Āṇṭāḷ: differenze tra le versioni

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Le agiografie di Āṇṭāḷ la indicano come figlia del brahmano [[Periyāḻvār]] (anche lui un ''āḻvār'', l'8° nella tradizionale elencazione). Secondo la leggenda Periyāḻvār giunto all'età di 51 anni, mentre zappava il sacro giardino del tempio di Villiputtūr, scorse sotto una pianta di ''[[Ocimum tenuiflorum|tūḻāy]]'' una bimba appena nata e bellissima a cui diede il nome di Kōtai (lett. "Ghirlanda"). Era il 97° anno dall'inizio del ''[[Kali-yuga]]'', durante il mese di Āṭi.
 
{{q|MāYaṉ, il Figlio dell’eterna Mathurā settentrionale, il Signore della Yamunā dalle grandi acque pure, l’adorna Lampada apparsa nella famiglia dei pastori, Dāmodara che ha illuminato il ventre di Sua madre: se noi, venute in perfetta purezza, Lo saluteremo gettando fiori puri, e, cantando con la bocca, penseremo a Lui con la mente, le colpe passate e quelle future diverranno polvere nel fuoco. Parla! Destati, bambolina nostra!<br>
{{q||Āṇṭāḷ, ''Tiruppāvai'', 5-8; trad. Emanuela Panattoni in ''Inni degli Āḻvār''. Torino, Utet, 1993|māyanai mannu vaḍa madurai maindanai <br>
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Il cielo a oriente si è sbiancato; i bufali, lasciati liberi per un poco, si sono dispersi per pascolare. Guarda! Abbiamo trattenuto le altre ragazze, che stavano per andare, e siamo venute a chiamarti. Alzati, curiosa bambolina! Se, cantando e prendendo il tamburo, ci recheremo dal Dio primo fra gli dèi, da Colui che ha squarciato le fauci del cavallo, che ha annientato i lottatori, e Lo serviremo, Egli ci compatirà e avrà pietà. Destati, bambolina nostra!|Āṇṭāḷ, ''Tiruppāvai'', 5 e 8; trad. [[Emanuela Panattoni]] in ''Inni degli Āḻvār''. Torino, Utet, 1993|māyanai mannu vaḍa madurai maindanai <br>
tūya perunīr yamunai turaivanai <br>
āyar kulattinil tōnnum aṇi-viḷakkai <br>
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pōya pizhaiyum puhudaruvān ninnanavum <br>
tīyinil tūśāhum ceppēlōr empāvāy <br>
<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=_bwPxMsRTuM&list=PL7sU0MGAa88iEvVSXkhrTWw8G42lk_xWj&index=5 Per la pronuncia in tamiḻ vedi qui]</ref><br>
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puḷḷum cilampina kān puḷ araiyan kōyilil <br>
veḷḷai viḷi śangin pēr-aravam kēṭṭiḷaiyō ? <br>
piḷḷāy ezhundirāy pēymulai nañju uṇḍu <br>
kaḷḷa cakaṭam kalakku kazhiya kāl ōcci <br>
veḷḷattu aravil tuyil amarnda vittinai <br>
uḷḷatu koṇḍu munivargaḷum yogihaḷum <br>
meḷḷa ezhundu ari enna pēr aravam <br>
uḷḷam puhundu kuḷirndu ēlōr empāvāy <br>
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kīsu kīsennu engum ānaiccāttan kalandu<br>
pēcina pēccaravam kēṭṭilaiyo? pēy peṇṇe! <br>
kācum piṛappum kalakalapak kaipērttu <br>
vāca naṛung kuzhal āycciyar mattināl<br>
ōsai paḍuttu tayir aravam kēṭṭilaiyo?<br>
nāyaka peṇpiḷḷāy! nārāyaṇan mūrtti<br>
kēśavanai pāḍuvum nī kēṭṭē kiḍattiyō?<br>
tēcam uḍaiyāy! tiravēlōr empāvāy<br>
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kīzhvānam veḷḷenṛerumai ciṛu vīḍu <br>
mēyvān parandana kāṇ mikkuḷḷa piḷḷaigaḷum <br>