Valchiavenna: differenze tra le versioni

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== Origine del nome ==
Il nome Valchiavenna deriva dal nome del suo centro più importante, [[Chiavenna]], e viene letto con l’accentol'accento aperto sulla “e” (quindi Valchiavènna).
 
== Centri abitati ==
=== Chiavenna e bassa valle ===
La cittadina valchiavennasca più importante è, ovviamente, Chiavenna. Vi ha sede la [[Comunità Montana della Valchiavenna]], di cui tutti i comuni della valle fanno parte.
Nella bassa valle è presente il grande comune di [[Samolaco]], anch’essoanch'esso diviso in frazioni (Somaggia, San Pietro, Era, Casenda). Nel piano si sono sviluppate le cittadine di [[Prata Camportaccio]], [[Gordona]] e [[Mese]]. Tra i comuni di [[Gordona]] e [[Mese]] c’èc'è [[Menarola]], con “solo” 46 abitanti.
Sul [[Lago di Mezzola]] sono affacciati i comuni di [[Novate Mezzola]] e di [[Verceia]].
=== Valle Spluga ===
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=== Presentazione geografica, altitudini e confini ===
La Valchiavenna si trova incastonata nelle [[Alpi]], circa al centro della catena montuosa, tra le [[Alpi Lepontine]] e le [[Alpi Retiche occidentali]]. Divide così le [[Alpi Occidentali]] dalle [[Alpi Orientali]].
Ha un andamento verticale, diversamente dalla direzione del crinale alpino. La sua conformazione è dovuta all’azioneall'azione dei ghiacciai alpini dell’etàdell'età antica.
 
L’altitudineL'altitudine della valle è varia: il Piano di [[Chiavenna]] è a circa 200 [[Metri sul livello del mare|m s.l.m.]], [[Chiavenna]] è a 330 m s.l.m., la Valle della [[Mera (fiume)|Mera]] staziona sui 400 m s.l.m., la [[Valle Spluga]] varia molto, e termina con i quasi 2000 m s.l.m. del [[Passo dello Spluga]].
 
La Valchiavenna confina con il [[Canton Grigioni]] (in [[Svizzera]]) a nord, nord-est e ovest, con la [[Valtellina]] a sud-est e con le province di [[provincia di Como|Como]] e [[provincia di Lecco|Lecco]] a sud.
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=== Geomorfologia ===
I ghiacciai della [[Valle Spluga|Val San Giacomo]] e della [[Val Bregaglia]] si univano nel luogo dove attualmente sorge [[Chiavenna]], formando un'unica grande massa che arrivava fino alla [[Valtellina]].
L’azioneL'azione dei ghiacciai ha forgiato i versanti vallivi dando valli “a U” e costruito fenomeni come le “[[Marmitte dei giganti]]”, visibili nell’omonimonell'omonimo parco tra [[Chiavenna]], [[Piuro]] e [[Prata Camportaccio]] e all’imboccaturaall'imboccatura della [[Valle Spluga|Val San Giacomo]] presso [[Mese (Italia)|Mese]].
Il fondovalle è stato soggetto all'azione dei fiumi [[Mera (fiume)|Mera]] e [[Liro (Sondrio)|Liro]]. In particolare all'azione di quest'ultimo ha creato la “gola del Cardinello”, solco scavato nella roccia tra Isola e Stuetta, nell’altanell'alta valle. Questo passo, che parte dalla frazione Stuetta si snoda lungo un sentiero di roccia fino alla diga di Montespluga, e fu utilizzato parecchio dagli eserciti del passato tra cui le legioni romane (che crearono l'attuale sentiero) e l'esercito di Napoleone durante la campagna d'Italia, il quale perse parecchi uomini e cannoni per via delle frane nella zona.
Il Piano di [[Chiavenna]] invece fu spianato dalla Mera, che ha lasciato nel piano molto materiale alluvionale.<br />
Inoltre sono presenti vari circhi glaciali, tra cui l’anfiteatrol'anfiteatro del torrente [[Schiesone]], presso [[Prata Camportaccio]].
 
=== Corsi d’acquad'acqua ===
Il corso d’acquad'acqua più importante è la [[Mera (fiume)|Mera]], fiume che nasce a 2800&nbsp;m s.l.m. in [[Svizzera]] (Val Marotz) e scorre in direzione est-ovest fino a [[Chiavenna]]. Unito al torrente [[Liro (Sondrio)|Liro]] presso [[Mese (Italia)|Mese]], il fiume finisce poi nel [[Lago di Mezzola]] che confluisce nel [[Lago di Como]]. Poi c’èc'è il torrente [[Liro (Sondrio)|Liro]], che nasce vicino al [[Passo dello Spluga]] e, insieme al torrente della [[Val Loga]], che nasce dal ghiacciaio della [[Val Loga]], si immette nel lago artificiale di Montespluga. La sua acqua alimenta vari impianti idroelettrici, e infine finisce nella Mera, presso l’abitatol'abitato di [[Mese (Italia)|Mese]]. Il corso del torrente [[Liro (Sondrio)|Liro]] e del fiume Mera dopo il congiungimento tra i due determina il confine tra [[Alpi Lepontine]] e [[Alpi Retiche]]. I molti affluenti minori dei due corsi d’acquad'acqua formano varie valli laterali.
Il [[Lago di Mezzola]] si trova nella bassa Valchiavenna ed è preceduto da un laghetto chiamato Pozzo di Riva. Il [[Lago di Mezzola]] è ciò che rimane dell’acquadell'acqua del [[Lago di Como|Lario]] che occupava l’attualel'attuale [[Piano di Chiavenna]], formato dai detriti della Mera portati verso il lago. Nel lago confluiva anche l’l'[[Adda]], fino all’all'[[alluvione del 1520]]. Sono presenti in Valchiavenna numerosi laghi artificiali, creati per scopi idroelettrici.
 
