Tupolev ANT-16: differenze tra le versioni
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Negli scorci finali del [[1929]], i progettisti dello TsAGI formularono calcoli teorici in base ai quali si prevedeva di riuscire a realizzare bombardieri il cui peso al decollo toccasse i 70 000 [[chilogrammo|kg]], senza incontrare problemi insormontabili già sulla base delle tecnologie allora disponibili<ref name=dk/>. Poiché lo sforzo richiesto per lo sviluppo dai 17 200 kg dell'ANT-6 era notevole, il progetto relativo all'ANT-16 venne considerato una sorta di passaggio intermedio, per altro complesso da condurre a termine tanto che la realizzazione del prototipo richiese oltre tre anni, malgrado nel gruppo di lavoro dello TsAGI fosse presente [[Vladimir Michajlovič Petliakov]] che aveva acquisito inestimabile esperienza curando la realizzazione dei velivoli già citati<ref name=dk/>. Nello staff di progettazione del velivolo furono presenti, a vario titolo, oltre a Tupolev e Petliakov anche [[Aleksandr Aleksandrovič Archangel'skij]] e [[Vladimir Nikolaevič Mâsiŝev]]<ref name=aw/>.
Il progetto si concretizzò in un velivolo caratterizzato da un'apertura alare di 54 [[metro|m]] e dal peso al decollo di oltre 33 000 kg. La costruzione della cellula venne realizzata nella struttura dell'AGOS (dal cirillico Авиация, Гидроавиация и Опытное Строительство: Aviaciâ, Gidroaviaciâ i Opytnoe
Al termine di questo lungo processo di costruzione, l'ANT-16 decollò per la prima volta il 3 luglio del 1933: all'epoca era il più grande aereo mai portato in volo<ref name=dk/>.
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