Inconscio collettivo: differenze tra le versioni
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L'inconscio collettivo, secondo Jung, rappresenta un contenitore psichico universale, vale a dire quella parte dell'inconscio umano che è comune a quello di tutti gli altri esseri umani. Esso contiene gli [[archetipo|archetipi]], cioè le [[forma (filosofia)|forme]] o i [[simbolo|simboli]] che si manifestano in tutti i popoli di tutte le culture. Gli archetipi esisterebbero prima dell'[[esperienza]] e in questo senso sarebbero [[istinto|istintivi]]. I critici hanno però affermato che questa è una visione [[etnocentrismo|etnocentrica]], che universalizza gli archetipi culturali europei in archetipi di tutta l'umanità.
In altri termini si potrebbe dire che l'inconscio collettivo è la struttura della [[Psiche (psicologia)|psiche]]
Propugnatori del modello Junghiano, caratterizzati da un minor [[misticismo]], sostengono che l'''inconscio collettivo'' può essere adeguatamente immaginato come emergente in ciascun individuo dall'istinto condiviso, dall'esperienza comune e dalla [[cultura]] condivisa. Il processo di naturale generalizzazione nella [[mente]] umana unisce questi tratti ed esperienze comuni in un substrato dell'inconscio pressoché identico.
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