[[File:Lago di Montespluga.JPG|thumb|Veduta del lago artificiale di Montespluga, comune di [[Madesimo]], con la vecchia strada sterrata semi-sommersa dalle acque. Sullo sfondo uno degli ultimi tratti della [[Strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga|Strada statale 36]].]]
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* Lago di Isola (sempre nel comune di [[Madesimo]])
* Lago di Prestone (a [[Campodolcino]]).
In territorio appartenente al comune di [[Piuro]], nella [[Valle di Lei]] vi è un grande lago artificiale, il Lago di Lei, che si trova nel bacino del [[Reno]]. Le sue acque sono sfruttate dalla [[Svizzera]], a cui appartiene il tratto del muraglione della diga, siccome in caso di attacco e distruzione di esso a venire inondate sarebbero le cittadine svizzere dell’dell'[[Hinterrhein]]. La [[Svizzera]] ha così attuato uno scambio di territori e adesso può controllare la diga per la protezione civile.
La cascata dell’Acquadell'Acqua Fraggia è un’importanteun'importante attrazione turistica. È formata dal torrente omonimo che da un vallone esposto sulla valle principale si getta dall’altodall'alto.
 
=== Ghiacciai ===
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La Valle S. Giacomo (oggi più comunemente chiamata [[Valle Spluga]]) è la zona più settentrionale della Valchiavenna ed è dislocata tra i 333 [[m s.l.m.]] di [[Chiavenna]] e i 2113 [[m s.l.m.]] del [[Passo dello Spluga]]. La valle confina a ovest con il bacino del fiume [[Moesa]], affluente del [[Ticino (fiume)|Ticino]], e a est con il bacino del [[Reno di Lei]], affluente del [[Reno]] posteriore.
La [[Valle Spluga]] è centrale nell’arconell'arco delle [[Alpi]] ed è posta tra il solco del [[Lago di Como]] a sud e la valle del [[Reno]] a nord. Collega i centri di [[Chiavenna]] e [[Thusis]], distanti in linea d’ariad'aria 43&nbsp;km.
Le valli laterali a partire dal nord sono:
 
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* Val Schisarolo
* Val Febbraro
* Val d’Orod'Oro
* Val di Vamlera
* Valle di Starleggia
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* Val Scalcoggia
* Val Rabbiosa
* Val d’Averod'Avero
La Val Scalcoggia e la Valle di Starleggia sono sospese sulla valle principale e i loro torrenti formano delle cascate. Al contrario, la Val Rabbiosa e la Valle del Drogo si immettono nella valle principale tramite una gola scavata dal proprio torrente.
Nella valle sono presenti dozzine di laghi e laghetti glaciali. Ad esempio i laghi dell’Angelogadell'Angeloga, presso il Pizzo Stella, quelli attorno al Passo del Baldiscio, il [[Lago Emet]] (incastrato nella particolare conformazione dell’altodell'alto comune di [[Madesimo]]), il Lago Azzurro di Suretta (sul [[gruppo del Suretta]]) e di Motta (comune di [[Campodolcino]]).
Ci sono molti laghi artificiali: a Montespluga e Isola (comune di [[Madesimo]]), a [[Madesimo]], a Prestone (comune di [[Campodolcino]]). Inoltre c’èc'è il lago di Truzzo, sul versante sinistro: si tratta di un lago naturale poi ampliato artificialmente.
Il comune principale è [[Campodolcino]]. Importante è la cittadina di [[Madesimo]], importante stazione sciistica.
La valle fu chiamata con vari nomi. Nel XII secolo d.C. fu nominata per la prima volta con il nome di “Valle Sancti Jacobi”. Localmente è chiamata semplicemente “Valle” e dialettalmente “Val di Giüst”. In italiano è chiamata “Valle San Giacomo”, dal nome del comune che la introduce, [[San Giacomo Filippo]], che un tempo era il maggiore. Recentemente si è vista la prevalenza del nome “Valle Spluga”.
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=== Valle della Mera ===
{{vedi anche|Val Bregaglia}}
La Valle della Mera è la valle percorsa dal fiume [[Mera (fiume)|Mera]] fino a [[Chiavenna]]. È compresa (ed è l’unical'unica sua parte italiana) nella [[Val Bregaglia]], che termina al [[Passo del Maloja]]. La valle si trova tra [[Val di Lei]] e Val Madris a nord-ovest e la Val Codera a sud-est.
L’aspettoL'aspetto dei versanti opposti è molto diverso: quello destro è ripido e pieno di rupi e valloni, quello sinistro è poco ripido ed è disposto a gradinata. Ci sono poche vallate profonde nei versanti.
Sul versante sinistro sopra Borgonuovo di [[Piuro]] e sotto il Pizzo di Lago c’èc'è il lago dell’Acquadell'Acqua Fraggia. Nella valle omonima (sospesa sulla valle principale) il suo torrente emissario si getta dalla parete con la cascata dell’Acquadell'Acqua Fraggia.
La valle della Mera è divisa in due comuni: [[Piuro]], diviso in borghi, e [[Villa di Chiavenna]], quello del confine.
 
