Imperatore romano: differenze tra le versioni

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Gradatamente, con il rafforzarsi della [[Assolutismo politico|forma assolutistica]] del governo con i successivi imperatori della [[dinastia Giulio-Claudia]] il sistema imperiale entrò in crescente contrasto con l'[[senato romano|aristocrazia senatoria]], sino a portare all'aperta rivolta e alla morte di [[Nerone]], ultimo rappresentante della dinastia. L'interrompersi della successione imperiale all'interno dell'ambito familiare dei discendenti di Cesare e Augusto rafforzò il ruolo dell'[[esercito romano|esercito]], che divenne arbitro della successione imperiale durante il convulso [[anno dei quattro imperatori]], che condusse infine all'instaurarsi della [[Dinastia flavia]]. I nuovi imperatori, di [[ordine equestre|estrazione equestre]], che non potevano più vantare il grande nome familiare di Cesare presero comunque a portarlo come [[Cesare (titolo)|titolo imperiale]]. La nuova dinastia, dopo un'iniziale fase di collaborazione con l'aristocrazia senatoria, assunse con [[Domiziano]] caratteri decisamente assolutistici che portarono infine all'[[assassinio]] dell'Imperatore.
 
La caduta dei Flavi lasciò mano libera all'intervento del Senato, il quale nominò successore [[Nerva|Marco Cocceio Nerva]], con il quale venne inaugurata una nuova politica di successione, quella degli [[Imperatori adottivi]], che ripristinava l'originale principio augusteo della trasmissione del potere imperiale tramite [[adozione]], fuoriuscendo però dall'ambito ristretto di una sola ''[[gens]]''. Il nuovo sistema, che incontrò il favore delle classi elevate entrò però progressivamente in crisi quando, dopo l'ascesa al trono di [[Antonino Pio]], anche la [[Albero genealogico degli Antonini|famiglia Antonina]] prese ad adottare principi di successione dinastica. Quando infine, con il regno di [[Commodo]], riemersero le passate aspirazioni assolutistiche, anche l'ultimo esponente della dinastia Antonina venne assassinato, lasciando così la successione in balìa del potere dei [[Guardia pretoriana|Pretoriani]] e dell'esercito e portando ad una nuova [[guerra civile]].
 
Dalla guerra emerse la nuova [[dinastia dei Severi]], che cercò di riallacciarsi alla precedente, vantandone la discendenza. Sotto questa dinastia si ebbe il rafforzamento del ruolo dell'esercito, sul quale si resse sempre di più il destino degli imperatori, mentre le istanze assolutistiche ebbero il sopravvento, tanto da portare l'imperatore Marco Aurelio Antonino a farsi rinominare [[Eliogabalo]] e ad imporre il culto di ''[[El-Gabal|Sol Invictus]]'', del quale era [[sommo sacerdote]]. La fine della dinastia giunse quando questa perse il favore dell'esercito durante il regno del giovane [[Alessandro Severo]]. Le armate si ammutinarono e massacrarono l'imperatore, portando alla cosiddetta epoca dell'[[anarchia militare]] e alla [[crisi del III secolo]], durante l'evidente collasso del sistema del [[Principato (storia romana)|Principato]] portò allo sviluppo di una forma imperiale più dispotica.