Renault 4: differenze tra le versioni

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=== Genesi del modello ===
 
La storia della ''Renault 4'', o ''R4'', come viene spesso indicata, inizia nel [[1956]], quando l'allora presidente della ''Régie'', Pierre Dreyfus, diede il via al '''progetto 112''', volto alla realizzazione di una vettura in grado di contrastare il successo commerciale della [[Citroën 2CV]], una vettura che nonostante i suoi otto anni di carriera sulle spalle non accennava a declinare ed anzi, era ancora distante dall'apice della sua fama e del suo successo. Inoltre, la nuova vettura di Billancourt doveva proporsi come sostituta della [[Renault 4CV|4CV]], oramai in listino da dieci anni e quindi non più al passo con i tempi, ma per le sue caratteristiche doveva anche andare a sostituire la vetusta [[Renault Juvaquatre|Dauphinoise]], versione [[giardinetta]] della ''Juvaquatre'' d'anteguerra. Insomma, prendendo come spunto proprio la ''2CV'' di Casa [[Citroën]], la vettura doveva enfatizzarne quelli che erano i contenuti ed aumentarne le doti di praticità, pur mantenendo ridotto il prezzo, che venne fissato già in fase di progetto sui 350 mila 000 [[franco francese|franchi]]. Riassumendo, la nuova piccola Renault doveva essere un'utilitaria, ma anche una vettura per le signore ed una pratica auto per il carico merci e per il tempo libero; doveva inoltre essere caratterizzata, come si è detto, da un basso prezzo di listino, essere semplice nella manutenzione ed affidabile a qualsiasi condizione climatica.
 
Le direttive, impartite da Dreyfus e ribadite da Fernand Picard, direttore dell'ufficio progetti, non lasciarono alternativa: fu necessario adottare un telaio a pianale per limitare i costi di produzione. Fu l'ingegnere Guy Grosset Grange a giungere a tale conclusione e quindi ad occuparsi di svilupparne uno adatto alle esigenze della nuova vettura. Una delle direttive impartite da Dreyfus fu quella che la vettura doveva essere confortevole, più confortevole delle altre Renault in listino in quel momento. Per questo motivo, le [[sospensione (meccanica)|sospensioni]] furono oggetto di studi accurati. Sicuramente si doveva optare per la soluzione a ruote indipendenti ed alla fine si scelse anche la soluzione delle barre di torsione. Per quanto riguarda l'architettura meccanica, le esigenze di versatilità della vettura ''112'' imposero la [[trazione anteriore]], una primizia presso la Renault che fin dal momento della sua nascita aveva sempre avuto in listino modelli con [[trazione posteriore|trazione sul retrotreno]] (tranne il prototipo del [[furgone]] [[Renault Estafette|Estafette]], in fase di collaudo al momento del varo del progetto ''112''). Per quanto riguarda il motore, inizialmente venne imposto un tetto di [[cilindrata]] pari a 600 [[centimetro cubo|cm³]], motivo per il quale la stampa specializzata cominciò ad indicare la vettura come ''3CV'' (dalla potenza fiscale in cui vengono classificati i veicoli di tale cilindrata).
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Nel mese di ottobre dello stesso anno vi fu la presentazione al pubblico: allo stand Renault del [[Salone dell'automobile di Parigi]], fece bella mostra di sé la nuova ''Renault 4'', che in quell'occasione era presente nell'allestimento L ("Lusso"). La Renault 4 era stata pensata e realizzata per gli scopi più diversificati e badando molto all'economia dell'auto, cosicché, quando il pubblico la vide al Salone di Parigi, rimase stupito da quest'auto dalle forme e dalle finiture così rozze. Allo stupore subentrò poi la diffidenza, un po' come avvenne alla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] con la 2CV.
 