=== Bassa Valchiavenna ===
La Bassa Valchiavenna si disloca per buona parte sul Piano di [[Chiavenna]], ed è una penetrazione valliva posta a quota più bassa delle altre zone della Valchiavenna e più vicina allo spartiacque alpino dell’arcodell'arco delle [[Alpi]]. Con i suoi prolungamenti laterali, la bassa valle è posta tra: a ovest la Valle di Livo (appartenente alla [[Val Mesolcina]], [[Svizzera]]), a nord-ovest la [[Valle Spluga]], a nord-est la Valle della Mera ([[Val Bregaglia]]), a est la [[Val Masino (valle)|Val Masino]], a sud-est la [[Valtellina]].
La Bassa Valchiavenna fu scavata dall’unionedall'unione dei ghiacciai della [[Valle Spluga]] e della [[Val Bregaglia]]. I versanti sono levigati, e quindi non sono presenti laghi alpini. Le valli laterali generalmente si immettono nella valle principale con una gola scavata da un corso d’acquad'acqua (Val Bodengo, Val Codera e Val dei Ratti.
Per aspetto le valli laterali sono aspre e selvagge (un esempio sono l’orridol'orrido scavato dal torrente [[Boggia]] presso [[Gordona]], e le valli più a sud, la Val Codera e la Val dei Ratti.
Il Piano di [[Chiavenna]], appartenente alla bassa valle, circa 2000 anni fa era occupato dal [[Lago di Como]] fino a [[Samolaco]] (da Summu Lacu= sulla sommità del lago). Ora è rimasto solo il [[Lago di Mezzola]], collegato al [[Lago di Como|Lario]] dall’ultimodall'ultimo tratto della Mera.
Il comune più importante è [[Samolaco]], diviso in piccole cittadine. Altre cittadine sono [[Mese (Italia)|Mese]], [[Gordona]], il piccolo comune di [[Menarola]], [[Prata Camportaccio]] e le cittadine sul [[Lago di Mezzola]], ovvero [[Novate Mezzola]] e [[Verceia]].
 
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Quando la conversione è terminata, queste popolazioni abitano il fondo-valle, e, nei mesi caldi, “portavano le bestie in alpeggio”, seguendo i sentieri creati in quel periodo. Alcuni di questi sentieri furono usati fino a qualche decennio fa dai pastori locali.
In alta [[Valle Spluga]], sul Pian dei Cavalli sopra Isola, già da vari anni si stanno compiendo degli scavi archeologici. I lavori, diretti dal Prof. F. Fedele, hanno portato al ritrovamento di arnesi litici risalenti al 9000-7000 a.C., nel periodo Mesolitico.
Nell’agostoNell'agosto del [[1993]], presso il lago artificiale di Montespluga, fu trovata un’asciaun'ascia-martello in pietra con un foro, risalente circa al 3000 a.C.
Nello stesso posto, anni prima, nel [[1965]], fu trovato un coltello con lama serpeggiante, risalente al 900 a.C. Il bronzo di cui è costituito proviene dalle miniere di bronzo presso [[Salisburgo]]. Questo porta a pensare che allora esistevano già rapporti tra comunità di luoghi molto distanti tra loro attraverso il [[Passo dello Spluga|Passo]].
I primi abitanti della valle furono probabilmente i Liguri, ma ai tempi della conquista romana gli abitanti erano i Reti. Essi erano della stessa stirpe degli [[Etruschi]], oppure erano [[Etruschi]] cacciati dalla [[Pianura Padana]] dai [[Galli]]. I romani chiamavano “Clavennates” quelli della zona di [[Chiavenna]], e “Bergalei” quelli abitanti nella [[Val Bregaglia]] e quindi della valle della [[Mera (fiume)|Mera]]. Nel 196 a.C. i romani conquistarono [[Como]], e nacquero così i contatti con le popolazioni retiche che vivevano sulle rive settentrionali del [[Lago di Como]]. Venne costruita una strada imperiale che collegava [[Como]] e [[Chiavenna]], chiamata “Clavenna”, passando anche per la stazione di “Summu lacu”, cioè “sulla sommità del lago”. La località corrisponde all’odiernaall'odierna [[Samolaco]], e il suo nome indica che il [[Lago di Como]] era più vasto a quei tempi, e si estendeva in parte del piano di [[Chiavenna]].
 
=== Età Romana ===
Tra il 16 e il 14 a.C. i romani conquistarono la “Rezia” e il “Norico”, le regioni del basso centro-[[Europa]], compresa la Valchiavenna.
La strada romana tra [[Como]] e [[Coira]] passava per tutte e due le attuali dogane tra [[Italia]] e [[Svizzera]] ([[Passo dello Spluga|Spluga]] e [[Passo del Maloggia|Maloggia]] e del [[Passo del Settimo|Settimo]]). Infatti, nell’”Itinerarionell'”Itinerario di [[Antonino Pio]]”, la strada è divisa in due a [[Chiavenna]]: “Tra Curia ([[Coira]]) e Clavenna ([[Chiavenna]]) due strade.”. Nell’itinerarioNell'itinerario tra [[Chiavenna]] e [[Coira]] ci furono tre stazioni per il cambio dei cavalli: “Cunus Aureus”, forse presso Isola, “Tarvesede”, presso il [[Passo dello Spluga|Passo]], “Lapidaria”, nell’attualenell'attuale [[Svizzera]].
Ci sono alcune testimonianze letterarie del passaggio dell’Esercitodell'Esercito Romano per il [[Passo dello Spluga]].
Risalgono al periodo romano (98-117 d.C.) delle monete trovate a Portarezza, [[Campodolcino]], durante i lavori per l’invasol'invaso artificiale.
La valle rimase sotto il dominio romano fino alla fine dell’dell'[[Impero Romano d'Occidente]], nel [[476]]. Dopo tale data, si diffuse il cristianesimo nella valle.
 
