Accordo di non divulgazione: differenze tra le versioni

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Un '''accordo di non divulgazione''' (in inglese: '''NDA''' ossia non-disclosure agreement), meglio conosciuto in [[Italia]] come ''accordo di riservatezza'', è anche detto '''accordo divulgazione confidenziale''' (in inglese: '''CDA''' ovvero confidential disclosure agreement), '''accordo di confidenzialità''' o '''accordo di segretezza''', è un [[negozio giuridico]] di natura [[sinallagma]]tica che designa informazioni confidenziali e con il quale le parti si impegnano a mantenerle segrete, pena la violazione dell'accordo stesso e il decorso di specifiche clausole [[pena]]li in esso contenute. In altre parole è un [[contratto]] attraverso il quale le parti decidono di non svelare le informazioni indicate dall'accordo. Esso crea una relazione confidenziale tra le parti al fine di proteggere qualsiasi tipo di [[segreto industriale]], salvaguardando informazioni commerciali non pubbliche.
 
L''''accordo di non divulgazione''', meglio conosciuto in [[Italia]] come '''accordo di riservatezza''', è anche detto '''accordo di divulgazione confidenziale''' (in inglese: '''CDA''' ovvero confidential disclosure agreement), '''accordo di confidenzialità''' o '''accordo di segretezza'''.
 
==Descrizione==
Tali accordi sono spesso firmati quando due [[Azienda|aziende]] o [[Persona fisica|privati]] pensano di fare affari assieme e necessitano la comprensione dei processi commerciali dell'altra parte con il solo scopo di valutare le potenziali relazioni d'affari. Gli accordi di non divulgazione possono essere ''mutui'' (cioè entrambe le parti sono limitate nell'uso del materiale ricevuto) o possono limitare una sola delle parti.
 
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Tale clausola si estende per due o tre anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro (anche in caso di dimissioni per giusta causa, con dolo o colpa del datore): a volte è associato a un patto di non-concorrenza che vieta di svolgere attività a qualsiasi titolo (anche non remunerate) presso un datore di lavoro direttamente concorrente.
 
Non può essere considerata violazione dell'accordo di riservatezza il fatto che il lavoratore ancora in forza, o ex-dipendente, denuncino alla stampa e alla autorità giudiziaria fatti veri, penalmente rilevanti oppure che comunque comportino pericoli o conseguenze per la salute e la sicurezza pubblica (come l'impiego di sostanze nocive, la mancata adozione di misure di sicurezza e sistemi di riduzione delle emissioni inquinanti, divenuti obbligatori in un momento successivo al fatto).<br />
 
Il diritto del cittadino a denuciare e essere informato, l'interesse pubblico alla salute e sicurezza o a uno svolgimento dell'attività imprenditoriale nel rispetto della legalità, sono prevalenti sull'obbligo di fedeltà e riservatezza al datore di lavoro.<br Al contrario, l'Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria è un elemento di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (L. 3 agosto 2009, n. 116, che introduce l'art. 25 al D. Lgs. 231/>2001).
Al contrario, l'Induzione a non rendere dichiarazioni o a
 
rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria è un elemento di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (L. 3 agosto 2009, n. 116, che introduce l'art. 25 al D. Lgs. 231/2001).<br />
La norma non comporta la nullità delle clausole di riservatezza che dispongano diversamente in merito, e non vale per dichiarazioni false o omesse rese alla stampa.