Brunoro della Scala: differenze tra le versioni

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I Carraresi chiesero quindi aiuto agli alleati Scaligeri per la riconquista di Vicenza, in mano veneziana. Ma Brunoro e gli altri della Scala non poterono prestare soccorso, perché il castello di Verona era ancora in mano ai milanesi. Perciò i da Carrara, persa fiducia nei loro confronti, e avuta conferma di trattative degli Scaligeri con i veneziani, li imprigionarono con un sotterfugio, conquistando poi Verona: fu così che terminò per sempre la signoria scaligera sulla città.
 
Imprigionati a [[Monselice]], i della Scala furono liberati dai Veneziani e da lì cominciò il loro definitivo esilio, dapprima a [[Trento]] e poi molto spesso in [[Germania]], dove dimorava la loro madre. Brunorio ebbe numerosi benefici e investiture di feudi da parte degli [[imperatori del Sacro Romano Impero]], i quali investirono ufficialmente i della Scala del titolo di [[vicaziovicario imperiale|vicari imperiali]] su Verona e su [[Vicenza]].
 
In particolare Brunoro fu spesso nel seguito dell'imperatore [[Sigismondo di Lussemburgo]], per il quale compì numerose visite diplomatiche presso vari principi italiani, sempre con l'obbiettivo ultimo di riconquistare Verona e Vicenza ai Veneziani. Dal canto sua [[Venezia]] dapprima cercò un accordo diplomatico, offrendo compensazioni in denaro, rifiutate da Brunoro, poi in seguito i Veneziani misero una forte taglia su di lui e organizzarono diversi tentativi per assassinarlo, tutti andati a vuoto.