=== Medioevo ===
Passata al [[Regno d'Italia]], fece parte dell’dell'[[Impero Carolingio]] e del territorio dei [[Re di Germania]].
Nel X secolo cominciarono i traffici commerciali per la valle, principalmente diretti al [[Passo dello Spluga]]. [[Chiavenna]] divenne così un centro importante per il transito delle merci.
A certificarlo, è nel [[1030]] la fondazione del comune di [[Chiavenna]], il più antico dell’attualedell'attuale [[Provincia di Sondrio]].
Nell’AltoNell'Alto Medioevo viene attuato il sistema delle chiuse, che regolava i traffici commerciali in direzione del [[Passo dello Spluga]], che dopo il [[1000]] aumentano di numero. Intanto, nella [[Valle Spluga]] si insediano delle famiglia Walser, provenienti dalla [[Svizzera]]. Esse faranno costruire delle abitazioni nello stile, appunto, Walser. Degli esempi sono gli abitati di Mottaletta e Rasdeglia, sopra Isola.
Il comune di [[Chiavenna]] appartiene al Ducato di Svevia, sotto [[Federico Barbarossa]]. Nella lotta tra il Barbarossa e i Comuni [[Chiavenna]] si schierò sempre dalla parte dell’Imperatoredell'Imperatore. Nel 1176, alla vigilia della [[Battaglia di Legnano]], a [[Chiavenna]] si incontrano il Barbarossa e suo cugino [[Enrico il Leone]]. Il primo chiede aiuto militare al secondo, ma invano. Fu, probabilmente, il Barbarossa a donare al comune di [[Chiavenna]] la cosiddetta: “Pace di Chiavenna”, una copertina della [[Bibbia]], prodotto dell’oreficeriadell'oreficeria renana, composta da oro e pietre preziose. Ora è conservata nel “Museo del Tesoro”, nei pressi della chiesa di San Lorenzo in [[Chiavenna]].
Nel [[1226]], per facilitare il trasporto delle merci per il [[Passo dello Spluga]], fu costruita una strada carreggiabile tra [[Campodolcino]] e [[Madesimo]].
Intanto, dall’iniziodall'inizio dell’XIIdell'XII sec. la valle fu soggetta al comune di [[Como]], anche se continuava ad avere una propria autonomia amministrativa.
Nel [[1240]] circa iniziano i passaggi per il [[Passo del San Gottardo]] che, nel XIX secolo, supererà d’importanzad'importanza lo [[Passo dello Spluga|Spluga]] con il traforo del [[1882]].
 
Entrò nelle complesse vicende della lotta per la [[Signoria di Milano]] tra i [[Della Torre]] e i [[Visconti]].
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Nel [[1335]] [[Azzone Visconti]] si impadronisce del vescovado di [[Como]], compresa la Valchiavenna. La dominazione è mal tollerata, la popolazione si ribella e chiede aiuto a [[Papa Gregorio XI]]. Il suo intervento porta a una riconciliazione delle due parti.
Nel [[1402]] muore [[Gian Galeazzo Visconti]] e la Valchiavenna è ceduta in feudo a [[Baldassarre Balbiani]]. Egli fa costruire il suo castello a [[Chiavenna]], situato nell’attualenell'attuale Piazza Castello.
Nel [[1473]] il Duca di [[Milano]] obbliga il passaggio delle merci del suo ducato per il [[Passo dello Spluga]].Nel 1477 risulta essere podestà il Cavaliere Aulico Gio Giacomo Vismara, Gentiluomo Regio e consigliere segreto del Duca di Milano.
Tra il [[1488]] e il [[1497]], su ordine di [[Ludovico il Moro]], vengono costruite le mura attorno a [[Chiavenna]], che diventa così il primo centro fortificato dell’attualedell'attuale [[Provincia di Sondrio]]. Le mura si erano rese necessarie per difendersi dai saccheggi degli abitanti delle [[Repubblica delle Tre Leghe|Tre Leghe grigionesi]].
 
