Costantino Mortati: differenze tra le versioni

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Nel 1946 fu eletto deputato per la [[Democrazia Cristiana]] all'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea costituente]], e fece parte della "[[Commissione per la Costituzione|Commissione dei 75]]", di cui fu uno dei protagonisti: "''a questo personaggio così schivo e riservato si devono molti caratteri attribuiti nella Costituzione agli istituti parlamentari''"<ref>Domenico Novacco, ''L'officina della costituzione italiana: 1943-1948'', Feltrinelli, 2000, p. 156</ref>.
 
Dal 1948 al 1960 ordinario di "Diritto costituzionale italiano e comparato" presso la Facoltà di Scienze politiche dell'[[Università di Roma "La Sapienza"]]; svolse anche l'attività forense<ref>Per la celebre causa attivata dalla signora Rosa Oliva (contro la legge del 1919 che vietava alle donne di partecipare ai concorsi per la carriera prefettizia, quella diplomatica, militare o per entrare in magistratura), v. Satta Antonio e Sisto Alberto, ''Eroi fai da te'', in Il Mondo, 5 giugno 1998: ''Lei non fa una piega e va dal professore con il quale si é laureata: il costituzionalista Costantino Mortati. Lui l' ascolta e poi si limita a domandare: "Queste cose le sta raccontando al professore o all' avvocato ?". E lei, senza scomporsi: "Io intendo ricorrere, se mi volesse patrocinare sarei molto onorata". Mortati non ci pensa su e risponde: "Si può fare".''. </ref>. Fu anche segretario della [[Corte dei Conti]].
 
Nel 1960 fu nominato giudice della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]], dove rimase fino al 1972. Nell'ultimo periodo fu anche vice presidente.
 
Nel 1977 fu colpito da una grave forma di paralisi. Morì a Roma nel 1985.
 
== Il pensiero giuridico ==
{{NN|biografie|marzo 2015|commento=toni leggermente non neutrali}}
Molto importanti i suoi studi sulla [[costituzione]] materiale del 1940. Tali studi, trascurati per lunghi anni, sono stati rivisitati alla fine del [[XX secolo]] e riscuotono oggi notevole consenso. La sua visione della Costituzione è in qualche modo intermedia tra la posizione di [[Hans Kelsen]] e quella di [[Carl Schmitt]]. Al riguardo si può sostenere che il punto di riferimento è l'individuazione dell'elemento primigenio dell'esperienza giuridica, che egli individua nell'”ordinamento” più che nelle “norme”, rovesciando la posizione di Kelsen e differenziandosi dal pensiero schmittiano, che poneva viceversa l'accento sulla "decisione". All'interno della sua idea di costituzione materiale è assegnato un ruolo fondamentale al [[partito politico]].
 
== Le opere ==
È, altresì, da ricordare anzitutto il suo importante manuale, le "Istituzioni di diritto pubblico", più volte ampliato e ristampato, nonché "le forme di governo" (1973), considerato tutt'oggi una delle più complete introduzioni allo studio del diritto costituzionale comparato.
 
AutoreFu autore di molte opere, tra cui: ''L'ordinamento del governo nel nuovo diritto pubblico italiano'' (1931); ''La costituzione in senso materiale'' (1940); ''La costituente. La teoria. La storia. Il problema italiano.'' (1946); ''Lezioni di diritto costituzionale italiano e comparato'' (1965); ''Le forme di governo'' (1973); ''Istituzioni di diritto pubblico'' (1975-76 (I-II), 1991 (I)).
 
==Onorificenze==
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|luogo = 29 aprile [[1961]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=32977 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.]</ref>
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==Le opere==
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Molto importanti i suoi studi sulla [[costituzione]] materiale del 1940. Tali studi, trascurati per lunghi anni, sono stati rivisitati alla fine del [[XX secolo]] e riscuotono oggi notevole consenso. La sua visione della Costituzione è in qualche modo intermedia tra la posizione di [[Hans Kelsen]] e quella di [[Carl Schmitt]]. Al riguardo si può sostenere che il punto di riferimento è l'individuazione dell'elemento primigenio dell'esperienza giuridica, che egli individua nell'”ordinamento” più che nelle “norme”, rovesciando la posizione di Kelsen e differenziandosi dal pensiero schmittiano, che poneva viceversa l'accento sulla "decisione". All'interno della sua idea di costituzione materiale è assegnato un ruolo fondamentale al [[partito politico]].
È, altresì, da ricordare il suo importante manuale, le "Istituzioni di diritto pubblico", più volte ampliato e ristampato, nonché "le forme di governo" (1973), considerato tutt'oggi una delle più complete introduzioni allo studio del diritto costituzionale comparato.
 
Autore di molte opere, tra cui: ''L'ordinamento del governo nel nuovo diritto pubblico italiano'' (1931); ''La costituzione in senso materiale'' (1940); ''La costituente. La teoria. La storia. Il problema italiano.'' (1946); ''Lezioni di diritto costituzionale italiano e comparato'' (1965); ''Le forme di governo'' (1973); ''Istituzioni di diritto pubblico'' (1975-76 (I-II), 1991 (I)).
 
==Note==
<references />