Valeriano: differenze tra le versioni

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[[File:Fra Angelico 055.jpg|thumb|left|''Stefano e Lorenzo davanti a Valeriano'', [[Beato Angelico]], 1447-1450 (Pinacoteca Vaticana)]]
 
Valeriano emanò due editti, nel [[257]] e nel [[258]], che prevedevano la confisca dei terreni religiosi e la condanna dei seguaci del [[Cristianesimo]]; a differenza dei suoi predecessori diresse il proprio attacco alla gerarchia ecclesiastica piuttosto che ai semplici fedeli. Tra le vittime di questa persecuzione vi furono infatti [[papa Stefano I]], [[papa Sisto II]], il vescovo di Cartagine [[San Cipriano di Cartagine|Cipriano di Cartagine]], [[San Dionisio di Alessandria|Dionisio di Alessandria]], [[san Lorenzo martire]]. A questi l'agiografia cristiana aggiunge martirii dubbi o impossibili, come quelli di [[papa Lucio I]], [[Antipapa Novaziano|Novaziano]], [[Sante Rufina e Seconda|Rufina e Seconda]], [[Santi Gervasio e Protasio|Gervasio e Protasio]], [[Santa Colomba di Sens|Colomba di Sens]], [[SanFermo e Rustico di Verona|Rustico]], [[San Mercurio di Cesarea|Mercurio di Cesarea]]
 
La persecuzione voluta da Valeriano ha avuto un esito negativo sulla storiografia del suo regno: tra le vittime vi fu anche [[San Cipriano di Cartagine|Cipriano]], vescovo di [[Cartagine]], il quale fu prima esiliato e poi, al suo ritorno, messo a morte (settembre 258). Proprio la fine della sua corrispondenza fa mancare un'importante fonte storica di quel periodo.<ref name=southern79>Southern, p. 79.</ref>