=== Età moderna (dominazioni francese, grigione e conflitti religiosi) ===
Durante l’interal'intera dominazione milanese, i borghi di [[Chiavenna]] e [[Piuro]] divennero luogo di scambi commerciali e culturali tra le zone artigianali ed industriali della [[Svizzera]] e della [[Germania]] e l’areal'area milanese-comasca. Proprio per le intense attività commerciali che vi risiedevano, la cittadina di [[Chiavenna]] si sviluppò urbanisticamente: il tratto per lo [[Passo dello Spluga|Spluga]] era costituito dall’attualedall'attuale via Bossi, quello per i passi del [[Passo del Maloja|Maloggia]] e del [[Passo del Settimo|Settimo]] dall’odiernadall'odierna Via Dolzino.
Nel [[1500]] [[Luigi XII]], [[Re di Francia]], conquista il [[Ducato di Milano]] e quindi la Valchiavenna.
Le dominazione dura 12 anni, fino a quando le [[Canton Grigioni|Tre Leghe grigie]] conquistano tutto il territorio dell’attualedell'attuale [[Provincia di Sondrio]]. La Valchiavenna, per la sua importanza a causa dell’enormedell'enorme traffico di merci che vi transitavano, godette di alcuni privilegi rispetto ad altri territori soggetti ai Grigioni. Un esempio è la forma statutaria molto più autonoma rispetto ad essi.
Nel [[1520]] un’alluvioneun'alluvione dell’dell'[[Adda]] cambia il corso del fiume valtellinese. Fino ad allora infatti l’l'[[Adda]] sfociava nel [[Lago di Mezzola]], e l’alluvionel'alluvione deviò il suo corso fino a portare la foce direttamente nel [[Lago di Como]].
Intanto, i Grigioni governano la Valchiavenna, la [[Valtellina]] e la Contea di [[Bormio]] in modo ambiguo. Rispettano infatti gli statuti già in vigore nelle valli, ma i loro funzionari commettono abusi di vario genere. Per calmare gli animi della popolazione soggetta viene istituito, nel [[1620]], un tribunale per i criminali politici.
Il provvedimento ha l’effettol'effetto contrario. Aggiunto all’odioall'odio religioso per aver diffuso il protestantesimo nelle cattolicissime valli chiavennasche, sondriesi e bormiesi, provoca quindi un’insurrezioneun'insurrezione che scaccia i Grigioni, che non avviene però in Valchiavenna, che rimane sotto il dominio elvetico.
Per risolvere i problemi, i Grigioni proclamano la libertà di culto in tutti i loro territori.
Nel [[1571]] muore a [[Chiavenna]] l’umanistal'umanista di [[Modena]] [[Lodovico Castelvetro]], residente nel capoluogo valchiavennasco già da qualche anno.
Tredici anni dopo i comuni della Valle della Mera diventano due: [[Villa di Chiavenna]] si scinde da [[Piuro]]. Quest’ultimoQuest'ultimo comune, il 4 settembre [[1618]], viene investito da una frana che seppellisce l’interal'intera cittadina e uccide buona parte dei circa 1000 abitanti. Il comune era centro di lavorazione della pietra ollare, attività una volta molto diffusa in valle, e del commercio della seta.
Nel frattempo, la Valchiavenna era diventata zona di passaggio obbligata per i trasporti delle merci dalle zone più industrializzate d’d'[[Europa]] (dalla [[Toscana]] alle [[Fiandre]], dalla [[Pianura Padana]] alla zona del [[Lago di Costanza]]), come i porti di [[Genova]] e [[Venezia]], che manteneva contatti con i Grigioni per conto della sua Repubblica, anche attraverso la “[[Via Priula|Strada Priula]]”, aperta nel [[1593]], che collegava [[Bergamo]] e [[Morbegno]], ma aveva un prolungamento nella Valchiavenna.
Nel [[1629]] passano in valle i [[Lanzichenecchi]] di [[Carlo V]], diretti a [[Roma]], e diffondono la peste.
Vent’anniVent'anni dopo finisce una guerra quasi ventennale (culminata nel Sacro Macello di Valtellina) scoppiata per i motivi religiosi già noti nel secolo prima. Secondo gli accordi, il capitolato milanese restituisce i territori della [[Valtellina]] e della Contea di [[Bormio]] ai Grigioni, a patto che non ci abiti nessun protestante.
 
=== Età contemporanea (Napoleone, dominazione austriaca) ===
Nel [[1797]] finisce definitivamente la dominazione elvetica per [[Valtellina]] e Contadi. [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], con la [[Trattato di Campoformio|Pace di Campoformio]], costituisce la [[Repubblica Cisalpina]], di cui fanno parte i territori dell’attualedell'attuale [[Provincia di Sondrio]].
Gli austriaci occupano però la Repubblica nel [[1799]]. I francesi la riconquistano dopo due anni e la legano alla Repubblica italiana ([[1802]]-[[1805]]) e poi al Regno d'Italia ([[1805]]-[[1814]]).
I Grigioni però non si rassegnano: vogliono riconquistare la valle, insieme alla [[Valtellina]]. Il 27 aprile [[1814]] l’esercitol'esercito delle Tre Leghe discende su [[Chiavenna]] dal confine bregagliotto: trovando la valle già occupata dagli austriaci, si ritirano.
Al [[Congresso di Vienna]] del [[1815]] viene inviato come rappresentante della Valchiavenna il borghese chiavennasco Girolamo Stampa. Egli chiede (e ottiene) l’annessionel'annessione al [[Regno Lombardo-Veneto]] della Valle.
La valle, per la prima volta, viene unita amministrativamente alla [[Valtellina]] e alla contea di [[Bormio]], per formare la [[Provincia di Sondrio]].
Nel [[1818]] gli austriaci costruirono la strada carrozzabile [[Chiavenna]]-[[Passo dello Spluga]], modificata nel [[1822]]. Nel [[1838]] fu costruito il tratto di strada sul Sengio, ovvero il pendio scosceso tra [[Campodolcino]] e Pianazzo, in comune di [[Madesimo]]. L’ultimaL'ultima modifica al tracciato fu quella del [[1930]] presso la piana di Montespluga per la costruzione del bacino artificiale.
 
