Orsa (torpediniera): differenze tra le versioni

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Nel suo iniziale periodo di servizio la nave subì una riclassificazione: già nel 1938, infatti, anno della sua entrata in servizio, la [[nave]], inizialmente classificata [[aviso|avviso]] scorta, subì la riclassificazione a [[torpediniera]]<ref name="Marina Militare">[http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/almanacco/Pagine/LMNO/orsa.aspx Marina Militare<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Alla data dell’ingressodell'ingresso dell’dell'[[Italia]] nella [[seconda guerra mondiale]] (10 giugno 1940) l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' faceva parte della VI Squadriglia Torpediniere di [[base navale|base]] a [[Napoli]], che formava insieme alle gemelle ''[[Procione (torpediniera 1938)|Procione]]'', ''[[Orione (torpediniera 1938)|Orione]]'' e ''[[Pegaso (torpediniera 1938)|Pegaso]]''. Successivamente la formazione prese nome di XIV Squadriglia od IV Squadriglia<ref name="Giorgerini"/>.
 
Essendo, con le tre unità gemelle, una delle pochissime navi della Regia Marina appositamente progettate per il compito di scorta ai [[convoglio navale|convogli]] (ed essendo in grado di trascorrere lunghi periodi in [[mare]]<ref name="Marina Militare"/>), durante il conflitto la nave ebbe intenso impiego sulle [[rotta navale|rotte]] per il [[Nord Africa]].
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Il 2 luglio ''Orsa'', ''Procione'', ''Orione'' e ''Pegaso'' scortarono da Tripoli a Napoli ([[navigazione]] di ritorno) l<nowiki>’</nowiki>''Esperia'' ed il ''Victoria''<ref name="nh1">[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4007-20JUL01.htm Battle of Britain July 1940<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 6 luglio l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' prese parte alla scorta del primo convoglio di grosse dimensioni per la [[Libia]] (operazione denominata «TCM»): salpato da Napoli alle 19.45, il convoglio era formato dai trasporti truppe ''Esperia'' e ''Calitea'' (che trasportavano rispettivamente 1571 e 619 militari) e dalle moderne [[motonave|motonavi]] da carico ''Marco Foscarini'', ''Francesco Barbaro'' – quest’ultimaquest'ultima aggiuntasi il 7 luglio proveniente da [[Catania]] con la scorta delle torpediniere ''[[Giuseppe Cesare Abba (cacciatorpediniere)|Abba]]'' e ''[[Rosolino Pilo (cacciatorpediniere)|Pilo]]''<ref name="nh1"/> – e ''Vettor Pisani'' (il cui carico constava in tutto di 232 [[veicolo|veicoli]], 5720 t di [[combustibile|combustibili]] e [[lubrificante|lubrificanti]] e 10.445 t di altri materiali); insieme alle quattro unità della XIV Squadriglia Torpediniere scortavano il convoglio anche gli [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] ''[[Giovanni delle Bande Nere (incrociatore)|Bande Nere]]'' e ''[[Bartolomeo Colleoni (incrociatore)|Colleoni]]'' e la X Squadriglia Cacciatorpediniere (''[[Maestrale (cacciatorpediniere)|Maestrale]]'', ''[[Grecale (cacciatorpediniere)|Grecale]]'', ''[[Libeccio (cacciatorpediniere)|Libeccio]]'', ''[[Scirocco (cacciatorpediniere)|Scirocco]]'')<ref name="Giorgerini">Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', pp. 168-459-465-466-524-531</ref>. Le navi giunsero indenni a [[Bengasi]], porto di arrivo, l’8l'8 luglio<ref name="Giorgerini"/>.
 
Alle sei del mattino del 19 luglio l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'', con le unità della propria squadriglia, lasciò Bengasi per scortare sulla rotta di ritorno verso Napoli un convoglio composto dai mercantili ''Esperia'', ''Calitea'', ''Marco Foscarini'', ''Francesco Barbaro'' e ''Vettor Pisani'': il convoglio arrivò indenne nel [[porto]] partenopeo, poco dopo la [[mezzanotte]] del 21 luglio<ref name="Giorgerini"/>.
