Romolo Augusto: differenze tra le versioni

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Tradizionalmente, Romolo Augusto è ritenuto essere l'ultimo imperatore romano d'Occidente: con un nome che fa riferimento al fondatore di [[Roma]] e dell'[[Impero romano]] sarebbe stato difficile resistere alla tentazione di trarre questa conclusione, e infatti già nel [[VI secolo]], lo storico [[Conte Marcellino|Marcellino Illirico]] considerava l'impero romano terminato nel 476.<ref>Mathisen.</ref>
 
Alcuni storici ritengono essere [[Giulio Nepote]] l'ultimo Imperatore d'Occidente, in quanto Odoacre, quando chiese all'Imperatore d'Oriente [[Zenone (imperatore)|Zenone]] di essere riconosciuto come ''[[magister militum]]'' e ''[[patricius]]'' (termine latino che significa comandante supremo dell'esercito), ebbe come contropartita di riconoscere a sua volta come imperatore d'Occidente Giulio Nepote. Odoacre accettò di riconoscere Nepote e infatti fece anche battere delle monete con la sua effigie fino al [[480]], quando Nepote fu ucciso dal comes Ovida con la possibile complicità dell'ex-Imperatore d'Occidente [[Glicerio]]. Secondo alcune interpretazioni questa è la reale data della fine dell'Impero Romano d'Occidente.<ref>Mathisen, Ralph, e Geoffrey Nathan.</ref> Questa tesi non è condivisa da tutti gli storici dato che Zenone non aveva la facoltà di eleggere un imperatore, potere detenuto, almeno in via formale, dal [[Senato romano]] e il Senato aveva riconosciuto come imperatore Romolo Augusto. Altri storici, addirittura, considerano il [[486]] l'anno di caduta dell'Impero d'Occidente, in quanto in quell'anno venne a cessare l'ultimo effettivo baluardo della romanità in Occidente, dal momento che il Dominio di Noviodunum Suessiorum nella Gallia settentrionale (il cosiddetto [[Regno di Soissons]]) fu annesso al regno dei [[Franchi]].
 
== Romolo Augusto nell'immaginario moderno ==