=== Risorgimento ===
Durante il dominio austriaco il pensiero di [[Giuseppe Mazzini]] si diffonde. Tra gli esponenti c’èc'è il chiavennasco [[Maurizio Quadrio]].
I fatti del [[1848]] sono vissuti attivamente dalla popolazione della Valchiavenna. Il 19 marzo arriva in valle la notizia dell’insurrezionedell'insurrezione milanese. Così, un gruppo di uomini, tra cui [[Francesco Dolzino]], Giuseppe De Giorgi e Cirillo Tunesi, disarmano la gendarmeria austriaca e cacciano i governatori. La popolazione fa festa per le strade. Il 20 marzo, una domenica, l’Arcipretel'Arciprete della chiesa di San Lorenzo a [[Chiavenna]], Giovan Battista de Picchi, benedice la bandiera della rivoluzione mentre in Piazza Fontana, oggi Piazza Pestalozzi a [[Chiavenna]], viene piantata la’”alberola'”albero della libertà”. Il 29 maggio viene fatta una consultazione provinciale per l’unionel'unione al [[Regno di Sardegna]]. A [[Chiavenna]] ci sono solo tre voti contrari.
Ma quando l’esercitol'esercito piemontese perde gli alleati, tutto va in fumo: dopo l’l'[[Armistizio di Salasco]] a [[Vigevano]], gli austriaci tornano nella valle e in tutta la [[Lombardia]]. Continuano comunque le insurrezioni. Nell’ottobreNell'ottobre del [[1848]] vengono ancora cacciate le autorità austriache e, precisamente il 22 ottobre, viene ripiantato l’”alberol'”albero della libertà”. Poi un gruppo di volontari guidati da [[Francesco Dolzino]] si porta all’imboccaturaall'imboccatura della Valchiavenna, presso [[Verceia]]. Sperando in un’insurrezioneun'insurrezione generale dell’interadell'intera [[Lombardia]], resistono sei giorni all’esercitoall'esercito austriaco, intervenuto per la repressione. A comandare quelle truppe c’erac'era il generale [[Julius Jacob Haynau]], già repressore dell’dell'[[Dieci giornate di Brescia|insurrezione bresciana]]. Egli comanda il saccheggio e la distruzione di [[Verceia]], subito eseguito. Avendo paura, il comune di [[Chiavenna]] gli manda incontro una delegazione che gli spiega il “sincero pentimento della città”. Ma come al solito le scuse non bastano mai. Il 29 ottobre [[Julius Jacob Haynau|Haynau]] entra a [[Chiavenna]] e annuncia lo sconto della pena ad una multa di “20.000 lire austriache”. L’annoL'anno dopo ([[1849]]) si chiude definitivamente la [[Prima guerra di indipendenza italiana|prima guerra di indipendenza]].
=== Seconda guerra di indipendenza e annessione al Regno d’Italiad'Italia ===
Nel [[1859]], con la [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]], molti valchiavennaschi si arruolano nell’esercitonell'esercito piemontese. Insieme ai francesi, l’esercitol'esercito in questione batte gli austriaci a [[battaglia di Mombello|Mombello]] (20 maggio), [[battaglia di Pastrengo|Pastrengo]] (30-31 maggio) e a [[battaglia di Magenta|Magenta]], il 4 giugno. Il giorno dopo la [[Provincia di Sondrio]] è annessa ufficialmente al [[Regno di Sardegna|Piemonte]] e il comune di [[Chiavenna]] chiama i suoi giovani alle armi. Il 24 giugno, tra [[San Martino]] e [[Solferino]], si combatte la battaglia decisiva tra franco-piemontesi e austriaci. Tra i caduti c’èc'è il valchiavennasco diciassettenne Pietro De Stefani. A commemorarlo c’èc'è ora una lapide nel cimitero di [[Chiavenna]].
Tornando alla battaglia, la vittoria è dei primi, e la [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]] si conclude così. Infatti, l’11l'11 luglio [[Napoleone III]] firma l’armistiziol'armistizio con l’l'[[Impero Austro-Ungarico|Austria]] e solo la [[Lombardia]] viene ceduta al [[Regno di Sardegna]] quando invece, come pattuito da [[Camillo Benso|Cavour]] con l’Imperatorel'Imperatore di [[Francia]] doveva essere annesso anche il [[Veneto]].
La Valchiavenna, insieme a tutta la [[Lombardia]], viene quindi unita al [[Regno di Sardegna]], e successivamente, con l’l'[[Unità d'Italia]], diviene parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d’Italia]].
 
=== Calo dei traffici passanti per la valle ===
Una delle conseguenze dell’annessionedell'annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d’Italia]] fu il calo dell’importanzadell'importanza commerciale della valle, a causa del governo, favorevole ad altri tracciati (quelli piemontesi). Nel [[1882]] arriva il colpo di grazia: l’apertural'apertura del Traforo del San Gottardo. Inutile poi l’apertural'apertura della linea-ferroviaria [[Colico]]-[[Chiavenna]] nel [[1886]].
=== Alluvione della Valchiavenna ===
Nel settembre del [[1927]] la Valchiavenna fu vittima di una drammatica alluvione che interessò la [[Mera (fiume)|Mera]], il torrente [[Liro (Sondrio)|Liro]] e i loro affluenti maggiori.
Fortunatamente non ci furono vittime, ma i danni furono pesanti, a causa del fatto che i fiumi erano sprovvisti di argini, che furono costruiti, proprio per evitare che si verificasse un’altraun'altra alluvione, negli anni ’30'30.
L’alluvioneL'alluvione interruppe i passaggi per la valle, l’abitatol'abitato di [[Campodolcino]] fu in gran parte sommerso. Fu interessata anche la [[Valtellina]], nel primo tratto della sua bassa valle ([[Sondrio]]-[[Morbegno]]).
 
