Sacerdote: differenze tra le versioni

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Nell'[[epoca patriarcale]] i sacerdoti non avevano l'esclusiva del sacerdozio, soprattutto per quel che riguarda i sacrifici (cfr. [[Genesi]] 12:7; 13:18 ecc.). Nell'epoca più antica i sacerdoti erano stimati e ricercati per la loro conoscenza delle cose divine e perché sapevano interrogare Yahweh mediante le sorti ([[Urim e Tummim]] e [[Efod]]) cfr. la storia di [[Mica (Bibbia)|Mica]] in [[Libro dei Giudici|Giudici]] 17:4-13.
Con il sorgere della monarchia il sacerdozio di Gerusalemme viene riorganizzato e sviluppato, fino a diventare uno dei cardini della religione di Israele; al nucleo dei sacerdoti levitici (cfr. Abiathar, [[Libri di Samuele|1 Samuele]] 22:20, [[Libri di Samuele|2 Samuele]] 20:25, della casa di Eli, probabilmente di famiglia levitica) si aggiunge la dinastia sacerdotale di [[Tsadok]]. Il sacerdozio era [[Successione (diritto)|ereditario]] e in stretto legame con la [[monarchia]]. Le sue attribuzioni non erano limitate al [[culto]], come generalmente si crede: ai sacerdoti apparteneva l'insegnamento della [[Legge di Dio|Legge]] intesa come volontà di Dio. A questo insegnamento sacerdotale risalgono la legislazione scritta di Israele e la trasmissione delle antiche tradizioni sulle origini e parte della poesia cultuale.
 
La riforma di [[Giosia]] è la naturale conclusione di questo sviluppo del sacerdozio di Gerusalemme. I sacerdoti degli altri santuari, che non avevano cessato di avere una certa importanza, sono allora stabiliti in una posizione subordinata ([[Libri dei Re|2 Re]] 23:9) e quelli che si trasferiscono a Gerusalemme sono assimilati agli inservienti del tempio, ai quali è da allora riservato il nome di [[Levita|Leviti]]. Questa distinzione si precisa con l'esilio, nel progetto di [[Ezechiele]] ([[Ezechiele]] 44:10-14) e nella legislazione sacerdotale. Quest'ultima descrive le funzioni dei sacerdoti e dei leviti come erano nel secondo Tempio, pur attribuendo idealmente ogni cosa al tempo del deserto. Si veda i passi che ne trattano: il sacerdozio limitato alla casa di [[Aronne]]: [[Libro dell'Esodo|Esodo]] 28:1, [[Numeri (Bibbia)|Numeri]] 3:2-4, 10; la consacrazione sacerdotale, Esodo 29, [[Levitico]] 8; i [[paramento liturgico|paramenti]]; la purità rituale dei sacerdoti: [[Levitico]] 21; i proventi dei sacrifici e delle decime: Numeri 18:8-32; la divisione in ventiquattro mute: [[Libri delle cronache|1 Cronache]] 24:1-19, cfr. [[Levitico]] 1:8-9; le famiglie levitiche: Numeri 4; le funzioni dei leviti: Numeri 3:5-9, [[Libri delle Cronache|1 Cronache]] 23:28-32; loro consacrazione: Numeri 8:5-26; a essi appartennero (più tardi) i [[Cantore|cantori]], [[Libri delle Cronache|1 Cronache]], e i portinai, [[Libri delle Cronache|1 Cronache]] 26:1-19. L'organizzazione del sacerdozio era strettamente gerarchica ed ereditaria: appartenendo alla tribù di Levi, i sacerdoti erano tali in quanto discendenti di Aronne; fra questi il [[sommo sacerdote]] rappresentava la linea primogenita. Egli aveva funzioni religiose e insieme civili e politiche ed era, dopo l'esilio, il vero capo della comunità di Israele, che egli in certo modo impersona (cfr. Numeri 27:1).
 
