Swift Gamma Ray Burst Explorer: differenze tra le versioni

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'''Swift Gamma Ray Burst Explorer''', citato sovente semplicemente come '''Swift''' ed a volte come '''Explorer-84''', è un [[satellite artificiale]] messo in orbita dalla [[NASA]] nell'ambito del [[Programma Explorer]]. È dedicato allo studio dei [[lampo gamma|lampi gamma]] osservati da galassie lontane. Dopo [[Explorer 78|IMAGE]] e [[WMAP]], è la terza missione della serie NASA Medium Explorer ('''MIDEX''').
 
Lanciato alle 17:16 [[Tempo coordinato universale|UTC]] del 20 novembre [[2004]] dalla [[John F. Kennedy Space Center|base di Cape Canaveral]] usando come [[vettore (astronautica)|vettore]] un razzo [[Delta II]] 7320-10C, è stato posizionato su un'orbita caratterizzata da un [[apside|apogeo]] di {{M|604|k|m}}, un [[perigeo]] di 585&nbsp;km, un [[periodo di rivoluzione|periodo]] di 96,6 [[minuto|minuti]] e un'[[inclinazione orbitale|inclinazione]] di 21[[Grado d'arco|°]].<ref>[http://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/spacecraftOrbit.do?id=2004-047A I dati orbitali dal sito NASA]</ref> La durata della missione era stata inizialmente stabilita in due anni<ref> [http://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/spacecraftDisplay.do?id=2004-047A Scheda della missione dal sito della NASA ]</ref> ma, grazie ai successi scientifici, alle buone condizioni del satellite e degli strumenti, ed alla stabilità dell’orbita (sulla quale si stima Swift possa permanere fino ad oltre il 2025), la missione è stata successivamente prolungata più volte ed è ancora attiva.
 
La Senior Review 2014 della NASA ha proposto il prolungamento di Fermi al [[2018]], con un controllo intermedio nel [[2016]]. Swift è risultata essere la missione con la maggior produttività scientifica rispetto al costo.
 
Contrariamente a quanto comunemente accade per i satelliti il nome non è un [[acronimo]] ma si rifà al nome inglese del [[Apus apus|rondone]], uno degli uccelli dal volo più agile e veloce, ed è stato scelto per richiamare la rapidità di puntamento del satellite<ref>[http://swift.sonoma.edu/about_swift/name.html La spiegazione del nome dal sito ufficiale]</ref> garantita da un [[giroscopio|sistema giroscopico]] controllato da [[motore elettrico|motori elettrici]].
Il satellite è frutto di una collaborazione tra l'[[Stati Uniti d'America|americanastatunitense]] NASA, l'[[italia]]na [[Agenzia Spaziale Italiana|ASI]] e il [[Particle Physics and Astronomy Research Council|PPARC (Particle Physics and Astronomy Research Council)]] (a cui sono subentrati l’[[UK Space Agency|Agenzia Spaziale Britannica]] ed il [[Science & Technology Facilities Council]]). Il centro operativo della missione è gestito dalla [[Pennsylvania State University]], la principale base terrestre è il [[Centro spaziale Luigi Broglio]] a [[Malindi]], in [[Kenya]], mentre l'archivazione dei dati è svolta al [[Goddard Space Flight Center]] (copie dell’archivio sono mantenute anche dall’[[Agenzia Spaziale Italiana|ASI]] e dall’[[Università di Leicester]]). L’ASI e l’[[Osservatorio astronomico di Brera]] hanno contribuito anche alla strumentazione.
 
