The Times: differenze tra le versioni

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'''''The Times''''' è un [[quotidiano]] [[Regno Unito|britannico]] che ha sede a [[Londra]].
 
Fu il primo a chiamarsi ''Times'', pertanto non va confuso con i molti altri giornali del mondo che hanno un nome simile, ad esempio il ''[[The New York Times|New York Times]]'', il ''Times of India'', l<nowiki>'</nowiki>''Irish Times'' ed il [[settimanale d'attualità]] ''[[TIME]]''.
 
Una caratteristica del giornale è stato il celeberrimo [[carattere tipografico]] [[Times New Roman]], usato dal 1932 ma sostituito diverse volte a partire dal 1972 per approdare nel 2006 al ''Times Modern''.
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Il quotidiano si colloca nell'area moderata, vicina al [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]]. Ciò non gli ha impedito di dare il suo sostegno nel 2001 e nel 2005 al [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]] di [[Tony Blair]] alle elezioni politiche.
 
Il 26 novembre [[2003]], imitando il concorrente ''[[The Independent|Independent]]'', il ''Times'' è uscito per la prima volta in due formati: il tradizionale "nove colonne" (74,9x59,7 &nbsp;cm, ''[[broadsheet]]'' in inglese) e il ''[[tabloid]]'', il formato della stampa ''popular''. Dopo quasi un anno di prova le vendite sono salite da 560.000 a 660.000; l'editore ha deciso di passare definitivamente al tabloid: una svolta storica per la stampa inglese. L'allora direttore [[Robert James Thomson|Robert Thomson]], nell'editoriale del 30 ottobre [[2004]] annunciava ai lettori il passaggio al nuovo formato.
 
Dal 6 giugno [[2006]] il quotidiano ha anche un'edizione negli [[Stati Uniti]].
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I Walter furono allo stesso tempo direttori, proprietari e stampatori del quotidiano. Il miglioramento della tecnologia di [[stampa]] risultò decisivo per il consolidamento del giornale. Nel [[1803]] John Walter II successe al padre. A quel tempo il «Times» era stampato in 3-4.000 copie giornaliere, che venivano [[tiratura|tirate]] in parecchie ore. Il lavoro era eseguito interamente a mano. Nel [[1811]] un tedesco, F. König, brevettò in Sassonia una macchina automatica a vapore. Tre anni dopo Walter chiamò l'inventore a [[Londra]] affidandogli la costruzione di una pressa piano-cilindrica a vapore per il «Times». König e il suo assistente, Bauer, lavorarono diversi mesi.
La notte tra il 28 e il 29 novembre [[1814]] uscì il primo numero del «Times» stampato con il nuovo macchinario. Nell'occasione venne adottato anche un nuovo [[carattere tipografico]]. Con la nuova tecnologia, Walter poté decuplicare il numero di copie stampate.
 
John Walter II fu il primo a creare una [[redazione]]: a) composta interamente da giornalisti; b) che lavoravano a tempo pieno (quindi in esclusiva) per il giornale. Tale struttura verrà poi imitata da tutti i giornali britannici. Nel [[1817]] Walter lasciò la direzione a Thomas Barnes. Nacque così la figura del direttore moderno, un giornalista autonomo dall'editore e capo unico della redazione.<ref>Giovanni Benzoni, Salvatore Scaglione, ''Fare giornalismo'', Thema Editore, Bologna, 1993, pag. 100.</ref> Un'altra innovazione di John Walter II fu quella di assumere, per la sezione politica, giornalisti di diversi orientamenti, in modo che il «Times» non apparisse mai allineato al governo.<ref>Giovanni Benzoni, Salvatore Scaglione, ''op.cit.''.</ref>
Merito del quotidiano londinese fu anche quello di aver pubblicato le prime corrispondenze dall'estero ed i primi [[Giornalismo di guerra|''reportage'' di guerra]], come quelli di [[William Howard Russell]] durante la [[Guerra di Crimea]] (1853-56).
 
Nel [[1860]] il direttore dell'epoca, John Walter III, introdusse per la prima volta fra i quotidiani la [[rotativa]] ''Walter'', che permetteva la stampa di 60.000 copie al giorno. Walter III diffuse in tutta la stampa inglese l'uso della stereotipia e dei cilindri. Nella seconda metà del secolo la capacità di stampa aumentò enormemente, passando da 12.000 a 120.000 copie l'ora. Nel [[1890]], giornale londinese sfiorò una tiratura di 300.000 copie giornaliere.
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{{Curiosità}}
* Nel romanzo [[distopia|distopico]] ''[[1984]]'' di [[George Orwell]], un quotidiano di nome ''The Times'' è il solo organo di stampa dello stato di Oceania, cui la Gran Bretagna fa parte, nonostante il carattere iconoclasta ed ostile alla Storia del regime dittatoriale. Il protagonista, Winston Smith, piccolo impiegato ministeriale, ha il compito di modificare il materiale d'archivio in modo da essere conforme con le direttive governative.
 
* Durante il periodo in cui [[Ian Fleming]] scrisse i libri della serie [[James Bond]], Fleming aveva stabilito che James Bond spesso fosse un lettore di ''The Times''.
 
* In alcuni dei tanti film su [[Sherlock Holmes]] viene attribuita al grande detective la frase ''"Il Times è l'arma più fidata che esista!"'' che tuttavia, al pari della altrettanto e ancor più fortunata ''"Elementare, Watson!"'' non compariva nella versione originale di [[Sir Arthur Conan Doyle]].
 
* Nello sketch dei [[Monty Python]], [[Ministry of silly walks]], il personaggio principale interpretato da [[John Cleese]] compra una copia del ''The Times'' prima di recarsi al ministero.
 
* Nel suo libro ''[[Notes From a Small Island]]'', [[Bill Bryson]] scrive che quando era ''deputy editor'' della sezione affari al ''The Times'', spesso non poteva aver accesso alle quotazioni del [[mercato azionario]], principalmente poiché un collega spesso rifiutava di fornirgliele. Come risultato, e per più di un anno, utilizzò le quotazioni della prima edizione del ''[[Financial Times]]''.
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{en}}cita [web|http://www.thetimes.co.uk/ |Sito ufficiale]|lingua=en}}
* {{en}} [http://observer.guardian.co.uk/business/story/0,,1686500,00.html Wapping: eredità della rivoluzione di Rupert], 15 gennaio [[2006]] - ''[[The Observer]]'' - Tre punti di vista sulla disputa industriale di venti anni fa.