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Il 26-29 agosto fece poi parte – insieme ai cacciatorpediniere ''[[Euro (cacciatorpediniere 1927)|Euro]]'' ed ''[[Alfredo Oriani (cacciatorpediniere)|Oriani]]'' ed alle torpediniere ''Pegaso'' (aggiuntasi il 27 provenendo da Trapani) e ''[[Clio (torpediniera 1938)|Clio]]'' – della scorta di un convoglio formato dai piroscafi ''Ernesto'' ed ''Aquitania'', dalla motonave ''Col di Lana'' e dalla nave cisterna ''Pozarica'', in navigazione da Napoli a Tripoli; il 27 il convoglio fu attaccato due volte dal sommergibile HMS ''Urge'', che mancò la ''Pozarica'' ma danneggiò l<nowiki>’</nowiki>''Aquitania'', eludendo poi la reazione della ''Clio''; le altre navi giunsero a destinazione il 29<ref name="nh3"/>. Mentre il convoglio proseguiva per la destinazione (dove giunse il 29 agosto), l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' scortò a Trapani il danneggiato Aquitania<ref name="nh3">[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4108-35AUG02.htm Russian convoy "Dervish" August 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 10 settembre le torpediniere ''Orsa'', ''Procione'', ''Pegaso'' e ''[[Circe (torpediniera)|Circe]]'' (cui il 13 si aggiunse la ''Perseo'') ed i cacciatorpediniere ''Fulmine'' ed ''Oriani'' lasciarono Napoli di scorta ad un convoglio (piroscafi ''Temben'', ''Caffaro'', ''Nicolò Odero'', ''Nirvo'', ''Giulia'' e ''Bainsizza'') diretto in Libia, che il 12 settembre venne attaccato da aerei britannici [[Fairey Swordfish]] dell’830dell'830° Squadron a nordovest di Tripoli: il ''Caffaro'' affondò in [[posizione]] 34°15’15' N e 11°54’54' E, mentre il ''Tembien'' ed il ''Nicolò Odero'' rimasero danneggiati; quest’ultimoquest'ultimo venne finito l’indomanil'indomani in posizione 32°51’51' N e 12°18’18' E da un altro attacco [[aereo]], dopo che il resto del convoglio era giunto a Tripoli<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4109-36SEP01.htm 10th Submarine Flotilla, Mediterranean, September 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Alle tre del pomeriggio del 3 gennaio 1942 l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'', nell’ambitonell'ambito dell’operazionedell'operazione «M 43», salpò da [[Taranto]] per scortare a Tripoli, insieme alle torpediniere ''[[Aretusa (torpediniera)|Aretusa]]'', ''[[Antares (torpediniera)|Antares]]'' e ''Calliope'', la moderna motonave ''Monviso'' e la grande motonave cisterna ''Giulio Giordani''; il convoglio giunse indenne a destinazione il 5 gennaio<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4201-41JAN01.htm Battle of the Atlantic, January 1942<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 22 gennaio fece parte – insieme ai cacciatorpediniere ''Vivaldi'', ''Malocello'', ''[[Antonio Da Noli (cacciatorpediniere)|Da Noli]]'', ''[[Aviere (cacciatorpediniere)|Aviere]]'', ''[[Geniere (cacciatorpediniere 1938)|Geniere]]'' e ''[[Camicia Nera (cacciatorpediniere)|Camicia Nera]]'' ed alla torpediniera ''Castore'' – della scorta diretta aell’operazioneaell'operazione «T. 18» (un convoglio formato dal trasporto truppe ''Victoria'' – partito da Taranto – e dai cargo ''Ravello'', ''Monviso'', ''Monginevro'' e ''Vettor Pisani'' – salpati da Messina –, con a bordo in tutto 15.000 tonnellate di materiali, 97 [[carro armato|carri armati]], 271 [[automezzo|automezzi]] e 1467 uomini); il 23, durante la navigazione, la ''Victoria'' fu immobilizzata da un attacco di 3 [[aerosilurante|aerosiluranti]]; ''Aviere'' e ''Camicia Nera'' si fermarono per assisterla, ma un secondo attacco portato da 4 velivoli impartì il colpo di grazia alla motonave (furono salvati 1064 del 1455 uomini a bordo)<ref name="Giorgerini"/><ref name="nh7">[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4201-41JAN02.htm Russian Convoy PQ8, January 1942<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 29 gennaio la motonave che l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' stava scortando, la ''Napoli'', andò in [[avaria]] a causa della rottura dell’dell'[[asse (meccanica)|asse]] dell’dell'[[elica]]: la torpediniera scortò e prese a [[rimorchio]] il mercantile, portandolo ad incagliarsi in [[costa]] (dove però andò perduto a seguito del siluramento da parte del sommergibile HMS ''Umbra'' e di una mareggiata)<ref name="trentoincina">[http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Orsa Trentoincina<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 30 gennaio ''Orsa'' e ''Calliope'' lasciarono Tripoli di scorta al piroscafo ''San Giovanni Battista'', che nello stesso giorno venne silurato da aerei Fairey Swordfish dell’830dell'830° Squadron della [[Royal Air Force|RAF]], mentre transitava al largo di [[Zuara]]: il mercantile rimase a galla e, assistito dal cacciatorpediniere ''Da Noli'' (inviato sul luogo il 31 gennaio) riuscì a rientrare in porto<ref name="nh7"/>. Uno degli Swordfish inglesi andò perduto nell’attacco<ref name="nh7"/>.
 
Il 5 febbraio la torpediniera bombardò con [[bomba di profondità|bombe di profondità]] un sommergibile che aveva attaccato la [[petroliera|nave cisterna]] ''Rondine'' in navigazione verso Tripoli<ref name="trentoincina"/>.
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Nel marzo 1942 la torpediniera fu immessa in [[bacino di carenaggio]] a [[Napoli]] ed imbarcò strumentazioni per smagnetizzare e dragare [[mina navale|mine]] magnetiche<ref>[http://eleri.interfree.it/ilterzonano/Guerre/XX_secolo/Seconda%20guerra%20mondiale/Marina%20militare/SM93-01_torpediniere.htm OCR Document<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 24 luglio l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' stava scortando da Taranto a Tobruk la grande e moderna motonave ''Vettor Pisani'', carica di [[benzina]] in [[fusto|fusti]], quando il convoglio venne attaccato da 9 aerosiluranti [[Bristol Beaufort]]: l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' riuscì ad abbattere due dei velivoli, ma la ''Pisani'' fu egualmente silurata<ref name="Giorgerini"/><ref name="Navimercantiliperdute">Rolando Notarangelo, Gian Paolo Pagano, ''Navi mercantili perdute'', p. 518</ref>. In fiamme, la nave fu portata ad incagliare rendendo così possibile il recupero della parte del carico non andata distrutta nell’nell'[[incendio]]<ref name="Giorgerini"/>, mentre la nave venne considerata perduta<ref name="Navimercantiliperdute"/>.
 
Il 27 agosto la torpediniera, salpata dal [[Pireo]], diede la caccia ad un sommergibile nel [[Canale naturale|canale]] di [[Cerigo]]: la nave ritenne di averlo affondato<ref name="Cocchia">Aldo Cocchia, ''Convogli. Un marinaio in guerra 1940-1942'', pp. 268-273-292</ref>, ma non esistono conferme.
