Secondo quanto emerso dai ritrovamenti, gli insediamenti più antichi nell'area si riferiscono alla [[Cultura di Ozieri|cultura Ozieri]], (III millennio a.C.); ne sono testimonianza gli abitati (fondi di capanne in Sant’AntiocoSant'Antioco) e le [[Domus de janas]] di ''Is Pruinis''. Seguirono poi le [[Civiltà nuragica|popolazioni nuragiche]] durante l'[[Età del bronzo]]. Quando giunsero i primi [[Storia della Sardegna fenicia e cartaginese|mercanti levantini]], questi dovettero relazionarsi in maniera del tutto pacifica con la preesistente componente nuragica che occupava la sommità della collina dove oggi vediamo il ''Forte Sabaudo'', e dove si possono vedere anche i resti di un grande [[Nuraghe|complesso nuragico]]. I rapporti di pacifica convivenza si possono ipotizzare sulla base dei ritrovamenti fatti nella campagna di scavo che ha restituito nei suoi livelli più antichi tracce della compresenza di [[Fenici]] e Nuragici, che si aggiungono alle scoperte avvenute nell'area del [[tofet]] si dagli [[anni 1980|anni ottanta]].<ref>{{cita web|nome=Roberto|cognome=Milleddu|coautori=|url=http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=198664|titolo=Sant'Antioco, intervista a Bartoloni Piero|accesso=20 aprile 2011|opera=www.sardegnadigitallibrary.it|editore=Regione Autonoma della Sardegna|pagine=|}}</ref>