Avanguardia: differenze tra le versioni

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[[Charles Baudelaire]] fu il primo ad applicare il termine ''avanguardia'', tipico del linguaggio militare, per definire con [[ironia]] gli scrittori [[Francia|francesi]] di sinistra. Il termine, ancora oggi, si riferisce quindi a tutti i movimenti di opposizione e di sperimentazione di forme nuove sia nell'ambito letterario quanto in quello pittorico, musicale e artistico in genere. Nell'accezione odierna esso si riferisce soprattutto a quei movimenti, come la [[scapigliatura]], il [[simbolismo]], il [[decadentismo]] sorti dalla crisi del [[Romanticismo]] e più propriamente a quelli nati nel primo [[XX secolo|Novecento]].
 
È infatti nel primo decennio del Novecento che sorgono i veri movimenti tipici dell'avanguardia, come il [[Fauves|fauvismo]] e il [[Cubismo|cubismo letterario]] in [[Francia]] che vanta come rappresentanti [[Henri Matisse]] e [[Guillaume Apollinaire]], il [[cubismo]] propriamente detto a Parigi con [[Picasso]] e [[BracqueGeorges Braque|Braque]], l'[[espressionismo]] e la [[dodecafonia]] in [[Germania]] e in [[Austria]] con [[Vasilij Kandinskij]], [[Georg Trakl]], il [[futurismo]] in [[Italia]] con [[Filippo Tommaso Marinetti]] e [[Umberto Boccioni]] (che si svilupperà poi in [[Russia]] con [[Vladimir Vladimirovič Mayakovsky|Vladimir Majakovskij]], e in Inghilterra con l'affine [[vorticismo]]) l'[[imagismo]] in [[Gran Bretagna]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] con [[Ezra Pound]] e nel primo dopoguerra con il [[dadaismo]] e il surrealismo. Il manifesto di questi movimenti consiste nella provocatoria distruzione delle tradizionali forme estetiche intese, come teorizzava [[Hegel]], nella "morte dell'arte". Nel rifiutare l'arte borghese era infatti palese il rifiuto della società borghese e quindi una tendenza delle avanguardie verso le ideologie e i movimenti rivoluzionari.
 
== Le seconde avanguardie ==