 
Il 9 settembre 1942 l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'', al comando del [[tenente di vascello]] Enrico Bucci<ref name="bollettini">[http://www.alieuomini.it/pagine/dettaglio/bollettini_di_guerra,9/__settembre_dal_n__al_n_,71.html 1942 - settembre dal n. 827 al n. 856, Schede tecniche aerei militari italiani e storia degli aviatori<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, rilevò un sommergibile nemico a meridione di [[Milo]] e per ventiquattr’oreventiquattr'ore gli diede intensa caccia, che fu complicata dalla scarsa profondità dei [[fondale marino|fondali]] (cosa che ostacolava il funzionamento dell’dell'[[ecogoniometro]]) e dalle continue contromanovre dell’unitàdell'unità subacquea, che più volte riuscì a disimpegnarsi salvo poi essere ritrovata)<ref name="Cocchia"/>. Al termine della caccia emerse dall’acqua una notevole quantità di [[cloro]], tanto da [[intossicazione|intossicare]] alcuni membri dell’[[equipaggio]] dell<nowiki>’</nowiki>''Orsa'', e tale fatto fu considerato la prova dell’avvenuto affondamento del sommergibile: l’acqua di mare aveva prodotto il cloro quando si era mescolata all’[[acido solforico]] contenuto nelle [[batteria (chimica)|batterie]] del sommergibile affondato<ref name="Cocchia"/>. Tuttavia anche in questo caso non è stata confermata alcuna perdita da parte britannica.
 
Il 12 settembre alla torpediniera venne attribuito l’affondamento di un altro sommergibile<ref name="bollettini"/>, nuovamente non confermato.
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Nel settembre 1943 l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'', al comando del [[capitano di corvetta]] Gino Del Pin, faceva parte del Gruppo Torpediniere di [[La Spezia]], cui appartenevano anche le torpediniere ''[[Impetuoso (torpediniera)|Impetuoso]]'', ''[[Libra (torpediniera)|Libra]]'', ''Pegaso'', ''[[Ardimentoso (torpediniera)|Ardimentoso]]'' ed ''Orione''<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso">[http://www.regianaveroma.org/Storiografia/Salvataggio/ImpetuosoPegaso.pdf Impetuoso e Pegaso (Stori copia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
In seguito all’annuncioall'annuncio dell’dell'[[armistizio di Cassibile|armistizio]], nella prima mattina del 9 settembre 1943, la nave salpò da La Spezia insieme a ''Pegaso'', ''Orione'', ''Ardimentoso'' ed ''Impetuoso'', seguita, ad un’un'[[ora]] di distanza, dal resto della squadra navale (corazzate ''[[Littorio (nave da battaglia)|Italia]]'', ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'' e ''[[Roma (nave da battaglia 1940)|Roma]]'', incrociatori leggeri ''[[Attilio Regolo (incrociatore)|Attilio Regolo]]'', ''[[Eugenio di Savoia (incrociatore)|Eugenio di Savoia]]'', ''[[Raimondo Montecuccoli (incrociatore)|Montecuccoli]]'', cacciatorpediniere ''[[Camicia Nera (cacciatorpediniere)|Artigliere]]'', ''[[Fuciliere (cacciatorpediniere 1937)|Fuciliere]]'', ''[[Legionario (cacciatorpediniere)|Legionario]]'', ''[[Carabiniere (D 551)|Carabiniere]]'', ''[[Mitragliere (cacciatorpediniere)|Mitragliere]]'', ''[[Velite (cacciatorpediniere)|Velite]]'', ''[[Grecale (cacciatorpediniere)|Grecale]]'', ''[[Alfredo Oriani (cacciatorpediniere)|Oriani]]'') per dirigere al[[la Maddalena]]<ref>Joseph Caruana su ''Storia Militare'' n. 204 - settembre 2010</ref><ref>Enzo Biagi, ''La seconda guerra mondiale – parlano i protagonisti'', fasc. 9 – ''L’Italia si arrende''</ref>. Alle 8.40 le cinque torpediniere avvistarono la [[squadra (unità militare)|squadra]] da battaglia (cui alle 6.15 si erano aggregati anche gli incrociatori [[Duca d'Aosta (incrociatore)|''Duca d’Aosta'']], ''[[Duca degli Abruzzi (incrociatore)|Duca degli Abruzzi]]'' e ''[[Giuseppe Garibaldi (incrociatore 1936)|Garibaldi]]'' e la torpediniera ''Libra'', provenienti da [[Genova]]), ponendosi in [[avanguardia]] rispetto ad essa, ed alle 10.30, in seguito all’avvistamentoall'avvistamento