Repubblica romana: differenze tra le versioni

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Nel [[59 a.C.]], l'anno del suo [[console (storia romana)|consolato]], Cesare portò al servizio dell'alleanza la sua popolarità politica e il suo prestigio, e si adoperò per portare avanti le riforme concordate con gli altri [[triumviri]].<ref name="Consolato">[[Luciano Canfora]], ''Giulio Cesare. Il dittatore democratico'', cap. XI ''Il primo consolato (59 a.C.)''</ref> Nonostante la forte opposizione del collega [[Marco Calpurnio Bibulo]], che tentò in ogni modo di ostacolare le sue iniziative, Cesare ottenne comunque la ridistribuzione degli appezzamenti di ''ager publicus'' per i veterani di Pompeo, ma anche per alcuni dei cittadini meno abbienti.<ref>[[Francesco De Martino]], ''Storia della costituzione romana'', vol. III</ref> Bibulo, una volta accortosi del fallimento della sua sterile politica volta esclusivamente alla conservazione dei privilegi da parte della ''nobilitas'' senatoriale, si ritirò dalla vita politica: in questo modo pensava di frenare l'attività del collega, che invece poté attuare in tutta tranquillità il suo rivoluzionario programma.<ref name="Consolato"/> Cesare infatti programmò la fondazione di nuove colonie in Italia, come [[Capua antica|Capua]], e per tutelare i provinciali riformò le leggi sui reati di [[concussione]] (''lex Iulia de repetundis''),<ref>''[[Digesto]]'', XLVIII,11</ref> facendo approvare allo stesso tempo delle leggi che favorissero l'''ordo equestris'': con la ''lex de publicanis'' egli ridusse di un terzo la somma di denaro che i cavalieri dovevano pagare allo stato, favorendo così le loro attività. Fece infine promulgare una legge che imponeva al senato di stilare le relazioni di ogni seduta (gli ''acta senatus'').<ref>[[Svetonio]], ''Cesare'', 20,1</ref> In questo modo Cesare si assicurava l'appoggio di tutta la popolazione romana, ponendo le basi per il suo futuro successo.<ref name="Consolato"/>
 
{{Tripla immagine|right|Gallia Cesare 58 aC.png|169151|Gallia Cesare 55 aC.png|151|Gallia Cesare 52 aC.png|151|[[Conquista della Gallia]]: [[58 a.C.]], il primo anno|[[Conquista della Gallia]]: [[55 a.C.]], [[conquista della Britannia|invasione della Britannia]] e [[guerre romano-germaniche|Germania]]|[[Conquista della Gallia]]: [[52 a.C.]] l'anno determinante}}
 
Durante il [[console (storia romana)|consolato]], grazie all'appoggio dei [[Primo triumvirato|triumviri]], Cesare ottenne con la ''Lex Vatinia'' del 1º marzo<ref>Proposta dal [[tribuno della plebe]] [[Publio Vatinio]], che poi sarà [[luogotenente]] di Cesare in [[Gallia]]</ref> il [[proconsole|proconsolato]] delle [[provincia romana|province]] della [[Gallia Cisalpina]]<ref>Corrispondeva ai territori della [[pianura padana]], compresi tra il [[fiume]] [[Oglio]] e le [[Alpi]] piemontesi</ref> e dell'[[Dalmazia (provincia romana)|Illirico]] per cinque anni, con un [[esercito romano|esercito]] composto da tre [[legione romana|legioni]] ([[Legio VII Claudia|VII]], [[Legio VIII Augusta|VIII]] e [[Legio VIIII Hispana|IX]]). Poco dopo un [[senatoconsulto]] gli affidò anche la vicina provincia della [[Gallia Narbonense|Narbonense]],<ref>Provincia costituita nel [[121 a.C.]] che comprendeva tutta la fascia costiera e la valle del [[Rodano (fiume)|Rodano]], nelle attuali [[Provenza]] e [[Linguadoca-Rossiglione|Linguadoca]]</ref> il cui proconsole era morto all'improvviso, e la [[legio X Gemina|X legione]].<ref>Lawrence Keppie (in ''The making of the roman army, from Republic to Empire'', [[Oklahoma]] 1998, pp. 80-81) suppone che la [[legio X Gemina|legio X]] fosse posizionata nella capitale della Gallia Narbonense: [[Narbona]].</ref>