Giuseppe Ferrari (filosofo): differenze tra le versioni

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Per quel che concerne la forma del nuovo stato italiano, Ferrari domandava una [[Costituzione della Confederazione Svizzera|costituzione federale di tipo svizzero]] o [[statunitense]], con un esercito, delle finanze e delle leggi federali comuni, ma anche con la più ampia [[decentramento|decentralizzazione amministrativa]] possibile.
 
Nell'agosto del [[1861]], dopo essersi recato sul posto, scrisse una relazione parlamentare sul [[Massacro di Pontelandolfo e Casalduni]]<ref>{{cita libro | cognome=Camera dei Deputati | nome= | titolo=Atti del Parlamento Italiano - sessione del 1861, vol. III discussioni della Camera dei Deputati | editore= Eredi Botta| città=Torino | anno=1862 }}</ref>.
 
Nel giugno del [[1862]], contro la sua volontà, Ferrari fu nominato dal re [[Ufficiale (onorificenza)|Cavaliere Ufficiale]] dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]], e rimandò immediatamente il decreto di nomina al ministro della [[Pubblica Istruzione]], che glielo aveva inviato. Ma la nomina era irrevocabile, essendo stata pubblicata nella ''[[Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia|Gazzetta ufficiale]]''.