Clemente Alessandrino: differenze tra le versioni

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Clemente prima assistette e poi succedette a Panteno stesso nella direzione della scuola (nel [[190]] circa), quando Panteno venne inviato dal [[Patriarcato di Alessandria|patriarca]] [[Demetrio di Alessandria]] come missionario in [[India]]. Prima della sua nomina a direttore della scuola, comunque, Clemente era già noto come scrittore cristiano. Fu probabilmente questo periodo che compose diverse opere: l'"Esortazione ai greci" (''Protreptikos pros Ellenas''), le "Disposizioni" (''Hypotyposeis''), la "Miscellanea" (''Stromateis'') ed il "Pedagogo" (''Paidagogos''). Sotto la sua guida, dal 190 circa al [[202]], la Scuola alessandrina divenne molto nota. Vi si formarono teologi in seguito famosi come [[Origene Adamanzio]] che gli fu successore alla guida della stessa.
 
Clemente non terminò la sua vita ad Alessandria poiché la [[Persecuzione dei cristiani nell'impero romano#Persecuzione di Settimio Severo|Persecuzione di Settimio Severo]] si abbatté sull'Egitto nell'anno [[202]] e colpì in maniera particolarmente dura i [[catecumeno|catecumeni]] e le scuole da essi frequentate<ref>[[Louis Duchesne]], ''Histoire ancienne de l'Eglise'', I, pag. 334 e segg.</ref>. Nei primi due libri della "Miscellanea", scritti proprio in questo periodo, si trova più di un riferimento alla persecuzione. Clemente fu costretto a fuggire. Oltre alla persecuzione, la sua fuga via da Alessandria fu probabilmente influenzata anche dalla politica episcopale di tipo accentratore che il già citato Demetrio stava attuando contro le cosiddette «chiese domestiche», gruppi ristretti e autonomi, spesso identificabili anche con una singola famiglia guidata da un presbitero di fiducia, ambiente questo in cui Clemente sembrava trovarsi a suo agio.<ref>''M.SImonettiSimonetti-E.Prinzivalli, ''Storia della letteratura cristiana antica'', Edizioni Dehoniane Bologna, 2010''</ref>
 
Poco tempo dopo si trovò a [[Cesarea in Cappadocia]], ospite dell'amico ed ex alunno Alessandro, ora [[vescovo]]. La persecuzione era comunque crudele anche in quel luogo e Clemente adempì ad un voto d'amore: dopo che Alessandro fu imprigionato per la sua fede in Cristo, Clemente si prese cura della Chiesa di Cesarea al suo posto, ne fortificò i fedeli, e fu addirittura capace di fare nuove conversioni. Tali avvenimenti vengono narrati in una lettera scritta nel [[211]] o [[212]] da Alessandro per congratularsi con la Chiesa di Antiochia per l'elezione Asclepiade alla guida della [[diocesi]]<ref>In un'altra lettera, scritta intorno al 215 ad Origene, Alessandro, però, citò Clemente come persona defunta.</ref>. Nei suoi ultimi anni di vita, Clemente prese parte anche alla controversia pasquale (cosiddetta «[[Quartodecimani|questione quartodecimana]]»).