Affiancata ad essa, fu posta la [[Renault 3|R3]], "sorella minore" caratterizzata da un motore da 603 [[centimetro cubo|cm³]], vetri posteriori fissi ed assenza di altri accessori rispetto alla 4. Contemporaneamente fu varata l'iniziativa ''Prenez le volant'' ("Prendete il volante" in [[lingua francese|francese]]), con la quale si invitavano i potenziali acquirenti a provare la vettura. Anche tale iniziativa fu coronata da successo: in dieci giorni vennero percorsi oltre 400 mila 000 km da parte di circa 62 mila 000 persone intervenute per saggiare le doti della nuova piccola Renault.
 
==== Design interno ed esterno ====
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Rispetto al gruppo motore-cambio della ''4CV'' vi era la differenza che in questo caso il gruppo disponeva necessariamente anche di semiassi per costituire i giunti omocinetici e realizzare così la trazione anteriore. La [[frizione (meccanica)|frizione]] era del tipo monodisco a secco. Per quanto riguarda il motore, che derivava strettamente da quello della ''4CV'', la cilindrata fu mantenuta invariata a 747 cm³, così come la sua architettura a 4 cilindri e l'[[albero a gomiti]] su 3 supporti di banco.
 
Il propulsore propose però una particolare novità, e cioè l'inedito sistema di raffreddamento a circuito sigillato e riempito di una miscela di acqua e liquido antigelo. Per nascondere questa novità miracolosa per quei tempi, in cui le [[Fiat 600]] viaggiavano col cofano motore sollevato e necessitavano di frequenti rabbocchi, le prime R 4 avevano il serbatoio di espansione e recupero del liquido refrigerante nascosto in posizione invisibile e irraggiungibile sotto al parafango. Tale miscela consentiva il regolare funzionamento della vettura fino a temperature di -40 °C. Inoltre, il circuito di raffreddamento era provvisto di una vaschetta di espansione che raccoglieva l'acqua la quale, aumentando di volume durante il riscaldamento, sarebbe traboccata altrimenti fuori dal radiatore. Per il resto si trattava del classico motore [[Renault Ventoux|680-01]] derivato dalla corrispondente unità da 21  CV a valvole in testa ed [[asse a camme]] laterale già montato sulla ''4CV''. In questo caso però, la [[potenza (fisica)|potenza]] massima dichiarata dalla Casa era di 24 [[cavallo vapore|CV]] DIN (26.5  CV SAE) a 4500 giri/min.
 
Un occhio particolare va dato al comparto sospensioni: esse erano del tipo a ruote indipendenti sui entrambi gli assi ed al posto delle molle utilizzano delle barre di torsione per poter avere una più ampia escursione elastica, utile per esempio durante la marcia sui terreni accidentati. Nessun problema all'avantreno, dove le barre sono state montate in senso longitudinale; la particolarità stava nella modalità con cui tali barre sono state montate al retrotreno: trattandosi di barre di una certa lunghezza, oltretutto disposte trasversalmente, si rese necessario disallineare le ruote dell'asse posteriore, con il risultato che la ''Renault 4'' (ed anche i successivi modelli realizzati sulla stessa base meccanica) possiede il passo sul lato destro leggermente più lungo di quello sul lato sinistro (4.8 cm in più). Trattandosi di un vettura dalle prestazioni modeste (100 km/h di velocità massima), questa caratteristica non presentava grossi inconvenienti sul piano dinamico e, per garantire un pavimento piatto e quindi una forma regolare che assicurasse una capacità di carico ottimale, gli [[ammortizzatore|ammortizzatori]], sia anteriori che posteriori, sono stati montati in posizione orizzontale. Per quanto riguarda l'impianto frenante, la ''R4'' disponeva di quattro [[freno a tamburo|tamburi]], mentre lo sterzo era a cremagliera.
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La produzione fu avviata a Billancourt nell'agosto 1961, immediatamente dopo l'uscita di produzione della ''4CV'', lo smantellamento delle linee di quest'ultima ed il montaggio delle nuove linee destinate alla ''R4''. Poco tempo dopo, la produzione fu avviata anche in [[Belgio]], presso lo stabilimento di [[Haren]], dove verrà mantenuta per oltre vent'anni.
 