Nello stesso anno, inoltre, alla presenza dell’alloradell'allora Principe [[Umberto I]] viene inaugurata la centrale idroelettrica di [[Mese]], la più grande della valle, che allora era l’impiantol'impianto idroelettrico più potente d’d'[[Europa]]
 
=== Resistenza in valle ===
Dopo l’l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] agli ex-soldati e ai giovani di leva della valle si presentarono le seguenti possibilità di sopravvivenza: vivere rintanati in casa propria, scappare in [[Svizzera]], vista la vicinanza al confine, ma non sempre si veniva accettati, oppure rifugiarsi nelle baite di montagna. Molti scelsero quest’ultimaquest'ultima possibilità, e nacquero così i primi nuclei partigiani, aiutati da sacerdoti, amici e parenti dei componenti, che portano cibo e informazioni sul corso dei fatti.
In Valchiavenna si distinse l’operal'opera di alcuni sacerdoti che aiutarono gruppi di ebrei a fuggire in [[Svizzera]] e perseguitati politici. Un esempio: prima della Liberazione del 25 aprile nella “Casa Alpina” di Motta sopra [[Campodolcino]] vennero ospitati sotto mentite spoglie vari ebrei poi fuggiti in [[Svizzera]]. Dopo la Liberazione, invece, a Motta si rifugiarono molti ex-fascisti repubblichini.
Tempi duri per la popolazione, si fa uso del baratto visto che il denaro non ha più valore, alcuni si dedicano al contrabbando. Intanto, i partigiani continuano la loro azione, mentre nell’invernonell'inverno del 43/44 i nazi-fascisti diminuiscono la loro presenza in [[Valle Spluga]], ritirandosi a [[Chiavenna]]. Il grosso dei partigiani ne approfitta e risale la valle del [[Liro (Sondrio)|Liro]]. I tedeschi e le Brigate nere sono intenzionati a trattenere i partigiani in valle, per favorire l’ingressol'ingresso in [[Valtellina]] della colonna fascista, per organizzare l’ultimal'ultima resistenza.
Il piano non riuscì, [[Benito Mussolini|Mussolini]] viene catturato e giustiziato, mentre, ormai alla fine della guerra, già persa anche nella sua seconda parte, scappano al confine alcuni tedeschi, con familiari dei ministri della [[Repubblica di Salò]], a cui fu impedito il trapasso del confine.
Nei giorni precedenti il 25 aprile i nazi-fascisti scatenano una grande offensiva contro i partigiani. I tedeschi sulla sponda destra, le Brigate-nere sulla sinistra della [[Valle Spluga]], con una morsa a tenaglia. All’AngelogaAll'Angeloga, in alta [[Valle Spluga]] avviene l’ultimol'ultimo scontro, con due vittime partigiane e molti feriti.
Il 25 aprile le Brigate nere e i tedeschi ricevono l’ordinel'ordine di scendere a [[Chiavenna]], dato loro dopo aver saputo della cattura del Duce. La resa è vicina.
Due giorni dopo, il 27 aprile, i fascisti sono tutti alla “Specola”, edificio presso la stazione ferroviaria, e i tedeschi tutti in un albergo in Piazza Castello.
Per evitare uno scontro a fuoco serve un mediatore: il compito fu affidato all’alloraall'allora Arciprete di [[Chiavenna]] Don Pietro Bormetti, nonostante l’opposizionel'opposizione dei partigiani di fede anti-clericale. L’ArcipreteL'Arciprete si comportò bene, i nazi-fascisti si arresero.
 
== Economia ==
Un tempo l’economial'economia della valle era fondata sui traffici commerciali in direzione della [[Svizzera]], dovuti alla posizione favorevole.
Quando nell’800nell'800 essi diminuirono sostanzialmente, la cittadina di [[Chiavenna]] subì un minore sfavore del resto della valle, dovuto ad una presenza di consolidate industrie. Proprio in quegli anni (1880 circa) cominciarono infatti dei forti flussi migratori dagli altri paesi della valle che, come si è detto prima, avevano subito un maggiore sfavore dalla drastica diminuzione dei passaggi commerciali.
L’agricolturaL'agricoltura a quel tempo era povera e arretrata, perché il Piano di [[Chiavenna]], a sud della valle, doveva essere ancora in gran parte bonificato.
I flussi migratori maggiori erano diretti verso l’l'[[Argentina]], l’l'[[Australia]] e la [[California]].
Oggi, visti i profitti e la vicinanza, molti valchiavennaschi lavorano in [[Svizzera]].
 
=== Settore primario ===
Oggi nel Piano di [[Chiavenna]] sono presenti vari stabilimenti per l’allevamentol'allevamento bovino e, in modo minore, caprino.
Quindi il terreno del Piano di [[Chiavenna]] è utilizzato per il pascolo animale, alle coltivazione e allo sfalcio per produrre fieno.
I prodotti dell’allevamentodell'allevamento sono specialmente latticini (formaggi come la Magnóca, il [[Bitto (formaggio)|Bitto]] e vari altri tipi, anche caprini) e, anche dall’allevamentodall'allevamento suino, carni lavorate (la brisaola, la spaléta, il violìn e i bastardèi).
 
