Teatro Giovanni Battista Pergolesi: differenze tra le versioni
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== Il Teatro Pergolesi ==
Venne iniziata la costruzione
Il progetto originale fu affidato all'architetto [[Fano|fanese]] [[Francesco Maria Ciaraffoni]], ma venne ampiamente rivisto dall'architetto [[Imola|imolese]] [[Cosimo Morelli]], uno dei più rinomati specialisti dell'epoca nella progettazione teatrale. Morelli provvide ad allargare la pianta ed il [[boccascena]] e diede la definizione dell'ampia curva ellittica della sala, da cui dipende la sua ottima acustica. Inoltre rivide il disegno della [[facciata]] creando un alto basamento a bugnato liscio con un motivo ad arcate in asse con le finestre a [[timpano (architettura)|timpano]] dei piani superiori. La decorazione interna venne affidata a due famosi artisti neoclassici: l'architetto [[Giovanni Antonio Antolini]] (autore del progetto del "Foro Bonaparte" di [[Milano]], mai realizzato), al quale spettò la progettazione scenico-arredativa del teatro, e il pittore [[Felice Giani]], che insieme all'ornatista Gaetano Bertolani dipinse le "Storie di [[Apollo]]" sulla volta della sala.
Il teatro venne inaugurato nel carnevale del 1798, non alla presenza dei nobili finanziatori quanto del popolo e dei giacobini, che nel frattempo avevano invaso la città in seguito alla Vittoria napoleonica e al trattato di [[Campoformio]]. Per l'occasione vennero rappresentate tre operine, di cui due di [[Marcos António Portugal]] [[Lo spazzacamino principe]] e "Le confusioni della somiglianza ossia Li due gobbi" e la terza "La capricciosa corretta" di [[Vicente Martín y Soler]].
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== Bibliografia ==
* Deanna Lenzi, ''Teatro della Concordia ora Pergolesi. Iesi'', in Anna Maria Matteucci – Deanna Lenzi, ''Cosimo Morelli e
== Voci correlate ==
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