Gestione delle scorte: differenze tra le versioni

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== Gestione delle scorte "a valore" ==
Le scorte vengono valorizzzate con il metodo di [[contabilità interna|contabilità analitica interna]] adottato dall'azienda. In fase di ''budgeting'', per le parti ''make'' o ''buy'' (semilavorati di acquistoproduzione interna o di produzione internaacquisto) mai prodotti/comprati in precedenza, si usano stime di costo, ad esempio con il [[costo standard]].<br/>
Una iniziale analisi ABC delle scorte (materie prime, semilavorati, prodotti finiti), detta anche analisi di [[Ottimo paretiano|Pareto-efficienza]], permette di identificare [[Diagramma di Pareto|graficamente]] il 20% dei codici materiale che da solo determina l'80% del valore delle giacenza registrato a bilancio, e quindi di focalizzare l'analisi su questo segmento (i materiali in classe A) provvedendo ad individuare singolarmente per tali materiali la più opportuna politica di gestione a scorta e accurate previsioni di vendita. Per i materiali in classe B e C si valuta il ''trade-off'' fra costo di ''stock-out'' e costo di mantenimento a scorta, e l'opportunità stessa di tenerli a magazzino.<br/>
Su tali codici è utile calcolare l'indice di rotazione delle scorte, e per quelli a più bassa movimentazione negli ultimi 5 anni, valutare l'opportunità di: stanziare un fondo di svalutazione contabile da rilasciare entro tre anni (tenendone la disponibilità fisica a magazzino), oppure procedere a una vendita a peso ovvero rottamazione. La decisione può essere ristretta ulteriormente da una più approfondita analisi tecnica, che accerti se questi materiali a bassa movimentazione non siano presenti in qualche [[distinta base]] (di Produzione o di Progettazione) di codici non lanciati in produzione negli ultimi 5 (o più) anni, opppure di nuova creazione.
 
== Gestione delle scorte lungo una catena di distribuzione ==