Canone pāli: differenze tra le versioni

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== Origini ==
Secondo la tradizione della scuola [[Theravāda]] il loro contenuto fu fissato in forma orale durante il primo [[Concili buddhisti|concilio buddhista]] a [[Rājagaha]] subito dopo la morte del [[Gautama Buddha|Buddha]] e furono messi per iscritto in [[Sri Lanka]] nel [[I secolo a.C.]]<ref>{{Citazione | I pitaka o gli insegnamenti del Buddha furono trasmessi oralmente e nel 397 dell'Era Buddhista (89 a.C.) furono messi per iscritto. In questa epoca furono scritti ''[anche]'' i loro commentari in singalese}} H. R. Perera, ''Buddhism in Ceylon'', pag. 33, cit. in K. Lal Hazra, pagg. 170-171</ref> da parte della comunità del monastero [[Mahāvihāra]], anche se l'edizione del Canone pāli di cui disponiamo oggi risale al V secolo d.C.<ref>{{Citazione | Sebbene questa sia l'opinione tradizionale, va notato che fu solo nel V secolo d.C. che si trovò un accordo sulla lista definitiva di testi del Canone del Theravāda, e anche quell'epoca il materiale da includere nel ''Kuddhaka Nikāya'' rimase non definito}} Lewis R. Lancaster in ''Enciclopedia delle Religioni''. Diretta da Mircea Eliade. Vol 10, Milano, Jaca Book-Città Nuova, 2006, pag. 331-2. Cfr. anche {{Citazione | Secondo la tradizione singalese, come s'è detto, la recensione in lingua pāli sarebbe redatta su istanza del re Vaṭṭagāmaṇī nello Ālokavihāra da un'assemblea di cinquecento anziani; in effetti il testo attualmente disponibile risale alla versione riveduta a cura dei seguaci del Mahāvihāra redatta alla fine del V secolo d.C. in occasione di un concilio voluto dal re Dhātuasena, versione che, grazie al patrocinio del re Parakkamabāhu I, divenne il punto di riferimento del Theravāda dell'isola con la soppressione delle scuole rivali dai ''dhammaruciya'' e dei ''sagaliya'', le cui recensioni del Canone non sono sopravvissute.}} Mario Piantelli. ''Il Buddhismo indiano'' in: Giovanni Filoramo (a cura di), ''Buddhismo''. Bari, Laterza, 2001, pagg. 88 e sgg.</ref>.CIAO
 
==I Tre Canestri e i cinque Nikāya==