Mitra (copricapo): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: fix citazione web (v. discussione)
Riga 6:
[[File:Rapperswil - Stadtmuseum - Kloster Rüti - Mitra.jpg|thumb|upright=0.5|left|Mitra latina medievale. È possibile notare le due [[infule]] scendere dal bordo inferiore]]
 
Compare in occidente attorno al [[X secolo]], ed ha forma di un cono. Nell'arco di due secoli diviene di uso comune da parte dei vescovi, ed assunse la forma attuale. Nei secoli divennero copricapi di stoffe preziose e cariche di oro e pietre. Tra le più curiose quella conservata nel [[duomo di Salisburgo]] con tali elementi preziosi da farla pesare circa 2,5 [[Chilogrammo|kg]], e quella conservata nel tesoro del [[duomo di Milano]] fatta con penne di [[colibrì]].
 
Nel [[rito latino]] è oggi formata da due pezzi di stoffa rigida di forma approssimativamente pentagonale, uniti parzialmente nella parte laterale in modo tale che le due punte superiori siano libere e che nella parte inferiore si formi lo spazio per poterla indossare. La mitra presenta anche due nastri di tela nella parte posteriore, detti [[infule]] o vitte, che scendono sino alle spalle. La mitra di [[Rito bizantino|rito orientale]] ([[Chiesa sui iuris|cattolico]] e [[Chiesa Ortodossa|ortodosso]]) ha, invece, forma di corona e non presenta infule.
Riga 33:
<br style="clear:both"/>
 
Durante l'ordinazione di un vescovo, la mitra viene imposta al neo-ordinato con queste parole: «Accipe mitram, et clarescat in te splendor sanctitatis, ut, cum apparuerit princeps pastorum, immarcescibilem gloriæ coronam percipere merearis».<ref>{{citazione|Ricevi la mitra e risplenda in te il fulgore della santità,perché, quando apparirà il principe dei pastori,tu possa meritare la incorruttibile corona di gloria.}} Pontificale romano, Ordinazione di un vescovo.</ref>
 
Prima della [[riforma liturgica]] del Concilio Vaticano II, la formula d'imposizione della mitra al neovescovo era «Impónimus, Dómine, cápiti hujus antístitis et agonistæ tui gáleam munitiónis et salútis, quátenus decoráta fácie, et armáto cápite, córnibus utriúsque Testaménti terríbilis appáreat adversáriis veritátis; et, te ei largiénte grátiam, impugnátor eórum robústus exsístat, qui Móysi fámuli tui fáciem ex tui sermónis consórtio decorátam, lucidíssimis tuæ claritátis ac veritátis córnibus insigniisti: et cápiti Aaron Pontíficis tui tiáram impóni jussísti. Per Christum Dóminum nostrum.»<ref>Pontificale Romanum Summorum Pontificum Jussu Editum a Benedicto XIV et Leone XIII recognitum castigatum</ref>
Riga 51:
 
== Collegamenti esterni ==
* {{de}}cita [web|http://www.dieter-philippi.de/mydante_1479.html |Fotografie, informazioni e bibliografia sulla mitra]|lingua=de}}
 
{{Paramenti cattolici}}