Michele di Matteo da Bologna: differenze tra le versioni
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[[File:Michele Di Matteo - Polyptych of Sant'Elena - WGA15584.jpg|thumb|''Polittico di Sant'Elena'', [[Gallerie dell'Accademia]].]]
Michele è documentato per la prima volta a [[Bologna]] nel [[1410]], quando fu pagato per alcuni stendardi con le insegne
Dopo l'''Incoronazione della Vergine'' del [[1426]], ora a [[Firenze]] in una collezione privata, ancora nello stile di [[Giovanni da Modena]], il ''Polittico di Sant'Elena'', realizzato per volere del bolognese fra Bernardo
Il ritorno a Bologna significò per Michele il recupero delle proprie radici padane, espresso attraverso un folto gruppo di opere, in parte oggi perdute: tra queste ricordiamo la ''Madonna della Pioggia'', nella chiesa omonima, e l'affresco raffigurante ''San Petronio in cattedra'' nella chiesa di Santo Stefano e risalente al [[1448]]-[[1450]].
A Siena nel [[1447]] eseguì, con la collaborazione di [[Giovanni di Paolo]], la decorazione dell'abside del [[Battistero di Siena|battistero]] con le ''Storie della Passione'', ove al centro si può vedere la ''Crocifissione'' e ai lati l’''Orazione
Le ultime sue opere note, due ''Polittico'' risalenti al [[1462]] ed al [[1469]], entrambi nella [[Pinacoteca Nazionale di Bologna]], gli stilemi tardo-gotici vengono ripetuti con formule ripetitive ed ormai arcaiche.
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