Isidoro di Siviglia: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Discendente da una famiglia di antico lignaggio, risalente addirittura
all'età romana, perse presto i genitori Severiano
fratello Leandro, che più tardi, intorno all'anno 600, avrebbe avvicendato sul soglio dell'arcidiocesi. Anche Leandro fu fatto santo, come gli altri due fratelli [[Fulgenzio di Astigi|San Fulgenzio]], vescovo di [[Ecija]], e [[Santa Fiorenza]], [[badessa]] di forse 40 conventi: quattro fratelli tutti canonizzati<ref name=craugh />.
Proprio nel corso del vescovato di Isidoro, la Spagna visigotica (da lui convertita) riconobbe in questa figura una paternità di rinascita culturale, e di conservazione dei saperi del passato, che vennero da lui racchiusi in compendi ed antologie; riuscì a riunire quindi, tutto lo scibile del tempo, in linea con le possibilità dell'epoca, preservandolo da una possibile dissoluzione indotta dalla disgregazione socio
Questa enorme opera di salvaguardia del patrimonio culturale del passato, però, viene descritta quale carenza o limitazione del pensiero<ref>{{Cita libro|autore = Livio Garzanti|titolo = Enciclopedia Europea|anno = 1978|editore = Aldo Garzanti|città = Milano}}</ref> nella sua originalità di autore<ref>{{Cita web|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/isidoro-di-siviglia-santo/|titolo = Isidòro di Siviglia, santo|accesso = 2015-06-14|sito = www.treccani.it}}</ref>.
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