Al tempo dei [[Maccabei]] sacerdote e sovrano si identificano. Solo il sommo sacerdote poteva entrare nel [[Santo dei Santi|luogo santissimo]] nel giorno delle espiazioni. In questo periodo tuttavia le funzioni sacerdotali restano praticamente limitate al culto sacrificale: l'insegnamento o meglio l'interpretazione della legge oramai fissata passano a una nuova categoria, gli [[Scriba|Scribi]]. Tale era la situazione del sacerdozio anche al tempo di [[Gesù]]: essii sacerdoti erano l'antica nobiltà religiosa (i [[Sadducei]]), ancora influente a Gerusalemme, ma la cui funzione era limitata alla celebrazione dei sacrifici. La funzione importante di maestri e guide del popolo era passata ai [[Farisei]].
L'organizzazione del sacerdozio era strettamente gerarchica ed ereditaria: appartenendo alla tribù di Levi, i sacerdoti erano tali in quanto discendenti di Aronne; fra questi il sommo sacerdote rappresentava la linea primogenita. Egli aveva funzioni religiose e insieme civili e politiche ed era, dopo l'esilio, il vero capo della comunità di Israele, che egli in certo modo impersona (cfr. Numeri 27:1).
Con la [[Tisha b'Av|distruzione del Tempio]] sparirono {{Citazione necessaria| senza essere rimpianti dal popolo}}.
Al tempo dei [[Maccabei]] sacerdote e sovrano si identificano. Solo il sommo sacerdote poteva entrare nel luogo santissimo nel giorno delle espiazioni. In questo periodo tuttavia le funzioni sacerdotali restano praticamente limitate al culto sacrificale: l'insegnamento o meglio l'interpretazione della legge oramai fissata passano a una nuova categoria, gli [[Scriba|Scribi]]. Tale era la situazione del sacerdozio anche al tempo di [[Gesù]]: essi erano l'antica nobiltà religiosa (i [[Sadducei]]), ancora influente a Gerusalemme, ma la cui funzione era limitata alla celebrazione dei sacrifici. La funzione importante di maestri e guide del popolo era passata ai Farisei.
Con la distruzione del Tempio sparirono senza essere rimpianti dal popolo.
 
==== Nuovo Testamento ====
Nel Nuovo Testamento ogni sacerdozio particolare è abolito, in quanto [[Gesù Cristo]] è il sommo sacerdote eterno, "secondo l'ordine di [[Melchisedec]]" (cfr. [[Lettera agli Ebrei|Ebrei]] 5:6 e cap. 7-8, 10:21). Nei [[Vangeli]] troviamo la parola sacerdote riferendosi unicamente ai sacerdoti del popolo ebraico. I "collaboratori" che [[Gesù|Cristo]] si è scelto sono chiamati [[apostoli]] ("inviati") o discepoli.
Gli ''[[Atti degli apostoli]]'' e le [[lettere pastorali]] di Paolo si riferiscono ai ministeri della chiesa con le parole "[[Vescovo|episcopato]]" che ha una valenza di controllo e vigilanza, "[[Presbitero|presbiterato]]" ovvero l'anziano della comunità, "[[Diacono|diaconia]]" per il servizio pratico.
 
La [[Lettera agli Ebrei]] spiega chiaramente che nella religione cristiana non vi sia più bisogno di sacerdoti come nell'[[Antico Testamento]] perché esiste un unico grande sommo sacerdote nella persona di Gesù Cristo, che si è offerto al [[Dio Padre|Padre]] una volta per tutte per togliere i [[peccato|peccati]] degli uomini. In un altro senso, tutti i credenti sono un real sacerdozio ([[Prima lettera di Pietro|1 Pietro 2:5]], [[Apocalisse]] 20:6, cfr. 19:6). Il [[Nuovo Testamento]] usa "sacerdote" e "sacerdozio" in riferimento a tutti i [[battesimo|battezzati]]. Ciò perché essi, in forza dell'unione con Cristo, possono accedere direttamente a Dio e offrire il sacrificio della [[lode]], della [[preghiera]] e delle loro opere. Perciò assente dal [[Nuovo Testamento]] è la figura del sacerdote nel senso usuale della parola. Il Sacerdozio è composto da vari uffici (apostolo, vescovo, diacono, presbitero/anziano) di cui troviamo innumerevoli riferimento nel Nuovo Testamento (1Tim. 3:1, (Fil. 1:1, 1Tim. 3:8-13), ecc.).
In un altro senso, tutti i credenti sono un real sacerdozio ([[Prima lettera di Pietro|1 Pietro 2:5]], [[Apocalisse]] 20:6, cfr. 19:6). Il [[Nuovo Testamento]] usa "sacerdote" e "sacerdozio" in riferimento a tutti i [[battesimo|battezzati]]. Ciò perché essi, in forza dell'unione con Cristo, possono accedere direttamente a Dio e offrire il sacrificio della [[lode]], della [[preghiera]] e delle loro opere. Perciò assente dal [[Nuovo Testamento]] è la figura del sacerdote nel senso usuale della parola.
Il Sacerdozio è composto da vari uffici (apostolo, vescovo, diacono, presbitero/anziano) di cui troviamo innumerevoli riferimento nel Nuovo Testamento (1Tim. 3:1, (Fil. 1:1, 1Tim. 3:8-13), ecc.).
 
{{vedi anche|Espiazione}}
 
==== Cristianesimo ====