Gens Lemonia: differenze tra le versioni

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<br>In realtà questa stele, trovata a [[Xanten]] ([[Castra Vetera]]) è un [[cenotafio]] eretto dal fratello ''Publio Celio'' nella speranza di recuperarne i resti. Il centurione è rappresentato con i suoi liberti ''Privato'' e ''Thimiano'' che ne condivisero la sorte ed è rappresentato con le sue decorazioni militari.<ref>Federica Guidi, Il mestiere delle armi, Oscar Mondadori, pag 123.</ref>]]
 
La '''gens Lemonia''' fu un'antichissima famiglia [[patrizio (storia romana)|patrizia]], esistente già ai tempi di [[Romolo]], e probabilmente inclusa nelle cento [[gentes originarie]] ricordate dallo storico [[Tito Livio]]. Secondo l’illustrel'illustre studioso [[Theodor Mommsen]] l'antichità di questa famiglia si deduce dal fatto che essa diede il nome ad una delle antiche [[Tribù#Evoluzione storica presso i Romani|Tribù Rustiche]], l’omonimal'omonima ''Tribù Lemonia'', che comprendeva oltre ad Ancona e Bononia, anche alcuni centri umbri come Sentino, Attidio e, più a sud, Hispello.
 
In base a quanto riferisce lo storico [[Pompeo Festo]], la Tribù Lemonia appartenne all’omonimoall'omonimo “[[Pagus]]”, posto in origine lungo la [[Via Latina]], nella zona attualmente denominata “[[Roma Vecchia]]”.
 
Poiché in epoca storica si trovano esponenti della Gens Lemonia soltanto di ceto plebeo, il Mommsen ritiene che la famiglia patrizia originaria si fosse estinta precocemente, lasciando tuttavia il nome alla propria Tribù, divenuta nel 495 a.C. una delle prime 16 Tribù Rustiche.
 
Le notizie storiche relative alla Tribù Lemonia sono piuttosto scarse: sappiamo che all’epocaall'epoca di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] il [[Pago Lemonio]] venne fortificato, e da villaggio rustico si trasformò in un piccolo "[[oppidum]]", cioè una colonia militare; alla Tribù Lemonia vennero in seguito ascritti vari territori italici e provinciali oggetto di conquista da parte dei Romani, tra i quali quelli delle città di [[Bologna]] e [[Durazzo]].
 
==Voci correlate==