Ernesto di Baviera (1500-1560): differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Formazione ===
Nel 1506 Alberto di Baviera emise una legge sulla primogenitura con la quale questa avrebbe dovuto rimanere il più possibile indivisa. La conseguenza di questa legge fu che i due figli più giovani di Alberto, [[Ludovico X di Baviera|Ludovico]] ed Ernesto sarebbero stati esclusi dal governo. Ernesto perciò venne destinato alla carriera ecclesiastica. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1508, lo storico [[Giovanni Aventino]] fu incaricato della sua formazione. Con lui Ernesto intraprese viaggi in [[Italia]], dove a [[Pavia]] assistette anche a lezioni del famoso giurista Jason Magnus. Insieme a Johann von Malentein, futuro [[vescovo cattolico|vescovo]] di [[Diocesi di Graz-Seckau| Seckau]], intraprese poi viaggi in [[Sassonia]] e a [[Parigi]]. Nel 1515 Ernesto s'iscrisse all'Università di Ingolstadt. Qui divenne presto membro della '' Sodalitas Ingolstatiensis'', una compagnia di letterati fondata da Aventino, che era stata sollecitata da [[Konrad Celtis]].
 
=== Amministratore a Passavia ===
Nel 1514 i fratelli [[Guglielmo IV di Baviera| Guglielmo]] e Ludovico riuscirono, con l'appoggio dell'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo]], ad imporlo come coadiutore al principe-vescovo di [[diocesi di Passavia|Passavia]], Wiguleus Fröschl von Marzoll. La conferma pontificia giunse il 28 gennaio 1517. Dopo la morte di Fröschl, nel 1517, nonostante che Ernesto non avesse ricevuto alcuna consacrazione, fu nominato [[amministratore apostolico]] della diocesi. Tuttavia egli non rinunciò alle sue pretese di coreggenza nel [[ducato di Baviera]]. Le sue pretese successorie furono appoggiate dall'arciduca [[Ferdinando I d'Asburgo]], futuro imperatore. Alla fine, con l'accordo di Linz del 1534, gli riuscì l'intesa e la riconciliazione fra le case regnanti degli [[Asburgo]] e dei Wittelsbach. Nel 1536 Ernesto rinunciò alla sua eredità e per questo ricevette un indennizzo di 275.000 fiorini.
 
Come amministratore di Passavia Ernesto si volse contro i seguaci di [[Martin Lutero]] e contro gli [[Anabattismo|anabattisti]]. Nel 1522 prese parte al sinodo provinciale a [[Mühldorf am Inn|Mühldorf]] e nel 1527 alla conferenza di [[Salisburgo]].
 
Nel 1524 egli si era unito alla lega tra i vescovi della Germania del sud e i duchi di Baviera e l'arciduca Ferdinando I, costituita per imporre l'[[Editto di Worms]]. Per iniziativa di Ernesto, nel 1527 il [[riforma protestante|riformatore]] Leonhard Kaiser venne consegnato al braccio secolare e a [[Schärding]] condannato al rogo come eretico.
 
Nel 1530 Ernesto fu presente alla [[Dieta di Augusta]] e nel 1532 a [[Dieta (storia)|quella]] di Regensburg.
 
Come imprenditore partecipò all'attività mineraria boema e al commercio di metalli nobili. Egli condusse transazioni a [[Vienna]], Parigi, [[Lipsia]] ed [[Anversa]] e intrattenne stretti rapporti con le città commerciali della Germania meridionale.
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Dopo la morte del vescovo di Salisburgo [[Matthäus Lang von Wellenburg]] Ernesto fu eletto il 21 aprile 1540 dal capitolo del duomo amministratore della diocesi. Con la conferma pontificia del 21 maggio dello stesso anno fu concordata una condizione: Ernesto avrebbe dovuto conseguire la consacrazione sacerdotale entro dieci anni, altrimenti avrebbe dovuto rinunciare alla diocesi. Il 12 ottobre Ernesto prendeva possesso della diocesi.
 
Anche a Salisburgo Ernesto mostrò un comportamento mite nei confronti della tempesta protestante in quel territorio. In questo poteva aver avuto il suo ruolo la comprensione per i motivi spirituali e sociali della Riforma. Al rinnovamento spirituale e intellettuale del cattolicesimo diede egli un contributo molto modesto, ma riconobbe lo sviluppo sociale ed economico del proprio tempo. Nel 1541 prese parte alla dieta di Ratisbona, nel 1544 e nel 1553 celebrò il sinodo provinciale.
 
Da buon economista egli mise ordine nelle finanze del territorio ed attuò una riforma amministrativa. Come già a Passavia valse la sua predilezione per le imprese economiche. Egli s'impegnò nelle attività minerarie, nel commercio di cereali e bovini come in quello delle monete.
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Dopo che già da tanto tempo aveva visto profilarsi il fallimento della sua carriera ecclesiastica, il duca Ernesto acquistò da Johann von Pernstein nel 1549 la contea di Glatz. Insieme a questa egli acquistò la signoria di Hummel, che il il 10 dicembre del 1549 diede in prestito al figlio Eustachio. Questi, nel 1550, fu legittimato come nobile successore di Ernesto da [[papa Giulio III]]. Già nel 1546 Ernesto era stato accettato dai latifondisti boemi come ''Landsasse''.
 
In Glatz, dove Ernesto si sistemò definitivamente, non intraprese più le sue precedenti attività economiche ed imprenditoriali. Egli riformò l'amministrazione della contea con impiegati qualificati, che egli si era portato dietro da Salisburgo. Nel 1557 la fortezza di Glatz, dove egli stabilì la sua residenza, fu ristrutturata in [[stile rinascimentale]] dall'architetto di corte Lorenz Krischke.
 
Poiché egli aveva ottenuto anche il privilegio di battere moneta con la zecca di Glatz, fece coniare monete, che da un lato mostravano il leone boemo e sull'altro erano rispettivamente esposti lo stemma del [[Palatinato-Zweibrücken]], di quello del ducato di Baviera e della contea di Gratz.
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