Saverio Bettinelli: differenze tra le versioni

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Al [[1766]] risalgono invece le ''Lettere inglesi'' per mezzo delle quali propone un ideale di "buon gusto" e una letteratura moderna e disinvolta. In ''Dell'entusiasmo delle belle arti'', risalenti al [[1769]], egli esalta il valore dell'[[entusiasmo (filosofia)|entusiasmo]] alla base dell'ispirazione e della fantasia nell'arte secondo una tendenza che è stata considerata [[Preromanticismo|preromantica]].
 
Il Bettinelli fu anche l'autore di poesie di modello arcaico, raccolte nei ''Versi sciolti'' del [[1758]] e ispirate ai componimenti di [[Carlo Innocenzo Frugoni]], di alcune tragedie quali ''Gionata'' ([[1774]]), ''Demetrio Poliorcete'' (1758), ''Serse'' ([[1764]]) che si collocano nel solco del teatro gesuitico, e dell’operadell'opera storica ''Risorgimento d’Italiad'Italia negli studi, nelle arti e nei costumi dopo il Mille'' che risale al [[1775]].
 
Figlio di una cugina di Bettinelli, nonché marito di una sua nipote, fu lo studioso [[Matteo Borsa]], di cui l'abate favorì la carriera di professore e critico letterario a Mantova, influenzandone significativamente il pensiero, fedele, come il suo, a un severo classicismo, ma non immune al contempo da suggestioni [[Melchiorre Cesarotti|cesarottiane]] ed aperture preromantiche.<ref>E. Bigi, « Nota introduttiva » a ''Matteo Borsa'', in ''Critici e storici della poesia e delle arti nel secondo Settecento'' (in ''La letteratura italiana. Storia e testi'', vol. 44, tomo IV), Milano-Napoli, Riccardo Ricciardi Editore, 1955, pp. 695 e ss.</ref>