di [[ricognitore|ricognitori]] tedeschi, si unirono ad essa, procedendo a [[zig zag]]<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso"/>. Poco dopo [[Mezzogiorno (parte del giorno)|mezzogiorno]] le torpediniere giunsero nelle acque prospicienti [[La Maddalena]], ma a quel punto ricevettero la comunicazione che la base stava venendo occupata dai tedeschi: le navi dovettero quindi invertire la [[rotta navale|rotta]] insieme al resto della flotta, che diresse a nord dell’[[Asinara]]<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso"/>. Alle 15.15 del 9 settembre, tuttavia, la formazione fu attaccata da [[bombardiere|bombardieri]] [[Dornier Do 217]] tedeschi: dapprima fu leggermente danneggiata la corazzata ''Italia'' (da una [[bomba (ordigno)|bomba]] caduta vicino allo [[scafo]]), poi, alle 15.42, la corazzata ''Roma'' fu raggiunta da una [[Fritz-X|bomba-razzo]] che, perforati tutti i [[ponte|ponti]], [[scoppio|scoppiò]] sotto la [[chiglia]] provocando gravi [[danno|danni]] tra i quali una falla nello scafo, danni alle [[artiglieria|artiglierie]] [[contraerea|contraeree]] e un locale [[macchina|macchine]] fuori uso (con riduzione della [[velocità]] a 16 nodi); dieci minuti più tardi la stessa [[nave]] fu centrata da una seconda bomba in corrispondenza di un [[Magazzino|deposito]] [[munizioni]]: devastata da una colossale [[deflagrazione]], la ''Roma'' si capovolse ed affondò, spezzandosi in due, in 19 minuti, portando con sé 1393 uomini<ref>[http://www.regianaveroma.org/RegiaNaveRoma_2009/Storiografia/Affondamento/Attacco_aereo.htm Associazione Regia Nave Roma<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Alle 16.09<ref>[http://www.cestra.eu/franco/ffnnbb_capitolo6.htm Capitolo 6<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ''Pegaso'', ''Impetuoso'' ed ''Orsa'' furono inviate, insieme ai cacciatorpediniere ''Mitragliere'', ''Fuciliere'' e ''Carabiniere'' ed all’all'[[incrociatore]] ''Attilio Regolo'', a soccorrere la [[nave]] in affondamento; l<nowiki>’</nowiki>''Impetuoso'' recuperò 47 superstiti, ''Orsa'' e ''Pegaso'' 55, il ''Regolo'' 17, i tre cacciatorpediniere trassero in salvo in tutto 503 uomini<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso"/>. Dopo aver vanamente ispezionato la [[superficie]] del [[mare]] alla ricerca di altri sopravvissuti, le tre torpediniere fecero rotta verso [[nord-ovest|nordovest]], ma alle 19 furono vennero attaccate da un gruppo di [[aereo da caccia|caccia]] e [[bombardiere|bombardieri]] tedeschi, che le mitragliarono e bombardarono: manovrando ad elevata [[velocità]] e facendo fuoco con tutto l’[[arma]]mento contraereo, le tre navi, evitate di strettissima misura parecchie [[bomba (ordigno)|bombe]], uscirono quasi indenni dall’attacco alle 20.30<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso"/>. L<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' abbatté con le proprie [[mitragliera|mitragliere]] due [[velivolo|velivoli]] tedeschi, riducendo il munizionamento antiaereo a meno della metà<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso"/>. Nelle ore successive le tre torpediniere, rimaste isolate e senza ordini, cercarono di ricongiungersi alla squadra italiana, senza sapere dove fosse, tentarono infruttuosamente di soccorrere il cacciatorpediniere ''Vivaldi'', poi l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'', ormai a corto di carburante (alla torpediniera non restava [[combustibile]] che per dieci ore di navigazione), alle 20.30 del 9 settembre fece rotta per le [[Baleari]] (seguita, all’1.30 del 10 settembre, anche da ''Pegaso'' ed ''Impetuoso'')<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso"/>. Alle 10.23 del 10 settembre l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' diede fondo tra la [[spiaggia]] e l’isolotto di [[Formentera]], nella baia di [[Pollenza]]<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso"/>.
