Antonio Cantore: differenze tra le versioni

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Tra la notte del 24 e il giorno 27 maggio, Cantore, sempre alla testa dei suoi uomini, strappò agli [[Impero austro-ungarico|austro-ungarici]] il paese di [[Altissimo (Italia)|Altissimo]], discese in [[Valle dell'Adige|Val d'Adige]] e infine conquistò [[Ala (Italia)|Ala]]. Avanzata fin oltre [[Serravalle (Vittorio Veneto)|Serravalle]], ai primi di giugno la 3ª brigata alpini si trovò di fronte alle trincee e ai reticolati austriaci, che ne frenarono l'avanzata.
 
[[File:Grotte e gallerie militari, interno del castelletto – Veneto.jpg|thumb|left|Interno del "Castelletto"]]
 
Alla fine del mese, fu promosso [[generale di divisione|comandante di divisione]] e assunse il comando della 2ª divisione che stava combattendo nella zona di [[Cortina d'Ampezzo]]. Qui i soldati italiani tentavano di sottrarre ai nemici l'intero gruppo delle [[Tofane]], ma per conseguire questo obiettivo era necessario espugnare il "Castelletto", un torrione di roccia che dominava tra la [[Tofana di Rozes]] (in mano italiana) e il monte [[Lagazuoi]] (ancora sotto il controllo austriaco). Già da tempo ormai i [[genio militare|genieri]] e i ''[[Kaiserjäger]]'' austro-ungarici resistevano strenuamente mantenendo la propria posizione, tanto che il Castelletto finì per essere considerato praticamente inespugnabile. Fu proprio il generale Cantore a suggerire una nuova tattica per tentare di ottenere la capitolazione della roccaforte nemica: l'unica possibilità di successo poteva essere data da un attacco d'insieme, da parte dei due corpi d'armata schierati nella zona, all'intera linea nemica, dalla [[val d'Ansiei]] fino al [[Col di Lana]].