|Federico II]]. Motore sotterraneo della politica asburgica successiva sarà la volontà di riacquistare la provincia e ridurre ai minimi termini la potenza prussiana, che aveva minato il ruolo di prestigio e guida che l'Austria deteneva in Germania, impersonata dal ministro [[Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg|von Kaunitz]].
Si trattava di un progetto assolutamente non condiviso dalla Gran Bretagna che, volta allo sviluppo dei commerci marittimi e delle colonie, desiderava unicamente lo status quo sul continente, la salvaguardia dei [[Casato di Hannovere|possedimenti ereditari]] dell'[[Elettorato di Hannover|Hannover]] e la sicurezza della [[Repubblica delle Province Unite]].
== Convenzione di Westminster ==
{{vedi anche|Alleanza anglo-prussiana (1756)}}
Temendo l'estensione del conflitto con la Francia al continente e l'incapacità austriaca di garantire la sicurezza dell'Hannover, il governo inglese di [[Thomas Pelham-Holles, I duca di Newcastle-upon-Tyne|Newcastle]] esercitava contatti diplomatici con varie corti.
Nel settembre 1755 concluse con la Russia un accordo per la fornitura di un contingente militare che intendeva agitare come spauracchio davanti a Federico II per evitare un suo intervento in Germania contro l'Hannover. Federico II, sentendosi oramai accerchiato e dubitando della possibilità e della volontà francese di intervenire efficacemente contro la tenaglia austro-russa ormai da tempo in preparazione, colse la palla al balzo.
== Il Primo Trattato di Versailles ==▼
Fece quindi alla Gran Bretagna una controproposta di neutralizzazione completa del suolo tedesco (escludendo i [[Paesi Bassi austriaci]], in ossequio all'alleato francese che però non aveva informato dei colloqui. Si arrivò così in breve alla firma il 16 gennaio 1756 di un accordo espresso in termini strettamente difensivi e di mutua assicurazione, la [convenzione di Westminster]].
Questo però ebbe conseguenze inaspettate e non calcolate da entrambe le parti. La Russia giudicò carta straccia gli accordi appena conclusi col governo britannico e una furibonda Elisabetta diede corso al suo astio personale verso Federico II, affiancandosi ancora di più ai piani austriaci e aprendosi ad accordi diplomatici con i Borbone.
Francia e Austria erano in contatto diplomatico da tempo, secondo un piano promosso da Kaunitz, che riteneva lo spezzare l'alleanza franco-prussiana una premessa irrinunciabile per la riconquista della Slesia. Il solco tra le due potenze, in lotta da secoli, era tuttavia profondo e le richieste austriache di supportare un attacco alla Prussia venivano giudicate inevitabilmente eccessive da [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]]. Malgrado la presenza di un forte partito filo-austriaco a corte, guidato da [[Madame de Pompadour]], e l'abilità dei consumati diplomatici asburgici, le trattative erano in stallo. Fu proprio la notizia dell'accordo anglo-prussiano, che sollevò una vera e propria ondata di sdegno a corte, a permettere l'accelerazione che portò al primo [[Trattato di Versailles (1756)|trattato di Versailles]].
{{vedi anche|Trattato di Versailles (1756)}}
== La guerra dei sette anni e il secondo trattato di Versailles ==
Assicuratasi la neutralità della Francia e con la Russia (cui già dal 1746 la univano accordi segreti in funzione anti-prussiana) già immersa nei preparativi di guerra, l'Austria era disposta ad aspettare fino alla scadenza del trattato che univa Francia, Prussia e Svezia nel 1757. Gli accorti ministri asburgici nutrivano inoltre la segreta speranza che Federico, vistosi praticamente accerchiato, avrebbe reagito in modo aggressivo e attaccato per primo, costringendo la Francia a prendere parte attiva contro l'oramai ex-alleato e permettendo all'Austria di presentarsi come vittima dell'ennesima aggressione.
L'Hohenzollern, malgrado il desiderio inglese di evitare l'estendersi del conflitto ormai in essere con la Francia al continente, decise in effetti di colpire per primo invadendo la [[Sassonia]] a fine agosto e dando inizio alla [[guerra dei sette anni]] (1756–1763).
Ad un anno dalla firma del primo trattato, Francia ed Austria firmarono un secondo trattato il 1º maggio 1757, questa volta in termini spiccatamente offensivi. L'Austria prometteva alla Francia il controllo dei [[Paesi Bassi austriaci]], tramite l'instaurazione di un governo fantoccio guidato da [[Filippo I di Parma]]. In cambio Maria Teresa avrebbe ottenuto [[Ducato di Parma e Piacenza|Parma]], un'armata di 129.000 soldati francesi e 12.000.000 di lire francesi all'anno sino al ritorno della [[Slesia]] all'Austria.
== Conseguenze ==
Come risultato quasi immediato della rivoluzione diplomatica
==Bibliografia==
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