Tacrolimus: differenze tra le versioni

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==Avvertenze==
''Precauzioni per l’usol'uso di tacrolimus topico:'' il tacrolimus deve essere applicato esclusivamente sulla parte di cute da trattare. Si raccomanda di lavarsi accuratamente le mani dopo l’applicazionel'applicazione della crema o unguento. Zone accidentalmente trattate con il farmaco o che sono venute a contatto con quest’ultimoquest'ultimo devono essere adeguatamente lavate soprattutto se si tratta di mucose o occhi. Il tacrolimus topico non deve essere considerato farmaco di prima linea nel trattamento della [[dermatite atopica]] (rischio potenziale di tumore cutaneo e linfonodale), pertanto deve essere prescritto solo dopo risposta insufficiente al trattamento corticosteroideo e mai per periodi prolungati in modo continuativo (terapie prolungate devono prevedere periodi di sospensione). Il tacrolimus topico è controindicato nei bambini con meno di 24 mesi, nei bambini e negli adulti immunodepressi, in caso di lesioni sospette (nella fase iniziale le lesioni della dermatite atopica potrebbero essere confuse con lesioni da linfoma cutaneo a cellule T) <ref>AIFA, Bollettino d’Informazione sui farmaci, 2006, XIII, n 2</ref>.
 
''Prolungamento del tratto QT:'' poiché il tacrolimus può indurre prolungamento del [[tratto QT]], si raccomanda cautela in caso di somministrazione per via sistemica a pazienti con prolungamento congenito del tratto QT o in terapia con farmaci noti per indurre prolungamento del tratto QT ([[antiaritmici]], [[cisapride]], [[terfenadina]], [[macrolidi]], [[chinoloni]], antimicotici azolici, [[antidepressivi]], [[venlafaxina]], [[antipsicotici]]) <ref>Johnson MC. et al., Transplantation, 1992, 53, 929, 1992</ref><ref>Calandra S., Transplantation, 1998, 66, 402</ref>.
 
''Infezioni opportunistiche:'' i pazienti trattati con terapia immunosoppressiva sono esposti ad una maggior incidenza di infezioni opportunistiche, inclusa la [[nefropatia]] da poliomavirus BK e la [[leucoencefalopatia]] multifocale progressiva (PML) da virus JC.
Il [[poliomavirus BK]] entra in contatto con l’uomol'uomo durante i primi anni dell’infanziadell'infanzia e circa l’80l'80% dei sieri degli adulti presenta anticorpi specifici. Il virus può persistere nei reni degli adulti, che funzionano come “serbatoio“, e riattivare l’infezionel'infezione in condizione di importante immunosoppressione come in caso di trapianto. La nefropatia da virus BK si riscontra soprattutto in caso di trapianto del rene: in questi pazienti facilmente la nefropatia evolve a [[nefrite interstiziale]] con perdita dell’organodell'organo trapiantato. In uno studio clinico, la sopravvivenza d’organod'organo fra pazienti trapiantati con infezione da virus BK e trapiantati senza infezione virale è risultata pari a 97% vs 94% a 6 mesi, 90% vs 92% a 1 anno, 58% vs 83% a 3 anni e 47% vs 76% a 5 anni (p < 0,001) <ref>Vasudev B. et al., Kidney Int., 2005, 68, 1834</ref>. In caso di nefropatia, valutare eventuali aggiustamenti del dosaggio del tacrolimus.
 
Il virus JC è un [[papovavirus]] umano, la cui infezione tende a presentarsi in caso di alterazioni del sistema reticolo-endoteliale ([[linfomi]], [[leucemia]]) o di grave depressione del sistema immunitario ([[AIDS]], trapianto d'organo, etc.). L'[[encefalopatia]] si presenta con [[emiparesi]], reperto più comune, [[afasia]] (disturbo della comprensione/produzione del linguaggio a livello neurologico), [[disartria]] (disturbo della comprensione/produzione del linguaggio a livello muscolare) e [[emianopsia]] (perdita di metà campo visivo); possono manifestarsi alterazioni sensitive, cerebellari e a carico del [[midollo allungato]]; la [[cefalea]] o eventuali [[crisi epilettiche]] sono poco frequenti. Per la diagnosi dell’infezionedell'infezione non è significativa la ricerca di anticorpi specifici nel sangue, perché circa il 60-70% della popolazione adulta generale presenta anticorpi verso il virus JC. L'infezione virale non è curabile, in genere da quando compaiono i primi sintomi alla morte del paziente intercorre un lasso di tempo di 1-9 mesi.
 
''Diabete:'' nei pazienti trapiantati con [[diabete]] è preferibile la [[ciclosporina]] al tacrolimus. Il tacrolimus infatti è stato associato ad una maggior incidenza di diabete di nuova insorgenza rispetto alla ciclosporina (33,6% vs 26%, p=0,046) e la percentuale di pazienti che ha richiesto trattamenti antidiabetici è risultata più elevata nel gruppo trattato con tecrolimus (18% vs 12,5%, p<0,05) <ref>Vincenti F. et al., Transplant. Proc., 2005, 37(2), 1001</ref>. Questi dati sono stati confermati anche in altri studi <ref>Lee Y.J. et al., Transpl. Int., 2010, 23 (2), 147</ref><ref>Fan Y. et al., Transplant. Proc., 2009, 41 (5), 1821</ref><ref>Ye F. et al., J. Heart Lung Transplant., 2009, 28 (1), 58</ref>.