Uno degli aspetti innovativi della missione Swift è che tutti i dati raccolti sono resi disponibili alla comunità scientifica entro poche ore dalla loro ricezione a Terra. Dopo un primo processamento infatti, chiunque può scaricare i dati attraverso Internet ed analizzarli con un pacchetto software distribuito gratuitamente. Addirittura è possibile svolgere delle analisi preliminari dei dati online attraverso strumenti web.
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Il corpo principale del satellite ha un diametro di circa {{M|2,7||m}} e una lunghezza di 5,7&nbsp;m; nella configurazione di massimo dispiegamento dei pannelli solari raggiunge una larghezza di 5,4&nbsp;m. Il peso complessivo è di {{M|1,47||t}}. È dotato di batterie Ni-H<sub>2</sub> (al [[nichel]]-[[idrogeno]]) ricaricate da pannelli solari. La stabilizzazione e il puntamento sono controllati da 6 [[giroscopio|giroscopi]].
Swift è equipaggiato con tre telescopi co-allineati:
* BAT (Burst Alert Telescope, letteralmente ''Telescopio (capace di dare) allerta per il lampo'')<ref>[http://swift.sonoma.edu/about_swift/general_faq.html#bat_specs Le specifiche di BAT dal sito ufficiale]</ref>: si tratta di uno strumento sensibile a fotoni di energia nella banda tra 15 e {{M|150|k|eV}}. In astronomia questa banda viene generalmente indicata come banda dei [[raggi X]] duri o, alternativamente, dei [[raggi gamma]] molli. BAT impiega una maschera codificata per realizzare immagini del cielo basandosi sul principio della [[stenoscopia]]. Questa tecnologia è stata scelta poiché è molto difficile focalizzare i raggi gamma con le usuali tecniche basate su specchi o lenti. La struttura consta di 52&nbsp;000 piastrine di schermatura da 5 &nbsp;mm in [[piombo]] distribuite secondo un complesso schema ad una distanza di un metro dalle {{formatnum:32768}} piastrine da 4 &nbsp;mm in CZT ([[Spettroscopia gamma|tellururo di cadmio drogato con zinco]]) per la rilevazione dei [[raggi X]] duri. L’importante funzione di BAT è di individuare i GRB (ed in generale qualunque fenomeno transiente celeste di alta energia) e per svolgere questo compito efficacemente è stato progettato con un ampio campo di vista. Copre infatti una frazione significativa del cielo, corrispondente ad un angolo solido di 1 [[steradiante]] con alta sensibilità ed una angolo di 3 [[steradiante|steradianti]] con sensibilità inferiore (la visione completa del cielo richiederebbe un angolo di 4π, pari a circa 12.6 steradianti). Avvistato un lampo, entro 15 secondi ne determina la posizione con una precisione di 1÷4 [[Primo (geometria)|arcominuti e]] la trasmette a terra per facilitare il puntamento di altri telescopi.
* XRT (X-ray Telescope, letteralmente ''Telescopio a [[raggi X]]'')<ref>[http://swift.sonoma.edu/about_swift/general_faq.html#xray_specs Le specifiche di XRT dal sito ufficiale]</ref>: utilizza un [[telescopio Wolter|telescopio Wolter di tipo I]] ed è abbinato ad un sensore (di tipo [[Dispositivo ad accoppiamento di carica|CCD]]) per [[fotone|fotoni]] di energia compresa tra 0,2 e 10 [[Elettronvolt|keV]]. Il campo di vista di XRT è di circa 25 [[Primo (geometria)|arcominuti]]. La focalizzazione dei [[fotone|fotoni]] permette ad XRT di migliorare la localizzazione della sorgente individuata da BAT arrivando ad un’incertezza di 3,6 [[Secondo (geometria)|arcosecondi]]. Oltre a migliorare la localizzazione del transiente, questo strumento molto sensibile permette di analizzare lo spettro del transiente o dell'emissione residua dei GRB (detta afterglow), la cui durata può protrarsi per giorni o settimane.
* UVOT (Ultraviolet/Optical Telescope, letteralmente ''Telescopio ultravioletto/ottico'')<ref>[http://swift.sonoma.edu/about_swift/general_faq.html#uv/opt_specs Le specifiche di UVOT dal sito ufficiale]</ref>: si tratta di un telescopio realizzato con una configurazione [[Ritchey-Chrétien]] modificata e con uno specchio primario da 30 &nbsp;cm. Il campo di vista UVOT è di circa 17 [[Primo (geometria)|arcominuti]]. È sensibile nelle [[lunghezza d'onda]] dal visibile all'[[ultravioletto]] (170&nbsp;– 600 &nbsp;nm). Nonostante le dimensioni modeste dello specchio, il vantaggio di operare al di fuori del grosso dell’[[atmosfera]] terrestre gli consente di avere un’ottima sensibilità (paragonabile a quella di un telescopio da 4&nbsp;m sulla Terra) e di raggiungere una risoluzione inferiore all'[[Secondo (geometria)|arcosecondo]].
