Patto Molotov-Ribbentrop: differenze tra le versioni

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Dopo più di tre mesi di aspri combattimenti e pesanti perdite da parte sovietica nella seguente [[guerra d'inverno]], l'URSS desistette dal suo intento di occupare ed annettersi l'intera Finlandia, in cambio di circa il 10% del territorio finlandese (la [[Carelia]]), gran parte del quale era ancora nelle mani dell'esercito finnico (questa cessione sarebbe rimasta definitiva). Nel giugno [[1940]] i tre stati baltici subirono l'occupazione e la successiva annessione da parte dell'Unione Sovietica. Il 26 giugno [[1940]] i sovietici posero un [[ultimatum]] alla Romania per la cessione della [[Bessarabia]] e della parte settentrionale della [[Bucovina]]: la richiesta sovietica della Bucovina Settentrionale, un territorio mai appartenuto alla Russia che i tedeschi consideravano mitteleuropeo e che non era stato preso in considerazione nei protocolli del patto di non aggressione, fu una sorpresa non solo per la Romania, ma anche per il [[Terzo Reich]].
 
Senza l'appoggio dei suoi tradizionali alleati, Regno Unito e Francia, [[Bucarest]] cedette i territori richiesti, ma da parte sovietica vi fu il mancato rispetto dei patti: i militari rumeni in ripiegamento verso il nuovo confine nei tempi e nei modi concordati furono attaccati proditoriamente, anche con lancio di paracadutisti, dall'[[Armata Rossa]]. I soldati sovietici aprirono il fuoco non solo contro i militari rumeni, ma anche contro masse di civili in fuga verso la Romania (si ricordi in merito il [[massacro di Fântâna Albă]]). Non paghe, le forze armate sovietiche invasero anche il territorio di [[HerţaHerța]], con una maggioranza di popolazione rumena pari a circa il 95% del totale, che non era stato menzionato dall'ultimatum sovietico e che apparteneva alla Romania in epoca anteriore allo scoppio della [[prima guerra mondiale]].
 
Per ritornare alla Polonia, lo stato in fondo maggiormente citato negli accordi segreti, la politica di occupazione tedesca era sin dall'inizio orientata verso la creazione di uno spazio vitale per i tedeschi e lo sterminio degli [[ebrei]]. Dato che la teoria nazista delle razze era difficile da estendere ai popoli slavi, era intenzione di Hitler quella di mostrare la differenza tra tedeschi e polacchi con particolare chiarezza, adottando speciali misure. Ad esempio, una parte dei bambini polacchi era destinata alla deportazione nella parte originaria dell'impero tedesco per svolgere le mansioni più umili. La Polonia doveva invece essere germanizzata grazie a due provvedimenti: da una parte era previsto l'insediamento di tedeschi fino ad allora residenti in Germania e nei Paesi Baltici; dall'altra, la cultura polacca doveva essere sostituita da quella germanica.