Scienze motorie e sportive: differenze tra le versioni

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Distinti decreti predisposti successivamente dal ministro Gelmini hanno modificato la terminologia della disciplina insegnata rispettivamente nella scuola secondaria di primo grado e in quella di secondo grado da Educazione Fisica a Scienze Motorie e sportive, per l'appunto. Si tratta del dm 37 del 26 marzo 2009 sulle Nuove classi di abilitazione, quadro orario e composizione delle cattedre nelle classi, che deve intendersi operativo dal 1º settembre 2009 per la scuola secondaria di primo grado. In data 15 marzo 2010 sono stati emanati dal Presidente della Repubblica i Regolamenti di riordino dei Nuovi Licei, Tecnici e Professionali, che riguardano, invece, la scuola secondaria di secondo grado.
 
Il termine '''Scienze motorie''' era stato precedentemente introdotto dal comma 115 dell'art. 17 della Legge n° 127 del 1997 (Bassanini bis) e dal successivo d.Lgs. n° 178 del 1998, istitutivi della [[laurea]] in Scienze Motorie, nell'istruzione accademica, per denominare i corsi universitari, evoluzione del diploma superiore [[I.S.E.F.ISEF]].
 
Autorevoli autori hanno discusso il problema dell'esistenza di una scienza del movimento e dello sport o di più discipline che si occupano delle [[attività fisiche]] e dello [[sport]], deponendo per l'esistenza di un unico campo di interesse scientifico (Ricci G.; Le Boulch J.; Dellabiancia M.P.; Palmisciano G.). La risoluzione del problema epistemologico non è stata tenuta in conto nella normativa, perché il termine plurale si è prestato a risolvere il problema di adattare i corsi alle diverse facoltà, dove sono stati attivati in forme davvero varie e comunque non rispettose delle tradizioni italiane di rilievo internazionale, maturate nel settore.