 
Mentre nella [[notte]] tra l’11 ed il 12 settembre ''Pegaso'' ed ''Impetuoso'' ripartirono per autoaffondarsi, il comandante Del Pin decise di restare all’ormeggio sperando che le autorità [[Spagna|spagnole]] gli avrebbero concesso una proroga oltre le ventiquattr’ore previste per la sosta in porti neutrali, e che gli avrebbero permesso di rifornirsi di [[acqua]] e [[nafta]]<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso"/>. Tuttavia gli spagnoli ordinarono dapprima all<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' di trasferirsi a [[Palma di Maiorca|Palma]] per rifornirsi di combustibile, poi, prima della partenza, di attendere, poi di recarsi a [[Mahon]], in ultimo di attendere ancora; continuando a tenere in funzione i generatori di [[elettricità]], la torpediniera consumò il poco carburante rimasto, rimanendo così impossibilitata a muovere<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso"/>. Trainata qualche giorno dopo a Palma di Maiorca, l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' venne internata dalle autorità spagnole insieme ai cacciatorpediniere della squadriglia «''[[Mitragliere (cacciatorpediniere)|Mitragliere]]''» e rimase in tali condizioni sino al 15 gennaio 1945, quando poté ripartire per trasferirsi dapprima ad [[Algeri]] e quindi fare rotta su Taranto, rientrando in Italia, ove giunse il 23 gennaio<ref name="Regianaveroma-PegasoImpetuoso"/><ref>[http://www.regianaveroma.org/RegiaNaveRoma_2009/Archivio/Fotografico/Internamento.htm Associazione Regia Nave Roma<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
=== Servizio nella Marina Militare ===
Nel dopoguerra l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' e la gemella ''Orione'' prestarono servizio nella neonata [[Marina Militare]] italiana. Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] le due unità vennero riclassificate [[fregata (nave)|fregate]] antisommergibili e sottoposte a profondi lavori di rimodernamento, (svoltisi per l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' tra il 1954 ed il 1955), che videro importanti modifiche alle [[sovrastruttura navale|sovrastrutture]] e soprattutto all’armamentoall'armamento: i [[cannone|cannoni]] da 100/47 mm vennero ridotti ad uno solo, le mitragliere da 20/65 e 20/70 mm furono rimosse e sostituite da 4 cannoni contraerei da 40/60 mm, due dei quattro lanciabombe di profondità vennero rimpiazzati da altrettanti scaricabombe, i [[tubo lanciasiluri|tubi lanciasiluri]] vennero eliminati e fu inoltre imbarcato un lanciatore antisommergibili «[[Porcospino (arma)|Porcospino]]»<ref name="navypedia">[http://www.navypedia.org/ships/italy/it_dd_pegaso.htm Pegaso torpedo boats / escort destroyers (1938) - Regia Marina / Italian Navy (Italy)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Con l’introduzionel'introduzione della classificazione [[NATO]] l<nowiki>’</nowiki>''Orsa'' assunse il distintivo ottico ''F 558''.
 
Nel 1957-1958 le due unità cessarono l’impiegol'impiego di squadra e vennero invece assegnate a compiti di [[rimorchio]] [[bersaglio|bersagli]]: a tale scopo venne eliminato il cannone da 100/47 (situato a [[poppa]]), sostituito con un’apparecchiaturaun'apparecchiatura ottica detta «pollaio» (che consentiva l’osservazionel'osservazione degli scarti del tiro contro bersagli rimorchiati) ed a prua fu collocata una [[catapulta]] per lanciare aerei-bersaglio radiocomandati («B.R.C.»). Sempre a proravia della [[ponte di comando (nautica)|plancia]] fu costruita una [[tuga (nautica)|tuga]] di ridotte dimensioni nella quale sarebbero stati alloggiati i radiobersagli.
 
In tale servizio ''Orsa'' ed ''Orione'' avevano a disposizione un solo equipaggio in due, quindi furono impiegate ad alternanza.