=== Settore secondario ===
L’industriaL'industria è abbastanza fiorente. Il suo sviluppo, avvenuto nel XIX secolo, ha portato alla creazione di due tipi di lavorazione destinate al mercato nazionale: quella della filatura del cotone e quella della produzione della birra.
Alla fine dell’800dell'800, erano presenti ben sette birrifici nella valle (uno di essi era ospitato nell’edificionell'edificio dell’attualedell'attuale Biblioteca della Valchiavenna, a [[Chiavenna]]).
L’attivitàL'attività della filatura sopravvisse fino al [[1932]], mentre quella della produzione di birra fino agli anni ’50'50, dopo il trasferimento degli impianti. Ultimamente, però, sono sorti nella bassa valle dei piccoli impianti di produzione artigianale della birra. A [[Gordona]] è presente inoltre la fabbrica della rinata Birra Spluga.
È già scomparsa da vario tempo la lavorazione della pietra ollare, già conosciuta ai tempi dei Romani.
Il cuore pulsante dell’industriadell'industria della Valchiavenna è nell’areanell'area industriale tra [[Gordona]] e [[Samolaco]]. Qui sono presenti industrie meccaniche, edilizie, del vetro…
Oltre alla fabbrica della Birra Spluga, a [[Gordona]] è presente una fabbrica di articoli sportivi in legno che, quando venne fondata a [[Chiavenna]] era la prima fabbrica di sci in [[Italia]].
Per quanto riguarda le industrie alimentari, presso l’areal'area industriale di [[Gordona]] e [[Samolaco]] è presente un allevamento di pollame, conosciuto anche nazionalmente. Incastonata tra [[Chiavenna]] e [[Prata Camportaccio]] vi è una fabbrica di pasta, che produce anche prodotti valtellinesi (basta citare i [[Pizzoccheri]]).
In Valchiavenna vi sono alcune cave per l’estrazionel'estrazione di vari minerali, come il marmo detto “Sanfedelino”, per la vicinanza di una delle cave al tempietto dedicato a [[San Fedele]] sulle rive del [[Lago di Mezzola]].
La Valchiavenna è ricca di bacini idrici artificiali. Essi producono molta energia elettrica, utilizzata specialmente in [[Lombardia]].
 
=== Turismo ===
Il turismo è un’importanteun'importante fonte di reddito e può contare su molte attrattive, non solo legate alla montagna.
[[Chiavenna]] è meta di turismo storico, e riscuote successo la Sagra dei [[Crotto|Crotti]], nata nel [[1956]], che vi si tiene nella prima metà di settembre.
Gli alpeggi montani sono diventati luogo di villeggiatura estiva per molti turisti, mentre d’invernod'inverno sono molto frequentate le piste da sci. Esse sono situate in gran parte a [[Madesimo]] (famoso è il cosiddetto “[[Canalone]]”, sul [[Pizzo Groppera]]) e nel territorio di Motta, località in comune di [[Campodolcino]], raggiungibile con una funicolare dal capoluogo della [[Valle Spluga]] o con una strada carrozzabile da [[Madesimo]]. In quest’ultimoquest'ultimo centro si tennero, nel [[1911]], le prime gare di sci in [[Italia]]. I due comuni principali della valle superiore, a causa del turismo, hanno subito un intenso sviluppo urbanistico.
Turista illustre nella [[Valle Spluga]] fu [[Giosuè Carducci]], che frequentò la valle dal [[1888]] al [[1905]] e, visitando i suoi vari paesaggi, scrisse varie poesie su di essi.
Presso [[Gordona]] si può praticare il freeclimbing e il canyoning lungo la gola del torrente [[Boggia]], mentre a [[Piuro]] è molto frequentata la zona vicino alla cascata dell’”dell'”[[Acquafraggia]]”.
 
Il territorio della valle appartiene alla [[Diocesi di Como]].
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== Bibliografia ==
Alcune informazioni nelle sezioni di storia, geografia ed economia sono elaborazioni di appunti tratti da:
* Tesi di laurea di Giorgio Succetti, presentata alla Facoltà di architettura al [[Politecnico di Milano]] nell’annonell'anno 93/94;
* Valentina Vezzosi, Guido Scaramellini e Guglielmo Scaramellini, “Guida turistica della Valchiavenna”, tipolitografia Rota (ora tipografia Rotalit), [[Chiavenna]] 1986;
* Giovanni Giorgetta, “[[Chiavenna]] ricorda nel 1849 i caduti per l’indipendenzal'indipendenza italiana”, contenuto in “Clavenna”, il bollettino del centro di studi storici valchiavennaschi, anno XLV (2006);
* “L’Arciprete“L'Arciprete Pietro Bormetti e il suo tempo”, di Don Siro Tabacchi, tipografia Rotalit, [[Chiavenna]] 1997.
* Anonimo, ''Da Chiavenna a Coira nei Grigioni lungo la nuova strada dello Spluga [1826]'', con testo originale inglese e 13 litografie a colori dell'epoca di F. Calvert su disegni di G. Clowes, a cura di Tiziana Nava, tr. it. di Silvia F. Nava, prefazione di Guido Scaramellini, Viennepierre, Milano 2006