Santuario di San Pancrazio (Pianezza): differenze tra le versioni
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Il '''
== Storia ==
La tradizione popolare narra che, il [[12 maggio]] [[1450]], un contadino di nome Andrea Casella, mentre stava falciando il prato, inavvertitamente troncò di netto la gamba alla moglie, mentre questa stava giungendo sul posto per rifocillarlo. Durante quei minuti di disperazione, i due ebbero la mistica apparizione di un ragazzo, che li rassicurò sulla guarigione della gamba recisa, qualora avessero fatto [[Voto (religione)|voto]] al santo del giorno ([[San Pancrazio|Pancrazio]]), con relativa costruzione di un pilone votivo. Fatto il voto, l'arto della moglie si riattaccò miracolosamente. Tuttavia, forse per pigrizia, il pilone votivo non fu costruito, e il voto non fu mantenuto.<br />
Esattamente dopo un anno, nello stesso giorno, alla stessa ora, la gamba della moglie si ristaccò di colpo. Disperato, Andrea Casella chiese aiuto al parroco, dunque, rifece il [[Voto (religione)|voto]], e questa volta lo onorò. Come per miracolo, l'arto si riattaccò nuovamente e la moglie si salvò. Il contadino costruì immediatamente il pilone votivo e, successivamente, fu eretta anche una cappella, come meta di pellegrinaggio.<br />
Crescente fu, infatti, la fama taumaturgica del luogo, in particolare il primo evento prodigioso degno di nota avvenne il 12 maggio [[1562]], con la guarigione di un indemoniato, tale Michele di Arvio.
== Il primo
Nel [[1640]], il
[[Antonio Provana]], il figlio del [[Provana|conte Giovanni Provana di Collegno]].<br />
La prima chiesa fu costruita nel periodo [[1647]]-[[1657]], con disegni [[Architettura barocca|barocchi]]
probabilmente di [[Francesco Lanfranchi]] <ref>http://www.comune.pianezza.to.it/ComSchedaTem.asp?Id=4925</ref>, mentre il resto del convento fu ultimato soltanto a metà del [[XVIII secolo]]. Nell'agosto [[1657]], il
Nel [[1771]], fu eseguito un imponente restauro dell'intera struttura conventuale; fu in questo periodo che gli [[
La soppressione napoleonica degli ordini e la relativa [[Secolarizzazione dei beni ecclesiastici|confisca]] dei beni ecclesiastici, costrinsero l'abbandono degli Agostiniani dal convento nel [[1801]]. La struttura fu affidata a dei privati, secondo la [[Legge Siccardi]], tuttavia fu proprio in questo periodo che fu introdotta dai sacerdoti, provenienti da [[Torino]], la tradizionale messa delle tre di notte di ogni [[12 maggio]], come ricorrenza del miracolo del [[1450]].
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alto campanile, in prossimità della Cappella dell'Apparizione, che, tuttavia, fu abbattuto nel nuovo rifacimento del [[1937]].
== Il
[[File:San Pancrazio.JPG|thumb|180px|right|La facciata del
Terminata la [[prima guerra mondiale]], iniziò l'attuale rifacimento di tutto il complesso. Nel [[1920]]-[[1924]], fu chiamato l'architetto genovese Lorenzo Basso a dirigere i progetti dell'attuale porticato antistante, costituito da 44 arcate [[architettura neogotica|neogotiche]]<ref>http://www.santuariosanpancrazio.it/home/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=11&Itemid=112</ref>. Lo stesso architetto, nel [[1937]], ridisegnò l'intera
Nel [[1949]] fu abbattuta l'intera chiesa nord-occidentale barocca, ormai fatiscente, per creare l'odierno edificio, sempre in stile [[architettura neogotica|neogotico]], di tipo toscaneggiante, su progetto di Amedeo Bono. La facciata si presenta in pietra liscia lavorata, con rosone centrale a dodici petali, una statua del
<ref>http://old.camperclublagranda.it/Luoghi-Speranza/santuario_san_pancrazio.htm</ref>, con lo sbiancamento totale delle pareti.
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