Pozzo del Merro: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 58:
 
==Flora==
[[File:Felce invasiva.png|thumb|''[[Salvinia molesta]]'' fotografata nel laghetto del Pozzo del Merro]]
Gli studi riguardanti la flora della cavità sono stati condotti in parte maggiore dal prof. Marco Giardini.
 
La vegetazione naturale vicino al pozzo è costituita da una fitta boscaglia termofila formata da [[Quercus pubescens|querce]], [[Pistacia terebinthus|terebinto]], [[Cercis siliquastrum|siliquastro]], [[Viburnum tinus|viburno-tino]], [[Phillyrea latifolia|fillirea]] e anche da svariate specie di [[Orchidaceae|orchidee]]. La presenza più interessante è quella dello [[Styrax officinalis|storace]], una pianta arbustiva che in Italia cresce solo in questi luoghi che sono i Monti Cornicolani e nei vicini [[Monti Lucretili]] e [[Monti Tiburtini|Tiburtini]].
Line 65 ⟶ 64:
Un'altra grande caratteristica della voragine è la folta vegetazione che riveste le pareti della cavità, costituita per la maggior parte da piante sempreverdi come il [[Quercus ilex|leccio]] e l'[[Laurus nobilis|alloro]]. Nel sottobosco sono abbondantemente presenti i [[Cyclamen|ciclamini]], il [[Ruscus aculeatus|pungitopo]] e l'[[Hedera helix|edera]], classici dell'ambiente. Nella parte più bassa della cavità, a ridosso con lo specchio d'acqua, si trovano svariate specie di felci ed esemplari di [[Ficus carica|fico]] e [[Sambucus nigra|sambuco]].
 
La superficie del lago era ricoperta da un tappetto di [[Lemna minor|lenticchia d'acqua]] che poi si è estinta per colpa di un'invasiva specie di felce acquatica originaria del [[Brasile]] sudorientale: lal'erba pesce gigante (''[[Salvinia molesta]]''). Questa pianta è famosa per la sua invasività nei tropici del mondo, qui da noi in Italia è stata segnalata per prima nel ''[[Fosso del Mulino|Fosso di San Giuliano Terme'']] in [[Toscana]]<ref>{{cita pubblicazione |autore=Garbari F., Giovannini A., Marchetti D. |anno=2000 |titolo=Salvinia molesta D.S. Mitchell (Salviniaceae) nuova per la flora d’Italia |rivista=Arch. Geobot. |volume=6 |numero=1 |pagine=73-78|lingua=it |url=}}</ref> e successivamente trovata nel Lazio appunto nel Pozzo del Merro, esattamente nell'agosto del 2003. La pianta produce pesanti squilibri nell'ecosistema come la sottrazione della luce e la diminuzione d'ossigeno. La sua introduzione nel laghetto di questo pozzo naturale è sicuramente causata dall'uomo, vistomolto cheprobabilmente èa stataseguito liberatadella unaliberazione tartaruganel conpozzo tuttodi iluna contenutotartaruga dell'acquarioamericana, inanch'essa cuiosservata moltonelle probabilmenteacque c'eranodel all'internoMerro, deiinsieme semial dicontenuto questadell'acquario piantache esotica.la ospitava. Il 13 marzo 2009 è stato condotto un intervento di bonifica volto all'asportazione di questa felce da parte del Servizio Ambiente della Provincia di Roma con l'ausilio del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Roma<ref>[{{cita web|url=http://www.provincia.roma.it/percorsitematici/ambiente/approfondimento/6835 ''|titolo=La Bonifica del Pozzo del Merro''] sul |sito= webPortale istituzionale della [[Provincia di Roma]]|accesso=20 febbraio 2016}}</ref>.
 
== Fauna ==