Nel settembre del [[1962]] la gamma vide l'arrivo della ''R4 Super'', destinata a rimpiazzare la ''Super Confort'' e dotata di paraurti a doppio tubo e di motore ''[[Motore Ventoux|800-01]]'' da 845 cm³ e 30 CV, derivato direttamente da quello utilizzato già da qualche anno sotto il cofano della ''Dauphine''. La ''R4 Super'' fu la versione di punta per quanto riguardava la prestazioni, ma la ''R4 L'' fu ancora considerata la versione più lussuosa e già dal mese di marzo aveva ricevuto un nuovo paraurti a lama anziché di tipo tubolare. Nel mese di settembre tale tipo di paraurti fu però esteso alle altre versioni. Nello stesso periodo, il motore di base subì alcuni aggiornamenti e si portò a 27  CV DIN di potenza massima. Dopo i primi scetticismi (alla Renault si pensò addirittura di sostituirla anzitempo e fu perciò avviato un progetto che anni dopo sarebbe sfociato nella [[Renault 6]]), la R4 riuscì con la gamma di fine 1962 ad ottenere uno sempre maggior successo, capace di rivaleggiare con efficacia contro la 2CV dello stesso segmento. Rispetto a quest'ultima era anche favorita da un prezzo di listino più basso e competitivo grazie ad una più approfondita scelta delle soluzioni atte al contenimento dei costi di produzione, ed anche alla maggior potenza commerciale della Renault rispetto alla Citroën.
 
Nel mese di dicembre, la produzione inizia anche nello [[stabilimento di Pomigliano d'Arco]], da dove la ''Renault 4'' verrà distribuita in tutta [[Italia]] con il marchio [[Alfa Romeo]] in virtù dell'accordo tra le due Case costruttrici.
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Nel [[1963]] venne lanciata la ''R4 Parisienne'', una versione pensata per il pubblico femminile che fino a quel momento aveva snobbato la vettura, ritenuta più che altro un mezzo da lavoro. Realizzata in collaborazione con la rivista di moda ''[[Elle (rivista)|Elle]]'', la ''Parisienne'' era caratterizzata da una particolare decorazione delle fiancate in due possibili tipi di tessuto, scozzese o impagliato. Per dare un input decisivo, venne indetto un referendum in cui 4.200 lettrici della rivista ''Elle'' furono selezionate per testare le doti della ''R4''. Il responso fu positivo: le donne interpellate si espressero favorevolmente. Sempre nel 1963 la ''R4 Super'' venne sostituita dalla ''R4 L Super'', dotata di due sedili anteriori separati, mentre tutta la gamma vide l'arrivo di un nuovo cambio interamente sincronizzato.
 
Il [[1964]] significò per la ''R4'' il raggiungimento della soglia dei 500 mila 000 esemplari venduti. Per il resto le uniche novità di sorta furono rappresentate dalla ''R4 L Super'' che fu ribattezzata ''R4 Export'' e dall'arrivo dei rostri ricoperti in gomma sulla ''R4 L''.
 
