Marcantonio Colonna (cardinale XVIII secolo): differenze tra le versioni

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Eletto arcivescovo titolare di Corinto il 19 aprile 1762, il giorno successivo il pontefice lo nominò vicario generale per la città di Roma. Ottenne la consacrazione episcopale il 25 aprile 1762 nella [[Cappella Paolina]] del [[Palazzo del Quirinale]], per mano di [[papa Clemente XIII]] assistito dal cardinale [[Giovanni Francesco Albani (1720-1803)|Giovanni Francesco Albani]], vescovo di Sabina, e da [[Enrico Benedetto Stuart]], duca di York e vescovo di Frascati. Arciprete della basilica di Santa Maria Maggiore dal gennaio del [[1763]], in quello stesso anno divenne prefetto della Sacra Congregazione della Residenza dei vescovi. Nel [[1763]] venne nominato membro della Sacra Congregazione dei Riti, del Concilio di Trento, della Fabbrica di San Pietro, dell'Immunità Ecclesiastica, del Sant'Uffizio, delle Indulgenze e delle Sacre Reliquie. Prese parte al conclave del [[1769]] che elesse [[papa Clemente XIV]].
 
Il 20 gennaio [[1770]] venne nominato camerlengo del Sacro Collegio dei cardinali, rimanendo in carica sino al 4 marzo dell'anno successivo. Prefetto del Collegio e Seminario Romano dal novembre del 1773, nel [[1774]] si oppose alla chiusura dello stesso ed all'allontanamento dei gesuiti che lo dirigevano, oltre a prendere parte al conclave che elesse [[papa Pio VI]]. Il nuovo pontefice lo nominò legato a latere per l'apertura e la chiusura della Porta Santa nell'anno giubilare [[1775]] nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Divenuto prefetto della Sacra [[Congregazione dei Vescovivescovi e dei Regolariregolari]], divenne prefetto per la formazione spirituale al Collegio Romano. Divenuto [[cardinale protopresbitero]], optò per il titolo corrispondente di San Lorenzo in Lucina dal 25 giugno 1784, per poi passare all'ordine dei cardinali vescovi scegliendo la sede suburbicaria di Palestrina dal 20 settembre di quello stesso anno. In questo periodo si interessò particolarmente alla questione dei seminari diocesani, ai quali lasciò una ricca dote alla sua morte. Divenuto protettore della congregazione dei Silvestrini, dei Teatini, dei Piaristi (Scolopi), dei Benefratelli e dei Camaldolesi, si impegnò attivamente nella solidarietà verso i più poveri e i malati con importanti donazioni personali.
 
Morì a [[Roma]] il 4 dicembre [[1793]] all'età di 69 anni. La sua salma venne esposta alla pubblica venerazione nella [[Basilica dei Santi XII Apostoli|basilica dei Santi Dodici Apostoli]], ove ebbero luogo anche i funerali e la sua sepoltura, secondo quanto da lui voluto nel suo testamento.