Cocciopesto: differenze tra le versioni

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==Utilizzo==
===Antichità===
Il cocciopesto è presente nell'edilizia storica e nell'[[architettura]] di varie città italiane come malta per murature ma soprattutto come intonaco sia per lo strato di sottofondo<ref>"''Per qualsiasi tipo di rivestimento occorre l'applicazione di almeno tre strati di intonaco [...] i primi strati assai ruvidi devono essere costituiti per intero di sabbia di cava e di cocci di mattone'', [[Leon Battista Alberti]] (1404-1472) Libro IV del [[De Re Aedificatoria]]</ref> (come riportano nei loro trattati, Cennini, [[Leon Battista Alberti|Alberti]] e [[Andrea Palladio|Palladio]]), sia per lo strato di finitura, particolarmente adatto ad ambienti umidi grazie all’altaall'alta [[Traspirazione dei materiali|capacità traspirante]] e igrometrica della terracotta e della calce. Infatti una delle città in cui il suo uso era più diffuso nei secoli scorsi è [[Venezia]], oltre a [[Treviso]], [[Livorno]], [[Roma]] e molte altre.
La tecnologia era analoga a quella del più costoso "[[marmorino]]", in cui il granulato di laterizi di sfrido era sostituito da polvere e scaglie di [[marmo]].