Nel [[1965]] debuttarono la [[Renault 16]] e la [[Renault 10]]: per l'occasione vi fu un leggero cambio nelle denominazioni ufficiali di tutti i modelli Renault battezzati solo con un numero. In questo caso, la cosa interessò i due modelli appena citati e la ''R4'', che divenne semplicemente ''Renault 4''. Tutto ciò fu quanto stabilito in via ufficiale, ma in realtà i modelli continuarono ad essere abitualmente indicati con la lettera ''R'' (''R4'', ''R16'', ecc). Pochi e di dettaglio furono gli aggiornamenti, più che altro concentrati nella gamma e nelle versioni che la costituirono: a marzo la versione di base, fino a quel momento denominata ''R4'', divenne ''4 Luxe'' e ricevette un dispositivo lavavetri, mentre la ''R4 L'' cambiò nome in ''4 Export'' senza altre variazioni, unificandosi con la precedente ''Export'' introdotta un anno prima; sempre nel mese di marzo del 1965 vi fu l'introduzione di un antifurto bloccasterzo su tutta la gamma.
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==== I primi aggiornamenti estetici ====
[[File:Renault 4 (JKE 568).jpg|thumb|left|Una Renault 4L seconda serie del 1970]]
Le vere novità si ebbero però nel [[1967]], con l'arrivo del primo vero aggiornamento estetico (oggi si direbbe restyling): sulla nuova gamma comparve una calandra in alluminio ridisegnata che andò ad incorporare i fari e che recò lo stemma Renault spostato sul lato sinistro; vi fu anche l'arrivo di nuovi paraurti cromati. Non mancarono le novità meccaniche, tra cui il cambio che passò da 3 a 4 rapporti. Quest'ultima non fu una novità in senso stretto, poiché le ''R4'' prodotte in [[Spagna]] a partire dal 1964 montavano già tale tipo di cambio. Semplicemente, dal 1967, le 4 marce furono estese all'intera produzione. Nonostante il periodo socialmente difficile (basti pensare al [[maggio francese]]) la ''Renault 4'' continuò a mietere successi e si impose come la vettura francese più venduta al mondo.
 
Nel [[1968]] la gamma si aggiornò con l'uscita dai listini della ''Parisienne'' e l'ingresso della '''Plein Air''', versione [[torpedo (automobile)|torpedo]] senza tetto né portiere, una sorta di concorrente su base ''R4'' della [[Citroën Méhari|Méhari]]. Alla fine dello stesso anno toccò il record di produzione annua della sua carriera commerciale, con oltre 336 mila 000 esemplari venduti. Da quel momento le cifre cominciarono a calare, ma molto lentamente: la produzione continuò comunque a rimanere su alti livelli ancora per diversi anni, ed anzi, come si vedrà, per un breve periodo torneranno nuovamente a crescere.
 
Nel [[1969]], il motore da 845 cm³ fu limitato solo ad alcuni mercati tra cui l'Italia, ma in Francia ed in altri mercati fu tolto dalla gamma della ''Renault 4'' per limitarne l'applicazione solo alla [[Renault 6]], introdotta da poco tempo. In Italia, tra l'altro, il motore 800-01 costituì l'unica scelta motoristica per il potenziale acquirente di una ''Renault 4''. Nello stesso anno la gamma beneficiò di migliorie alla dotazione con l'arrivo di: illuminazione interna, serrature posteriori di sicurezza, nuovo volante più maneggevole, nuova strumentazione più leggibile, fari anteriori regolabili a seconda del carico ed a norma europea, retrovisore esterno lato guida (prima era assente) e panchetta posteriore ripiegabile e non più amovibile. A richiesta fu possibile avere anche il tetto apribile in tela.
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Di seguito vengono mostrate le caratteristiche relative alle varie versioni previste per la ''Renault 4'' nel corso della sua lunga carriera. I prezzi sono in [[franco francese|franchi francesi]] e si riferiscono al momento del debutto nel mercato interno ed al livello di allestimento meno costoso tra quelli indicati.
 
{|class="wikitable" cellpadding="0" cellspacing="0" style="text-align:center; font-size:95%;background-color:#FFFFFF"
|-style="background:#DCDCDC; align:center; valign:middle; font-weight:bold"
| Modello
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|''GTL Clan''<sup>4</sup>||1986-92<sup>4</sup>||42.900
|-
|style="text-align:left; font-size:95%;" colspan="12"|'''Note:'''<br /><sup>1</sup>Dal 1965, il nome Parisienne non identifica più un modello a se', ma un optional di allestimento disponibile con 260 FF di sovrapprezzo<br /><sup>2</sup>²In alcuni mercati, tra cui l'Italia, la ''Export'' e la ''L'' continuarono ad essere commercializzate con il motore da 845&nbsp;cm³<br /><sup>3</sup>³La versione base rimase nel listino italiano fino al 1992, daprrima con il motore da 845&nbsp;cm³ (1982-86) ed in seguito con il motore da 956&nbsp;cm³<br /><sup>4</sup>Le versioni ''GTL'' e ''GTL Clan'' non sono mai state importate ufficialmente in Italia
|}
 
