Storia di Belmonte Calabro: differenze tra le versioni

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Con la [[Pace di Caltabellotta]] del [[1302]], seguita alla [[Guerra del Vespro]], Santa Barbara venne infeudata ''pro comuni et indiviso'' a Folco e Pietro Ruffo di [[Catanzaro]]. Nel [[1305]] Belmonte e Tinga risultano invece divisi tra Roberto Romata di [[Sorrento]] e Berardo e Nicola Mastrogiudice di [[Sorrento]].
 
Nel [[1338]] viene investito Conte di Belmonte Pietruccio Salvacossa di [[Ischia (isola)|Ischia]]. Nel [[1340]] invece Santa Barbara viene concessa a Guglielmo Sacchi. Ma nel [[1345]] Pietro Salvacossa usurpa alla Comunità di [[Amantea]] il casale di Tarifi e al Sacchi quello di Santa Barbara. Interverrà la regina [[Giovanna I di Napoli]] che con un diploma reginaleregionale sancisce i limiti del territorio di [[Amantea]] (che includevano anche ciò che oggi è il comune di Belmonte) e rende ai legittimi proprietari ciò che è stato usurpato.
 
Nel [[1367]] sempre [[Giovanna I di Napoli]] unisce Belmonte e Santa Barbara affidandoli a Guglielmo Sacchi. Nel [[1443]] poi [[Alfonso I d'Aragona]] sancisce che Santa Barbara e Tinga sono suffeudi di Belmonte e infeuda il tutto a Galasso (o Galeazzo) Di Tarsia.