Questi tre strumenti sono stati progettati in funzione della sofisticata strategia osservativa di Swift. Swift infatti pattuglia il cielo con BAT, lo strumento a grande campo di vista, osservandone il 50-80% ogni giorno alla ricerca di [[lampo gamma|lampi gamma]]. Quando un lampo viene avvistato da BAT, il sistema di controllo automatico permette di inquadrare rapidamente la regione del lampo anche con XRT ed UVOT, strumenti molto sensibili, ma dal campo di vista più piccolo. Entro 20 secondi dalla rilevazione di BAT, inizia il ripuntamento, che si completa generalmente entro pochi minuti. Così XRT ed UVOT iniziano a raccogliere informazioni sul lampo entro qualche minuto dal rilevamento iniziale.<ref>[http://swift.gsfc.nasa.gov/docs/swift/about_swift/factsheet.pdf Opuscolo divulgativo di Swift]</ref><ref>[http://www.swift.ac.uk/aboutswift.shtml Schema del funzionamento del sistema di autocorrezione del puntamento]</ref>
Questa rapidità, che sarebbe difficile da raggiungere se fosse necessario un intervento umano, consente sia di ottenere rapidamente posizioni via via più precise, utili per puntare altri strumenti, sia di raccogliere preziose informazioni sul lampo in diverse bande energetiche sin dai primi istanti del fenomeno.
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== Bibliografia ==
* P. A. Evans et al.,[http://iopscience.iop.org/0067-0049/210/1/8/article ''1SXPS: A Deep Swift x-ray telescope point sorce catalog with light curves and spectra''], The Astrophysical Journal Supplement Series, vol. n. 210, 2014, article id. 8, 24 pp.
* N. Gehrels et al.,[http://iopscience.iop.org/0004-637X/611/2/1005/ ''The Swift Gamma-Ray Burst Mission''], The Astrophysical Journal, vol. n. 611, 2004, pp. 1005-1020&nbsp;1005–1020
* Peter W. A. Roming et al.,[http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs11214-005-5095-4 ''The Swift Ultra-Violet/Optical Telescope''], Space Science Reviews, vol. n. 120, 2005, pp. 95-142&nbsp;95–142
* Scott D. Barthelmy et al.,[http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs11214-005-5096-3 ''The Burst Alert Telescope (BAT) on the SWIFT Midex Mission''], Space Science Reviews, vol. n. 120, 2005, pp. 143-164&nbsp;143–164
* David N. Burrows et al.,[http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs11214-005-5097-2 ''The Swift X-Ray Telescope''], Space Science Reviews, vol. n. 120, 2005, pp. 165-195&nbsp;165–195
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{en}}[cita web|http://swift.gsfc.nasa.gov |Sito ufficiale di Swift a cura della NASA]|lingua=en}}
* {{en}}[cita web|http://swift.asdc.asi.it/ |Sito ufficiale di Swift a cura dell'ASI]|lingua=en}}
* {{en}}[cita web|http://www.swift.ac.uk/ |Sito ufficiale di Swift a cura dell'Univerisità di Leicester]|lingua=en}}
* {{en}}[cita web|url=http://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/spacecraftDisplay.do?id=2004-047A |titolo=Scheda di Swift sul sito della NASA]|lingua=en}}
* {{en}}[cita web|http://swift.gsfc.nasa.gov/docs/swift/news/2004/swift_presskit.pdf |Cartella stampa della missione]|lingua=en}}
* [{{cita web|url=http://www.iasf-milano.inaf.it/Divulgazione/divulgazione.php?pg=swift&mn=gamma&lin=gamma_swift |titolo=Sito divulgativo Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica (IASF) - La missione Swift]}}
* [{{cita web|http://www.brera.inaf.it/docM/OAB/Research/SWIFT/ |Sito osservatorio astronomico di Brera - La missione Swift]}}
* [{{cita web|url=https://itunes.apple.com/it/app/swift-explorer/id465669299?mt=8 |titolo=APP ''Swift Explorer'' per iPhone e iPad per seguire in tempo reale l'operato di Swift]}}
 
{{Programma Explorer}}