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*'''Pomigliano d'Arco''' (NA): in [[Italia]] la produzione della ''Renault 4'' fu avviata nel dicembre del 1962, presso l'ex-stabilimento Alfa Avio, un impianto creato prima della guerra dall'[[Alfa Romeo]] (ai tempi già sotto gestione statale) per insediarvi la sua divisione aeronautica. Avvenne in base a una joint venture italo-francese che prese il nome di [[Sviluppo Automobilistico Meridionale]] e ne furono prodotte complessivamente, tra il 1962 e il 1964, 41809 esemplari. Assieme alle ''Renault 4'', lo stabilimento [[Campania|campano]] assemblò in quegli anni, sempre su licenza, la ''Dauphine''. Queste versioni italiane dei due modelli Renault sfruttavano in piccolissima parte anche componentistica Alfa Romeo. Nel caso della ''R4'', per esempio, le luci posteriori erano riprese dalla [[Alfa Romeo Giulietta (1955)|Giulietta]]. Il successo fu inizialmente buono, ma quando il governo italiano instaurò una politica fiscale penalizzante nei confronti delle vetture come la ''Renault 4'', le cose precipitarono ed nel 1964 la vettura fu tolta di produzione;
*'''Haren''' ([[Belgio|B]]): praticamente in contemporanea con lo stabilimento di Billancourt, la produzione della ''Renault 4'' fu avviata anche nello stabilimento di Haren, un sobborgo di [[Bruxelles]], dove rimase attiva fino agli [[anni 1980|anni ottanta]]. La maggior parte della produzione di quello stabilimento fu distribuita unicamente negli statiStati del [[Benelux]] (Belgio, [[Paesi Bassi]] e [[Lussemburgo]]), anche se alcuni esemplari filtrarono anche in [[Germania]] e [[Francia]];
*'''[[Slovenia]]''': a partire dal novembre del 1969, la produzione della ''Renault 4'' fu avviata anche presso lo stabilimento ''Titovi Javodi Litovstroj'' di [[Lubiana]], produzione che in seguito, a partire dal [[1972]], fu trasferita a [[Novo Mesto]], nello stabilimento ''Industrija Motornih Vozil''. Tale nodo industriale diverrà di importanza consistente a partire dal 1987, quando la fabbrica di Billancourt chiuderà i battenti: a quel punto le ''Renault 4'' destinate al mercato europeo usciranno proprio dallo stabilimento di Novo Mesto;
*'''[[Valladolid]]''' ([[Spagna|E]]): in Spagna la produzione della ''Renault 4'' fu affidata alla FASA-Renault, uno stabilimento sito a Valladolid e da tempo in collaborazione con Renault per la produzione in loco di modelli della Casa francese. Le Renault 4 prodotte dalla FASA-Renault furono le primissime a montare il cambio a 4 marce e l'impianto elettrico da 12V, caratteristiche che verranno estese solo diversi anni dopo alla produzione della Casa madre. La produzione alla FASA-Renault terminò nel 1991 con un totale di 800 mila&nbsp;000 esemplari, parte dei quali fu esportata in [[Portogallo]], [[Messico]], [[Venezuela]] e [[Colombia]];
*'''[[Guarda (Portogallo)|Guarda]] (P)''': prima che le Renault 4 venissero importate dallo stabilimento di Valladolid verso il Portogallo, fu proprio lo statoStato lusitano a produrre la vettura per conto proprio. Tra il 1963 ed il 1989, infatti, la Renault 4 fu assemblata anche nello stabilimento ILR (''Indústrias Lusitanas Renault'') della città di Guarda, circa 250&nbsp;km a nord-est di [[Lisbona]]. Quando la FASA-Renault cominciò ad importare in Portogallo le Renault 4, la produzione dello stabilimento ILR continuò assemblato le Renault 4 che giungevano in loco smontate, in modo da non creare disoccupazione nei dintorni della città portoghese. Fino al 1973, la produzione raggiunse punte di 6.000 esemplari l'anno;
*'''[[Wexford]] ([[Irlanda|IRL]])''': dal 1963 la Renault 4 venne prodotta anche in Irlanda, presso lo stabilimento ''Smiths'' di Wexford. Qui vennero assemblati anche altri modelli Renault, ma in misura sensibilmente minore, basti pensare che la sola ''Renault 4'' giunse a rappresentare tra il 50% ed il 66 % delle Renault prodotte in loco. La fertilità produttiva si smorzò quando nel 1973 l'Irlanda entrò a far parte della [[CEE]], ma la produzione della ''4'' si mantenne comunque sempre su livelli tali da garantire nel 1977 il 9.5% del mercato automobilistico locale. A partire da quell'anno non furono prodotte che le ''Renault 4'' e nel 1984 la produzione nel sito irlandese cessò definitivamente.
 
