Ninfeo: differenze tra le versioni

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{{S|architettura|antica Roma}}
[[Immagine:Villa Giulia - ninfeo 2099.JPG|thumb|upright=1.4|Ninfeo rinascimentale di [[Villa Giulia]] a Roma]]
Un '''ninfeo''' è in origine un edificio sacro dedicato ad una [[Ninfa (mitologia)|ninfa]] (da qui il nome), in genere posto presso una [[fontana]] o una [[Sorgente (idrologia)|sorgente]] d'[[acqua]].
 
Nella civiltà greco-romana con ninfeo si indicavano dei "luoghi d'acque", ossia strutture presentanti vasche e piante acquatiche presso i quali era possibile sostare, imbandire banchetti e trascorrere momenti di ''otium''. Un ninfeo aveva spesso una o più [[esedra|esedre]], dalle quali l'acqua si incanalava in vasche di varia foggia. Spesso il ninfeo era un'opera urbana con getti d'acqua a più piani collocata nel punto terminale di un [[acquedotto]]. Ne sono esempi il ninfeo presso il [[teatro greco di Siracusa|teatro di Siracusa]] o quello di [[Parco archeologico di Posillipo#Il palazzo degli Spiriti|palazzo degli Spiriti]] a [[Posillipo]]. Molti sono quelli situati lungo le coste marine in zone di particolare bellezza ambientale (sul [[Golfo di Napoli]] e sul [[Golfo di Pozzuoli]] ([[Posillipo]], [[Baia (Bacoli)|Baia]], [[Bacoli|Bauli]], [[Miseno (Bacoli)|Miseno]]), di cui il più conosciuto è il [[Ninfeo di Punta Epitaffio]], ricostruito nel [[Museo archeologico dei Campi Flegrei]] situato nel [[Castello Aragonese (Baia)|Castello Aragonese di Baia]].
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Nell'edilizia domestica o residenziale romana, i ninfei erano sale generalmente affacciate sul giardino-peristilio, destinate a banchetti e caratterizzate da un'edicola mosaicata da cui scaturiva l'acqua. Tali edicole potevano essere decorate anche con incrostazioni in spuma di lava e conchiglie (da esse si originano le [[rocaille]] che tanta diffusione avranno dapprima nei ninfei delle ville europee cinquecentesche, poi negli stucchi rococò di vari edifici). Il [[peristilio]] rappresentava la terra all'asciutto, mentre il ninfeo, sempre ad esso a fianco, la terra umida. Innumerevoli ninfei di questo tipo si trovano nelle case più ricche di [[Scavi archeologici di Pompei|Pompei]] ed [[Scavi archeologici di Ercolano|Ercolano]] (per esempio, la Casa di Giulia Felice).
 
I ninfei a pianta centrale servirono come base per la progettazione dei [[Battistero|battisteri]] [[arte paleocristiana|paleocristiani]].
 
Dagli antichi ninfei derivano i ninfei moderni, "teatri d'acqua" in rocaille che molta diffusione avranno dal Rinascimento fino a tutto il Settecento. Questi consistevano spesso di pseudogrotte ed esedre animate da statue e ingegnosi getti d'acqua, in cui pietre pomici, madreperle, coralli, conchiglie e tufi incastonati uno sull'altro formavano tortuose decorazioni. Magnifici esempi sono la [[Grotta del Buontalenti]] del [[Giardino di Boboli]] di [[Firenze]], le varie esedre del "luogo d'acque" per eccellenza: [[Villa d'Este (Tivoli)|villa d'Este]] a [[Tivoli]], il ninfeo di [[Villa Visconti Borromeo Arese Litta|Villa Borromeo Visconti Litta]] a [[Lainate]] e quello di [[Villa Giulia]] a [[Roma]].
 
Fonti antiche, inoltre, indicano la presenza a [[Roma]] di altri [[Ninfei di Roma|ninfei]], non ancora individuati.
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==Collegamenti esterni==
*[{{cita web|http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Lazio/Roma/Rome/_Texts/PLATOP*/Nymphaeum.html |Nymphaeum, in S.B. Plattner and T. Ashby, ''A Topographical Dictionary of Rome'', 1929]}}
* {{Thesaurus BNCF}}