Sull'anima (Aristotele): differenze tra le versioni

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[[Senocrate]], allievo di Platone, affermava infatti che l'anima è un numero che muove sé stesso.<br/>
Riassumendo, tra i pensatori antichi - nota [[Aristotele]] - alcuni hanno inteso l’animal'anima come corporea ([[Democrito]]), altri invece come incorporea ([[Platone]] e [[Senocrate]]), altri hanno mescolato le due componenti; alcuni, poi, l’hannol'hanno concepita come unica, altri invece come composta da molte parti.
 
Innanzitutto Aristotele dimostra che l'anima non è in movimento. Distingue infatti due tipi di movimento: per virtù propria o perché mossa da un'altra entità. Il passeggero di una [[nave]], ad esempio, è mosso ma non muove. Se si ipotizza che l'[[anima]] si muovesse da sé occorre distinguere 4 tipi di movimenti.
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Tramite il [[gusto]] si percepisce il sapore. Diversamente dagli altri sensi non vi è nulla che funga da mezzo e la percezione avviene nell'[[umidità|umido]] tramite la [[Lingua (anatomia)|lingua]]. Il [[tatto]] ci permette di percepire una vasta gamma di oggetti anche opposti: [[freddo]] e [[caldo]], [[Durezza|duro]] e [[molle]], secco e umido ecc. A differenza del gusto qui vi è un medium. Questo è la [[carne]]. A questo punto si delinea la differenza tra [[gusto]] e [[tatto]]. Ad esempio quando la [[Lingua (anatomia)|lingua]] percepisce il gusto di qualcosa funge da organo mentre quando percepisce oggetti tattili funge da medium. I sensibili propri del tatto - dice Aristotele - sono le quattro [[qualità]], e la percezione si verifica (ossia passa in atto) in relazione alle qualità che abbiamo in noi.
 
Così, ad esempio, per percepire qualcosa di caldo dobbiamo noi stessi essere meno caldi dell’oggettodell'oggetto percepito, altrimenti se fossimo ugualmente caldi non riusciremmo a percepirlo. Questo processo, però, non deve spingersi oltre un certo limite: il caldo o il freddo non devono essere eccessivamente intensi, altrimenti l’organol'organo sensoriale ne verrebbe danneggiato; lo stesso vale per i sensibili propri di ciascun senso.
 
{{Aristotele}}