De Mari (famiglia): differenze tra le versioni

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Quest'accezione è altresì rilevabile da Franz Von Lobestein in "Rivista Araldica" - 1960 pag. 172 n. 16. Inoltre è interessante notare come in due suddistinti documenti di Lorenzo Giustiniani conservati presso la Soprintendenza Archivistica della Puglia per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali in "Dizionario ragionato del Regno di Napoli presso Vincenzo Manfredi" [et. al. J, 1797-1816 T. I° dai titoli "Fonti per la storia della Città di Acquaviva delle Fonti" pp. 52-54 e "Fonti per la Storia della Città di Gioia del Colle" pp. 85-86], il Principe d'Acquaviva, in entrambi gli scritti dell'epoca viene anche in essi appellato come Carlo di Mari.
 
Quella dei d'''e Mari''' è un'antica e nobile famiglia di origini genovesi la cui discendenza si fa risalire al Visconte ''Ido''. Tardivi genealogisti affermano che traessero il nome dal Conte Ademaro, loro antenato in età carolingia, consanguineo di [[Pipino il Breve]] [[re d'Italia]] e figlio di [[Carlomagno]]. Altri genealogisti hanno supposto che il nome derivasse, invece, dal palazzo posseduto a Genova a ridosso del porto, l’attualel'attuale [[Palazzo San Giorgio (Genova)|Palazzo San Giorgio]].
 
A Genova i de Mari ricoprirono il ruolo di Consoli della Repubblica ed ebbero quattro [[Doge (Repubblica di Genova)|Dogi]] biennali: [[Stefano De Mari|Stefano]] (1663-1665); [[Girolamo De Mari|Girolamo]] (1669-1701); [[Domenico Maria De Mari|Domenico Maria]] (1707-1709) e [[Lorenzo De Mari|Lorenzo]] (1744-1476). A Genova i de Mari furono ascritti all’Albergoall'Albergo ''Usodimare''.
 
Oltre che a Genova i de Mari ebbero importanza anche in [[Corsica]]. [[Ansaldo De Mari|Ansaldo de Mari]] fu il capostipite di quel ramo della famiglia che si stabilì nell’isolanell'isola, acquistandovi alcuni castelli, col titolo di Signori di Colombano e di Capocorso.
 
A [[Napoli]] risiedettero stabilmente, senza mai interrompere i legami con Genova, già sin dalla prima metà del [[XVI secolo|‘500]] occupandosi di finanza. L’L'[[Archivio storico del Banco di Napoli]] annovera tra i banchieri genovesi in Napoli residenti Stefano, Andrea, Niccolò ed Agostino de Mari. Nel [[1690]] vennero ascritti al [[Seggio di Porto]]. Nel [[Regno di Napoli]] entrarono in possesso di vari feudi e titoli fra i quali quello di [[Marchese di Assigliano]] nel [[1641]] e [[Principe d’Acquaviva]] nel [[1665]].
 
La Famiglia è iscritta nell’nell'[[Elenco ufficiale Nobiliare Italiano]] con i titoli di Principe di Acquaviva, Marchese di'Assigliano o Torrepiana predicato di Castellaneta e Gioia del Colle. La linea secondogenita vi è iscritta con il titolo di patrizio napoletano e predicato dei principi di Acquaviva.
 
==Stemma==
Prima che commercianti e finanzieri i de Mari "sono uomini d’armed'arme e di mare". Stemma: ondato, bandato, innestato di oro e di nero, con il numero di bande che varia nei casati di Genova, Milano, Corsica, Napoli; evidente il riferimento al mare. Nello stemma del ramo di Messina: sirena coronata d’argentod'argento che esce dal mare d’argentod'argento ombrato di nero sormontata da tre stelle d’orod'oro sul capo.
==Personalità==
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*[[Arrigo De Mari|Arrigo]]. Grande Ammiraglio di Re [[Carlo I d'Angiò]], partecipò alla [[Battaglia dei Conti|battaglia navale dei Conti]] e [[Battaglia della Meloria|della Meloria]].
*Angero. Vicario del Re [[Roberto d'Angiò]] a Genova.
*Berlingiero''. ''Arcivescovo di Genova, creato dall’Antipapadall'Antipapa Nicola V ([[1328]]).
*Teodorina''. ''Moglie del [[Vicerè di Napoli]] [[Arano Cybo]] e madre del [[Papa Innocenzo VIII]] (1480)
*Petruccio. Vice Ammiraglio di Re [[Carlo III]]
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==Bibliografia==
*Istituto dell’Enciclopediadell'Enciclopedia Italiana “Treccani”.
*Vittorio Spreti. Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana. Vol. IV.
*Berardo Candido Gonzaga. Famiglie Nobili d’Italiad'Italia Vol. IV
*Chiara Dalfino Spinelli.Il caso dei de Mari ad Acquaviva delle Fonti. Cassarmonica.it
*Aurelio Musi. Mercanti genovesi nel Regno di Napoli. Edizioni ESI 1996. Napoli.