Fermo e Rustico: differenze tra le versioni

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In particolare, due documenti storici - la ''Translatio ss. Firmi et Rustici'', risalente alla seconda metà dell'[[VIII secolo]], e il ''[[Versus de Verona|Ritmo pipiniano]]'', redatto fra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]] - sostengono che in realtà Fermo e Rustico non furono di origine africana, bensì bergamasca. Decapitati per motivi religiosi al di fuori delle mura di Verona ai tempi dell'imperatore [[Massimiano]], i due vennero seppelliti a [[Cartagine]]; in un secondo momento le spoglie tornarono in [[Italia]], passando per [[Capodistria]] e [[Trieste]], e vennero infine riscattate dal [[vescovo]] [[Annone di Verona]] durante il regno longobardo di [[Desiderio (re)|Desiderio]] e [[Adelchi (principe)|Adelchi]] ([[757]]-[[774]]).
 
Una tradizione completamente diversa si trova in [[ValleVal Camonica]]: una leggenda locale fa ritenere che san Fermo, con suo fratello [[san Glisente]] e la sorella [[santa Cristina]], fosse giunto nella vallata al seguito di [[Carlo Magno]], quindi attorno all'anno [[774]]. Qui i tre fratelli scelsero la via del romitaggio, abitando su dei monti (tra cui il monte omonimo). San Fermo era assistito da un'orsa, un'aquila ed il fedele scudiero Rustico.
 
==Culto==