Spirale del silenzio: differenze tra le versioni

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La [[teoria]] della '''spirale del silenzio''' fu sviluppata negli [[anni 1970|anni settanta]] del Novecento da [[Elisabeth Noelle-Neumann]], fondatrice, nel [[1947]], dell'[[Istituto di Demoscopia di Allensbach]] (''Institut für Demoskopie Allensbach'') di [[Magonza]]. La teoria si occupa dell'analisi del potere persuasivo dei [[mezzi di comunicazione di massa|mass media]]. La tesi di fondo è che i [[mezzi di comunicazione di massa]], ma soprattutto la [[televisione]], grazie al notevole potere di [[Persuasione (comunicazione)|persuasione]] sui riceventi e quindi, più in generale, sull'[[opinione pubblica]], siano in grado enfatizzare opinioni e sentimenti prevalenti, mediante la riduzione al [[silenzio]] delle opzioni minoritarie e [[dissenso|dissenzienti]].
 
Nello specifico, infatti, la teoria afferma che una persona singola è disincentivata dall'esprimere apertamente e riconoscere a sé stessa un'[[opinione]] che percepisce [[dissenso|essere contraria]] alla [[opinione comune|opinione della maggioranza]], per paura di riprovazione e isolamento da parte della presunta maggioranza.<ref>Anderson, 1996: 214; Miller, 2005: 277.{{chiarire||mancano coordinate bibliografiche}}</ref> Questo fa sì che le persone che si trovino in tali situazioni siano spinte a chiudersi in un silenzio che, a sua volta, fa aumentare la percezione collettiva (non necessariamente esatta) di una diversa opinione della maggioranza, [[retroazione|rinforzando, di conseguenza]], in un processo dinamico, il silenzio di chi si crede minoranza.
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== Definizione ==
 
La tesi centrale della spirale del silenzio è la seguente: il costante, contemporaneo, ridondante e contorto afflusso di notizie da parte dei media può, col passare del tempo, causare un'incapacità nel pubblico nel selezionare e comprendere i processi di percezione e di influenza dei media; in questo modo verrebbe a formarsi la cosiddetta spirale del silenzio.
 
In questa situazione la persona singola ha il timore costante di essere una minoranza rispetto all'[[opinione pubblica]] generale. Per non rimanere isolata, la persona anche se con un'idea diversa rispetto alla massa non la mostra e cerca di [[conformismo|conformarsi]] con il resto dell'opinione generale.
 
Nella sua ricerca, Noelle-Neumann ha dimostrato che le persone posseggono una specie di senso statistico innato, grazie al quale riescono a capire quale è l'opinione della massa e in questo modo a conformarsi con quella dominante.
 
I mezzi di comunicazione di massa non fanno emergere da soli la spirale del silenzio (in quanto fenomeni simili sono stati riscontrati anche in società dove non esistono i mass media) ma accentuano la paura dell'isolamento nell'uomo e quindi il processo di adattamento all'opinione generale.
 
== Effetti di omologazione e appiattimento della prospettiva storica ==
 
Uno degli effetti della spirale del silenzio è l'esercizio, da parte dei mass-media, di una pervasiva funzione [[conformismo|conformista]] di [[omologazione]] e conservazione dell'esistente, ostili al rinnovamento delle sensibilità, dei gusti, delle opinioni<ref name="U. Eco, 36"/>.
 
Rispetto al [[conservatorismo]], si aggiunge qui un ulteriore elemento aggravante: essendo i mezzi di [[comunicazione di massa]], per loro stessa natura, schiacciati sulla dimensione contingente del [[Presente (tempo)|tempo presente]], e incapaci di elaborare ed esprimere una visione e una [[Coscienza (filosofia)|coscienza]] storica, la spinta al [[conservatorismo]] e all'[[omologazione]] che essi sono in grado di promuovere si presentano anche privi di qualsiasi spessore e di alcuna consapevolezza storica<ref name="U. Eco, 36">[[Umberto Eco]], ''[[Apocalittici e integrati]]'', 1977, p. 36.</ref>.
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== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.meltemieditore.it/PDFfiles/T009.pdf |- Estratto da "La Spirale del Silenzio"]}}
 
{{Portale|sociologia|televisione}}
 
[[Categoria:Sociologia della comunicazione]]