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*'''[[Madagascar]]''': sempre dal 1962 e fino al 1981 la ''Renault 4'' fu prodotta nella grande isola africana, presso lo stabilimento SOMACOA (Société Malgache de COnstruction Automobile) situato nella capitale [[Antananarivo]], dove si raggiungeranno ritmi produttivi perfino di 500 berline e 150 furgonette al giorno, ma che in genere furono più moderati. Nel 1981 il governo malgascio dovette far cessare la produzione per la grave crisi economica che attanagliò il Paese;
*'''[[Marocco]]''': il sito di produzione Renault in Marocco non fu altro che lo stabilimento SO.MA.CA. di [[Casablanca]], di proprietà congiunta della [[Simca]] e della [[Fiat]], le quali nel 1966 diedero l'OK alla Casa di Billancourt per la produzione di alcuni suoi modelli in loco. La produzione partì però solo nel 1971. Tra i modelli prodotti vi fu anche la Renault 4, che rappresentò una fetta consistente della produzione loczle, anche se in questo caso il ruolo di primadonna spettò alla [[Renault 12]]. La produzione della ''4'' proseguì comunque fino al 1994. Il sito di Casablanca fu uno degli ultimissimi, assieme a quello di Novo Mesto (Slovenia), a cessare la produzione della ''Renault 4'';
*'''[[Messico]]''': dal 1962 al 1977, circa 20 mila&nbsp;000 ''Renault 4'' berlina e circa 7.500 versioni furgonate furono prodotte presso lo stabilimento DINA di Ciudad Sahugun, in Messico. La vettura raggiunse un buon successo, contribuendo a far raggiungere alla filiale messicana della Renault una quota di mercato variabile tra il 25% ed il 10% a seconda degli anni;
*'''[[Perù]]''': nel 1966 al produzione della ''Renault 4'' cominciò anche presso lo stabilimento I.A.P.S.A. (''Industria Automotriz Peruana S.A.''), con sede nei dintorni di [[Lima]]. L'impianto servì per l'assemblaggio di modelli Renault, ma anche [[Rambler (azienda)|Rambler]] e [[Peugeot]], in virtù di accordi supplementari che coinvolsero anche gli altri due marchi. La produzione cessò nel 1970, non solo per quanto riguarda la ''Renault 4'', ma anche la produzione degli altri modelli, a causa delle scarse vendite registrate;
[[File:Renault Mini 4S (1971) (3).JPG|thumb|Vista posteriore di una ''Renault Mini 4S'', specifica per il mercato dell'Uruguay]]
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== Bibliografia ==
*''La Renault 4 de mon père'', M.C. Lauvray, D. Pascal, ETAI, ISBN 978-2-7268-8193-4
*''Auto d'Epoca'', Luglioluglio-Agostoagosto 2011, pag.60
*''Quattroruote - 50 prove su strada dal 1956 al 1963'', Volume V, Editoriale Domus
*''Revue Technique Automobile n°288 - Aprile 1970'', ETAI