Raimondo Rubí: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = spagnolo
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Fu un religioso consacrato dell'[[Ordine Certosino]], fu priore della [[Certosa di Milano]]<ref>''Feste, ed allegrezze celebrate nella terra di Mesaro il giorno 12. di ottobre 1718 dal reverendissimo padre priore don Raimondo Rubi e monaci della certosa di Milano per la solenne collocazione della statua del loro glorioso fondatore S. Bruno ... descritte dall'alfiere Michele Parajno cittadino milanese'', Milano, 1718</ref> e secondo il Bentivegna sarebbe stato vescovo in [[Catalogna]]<ref>[http://books.google.it/books?id=HoV4Gmo-as0C&pg=PA75&lpg=PA75&dq=Raimondo+Rub%C3%AD&source=bl&ots=mQ2TQP6zEF&sig=lx1ZXOG5kitzh5CoCW2HUWL_MVw&hl=it&sa=X&ei=5Hk5T_SrCrLZ4QSrzKGhCw&ved=0CC4Q6AEwAQ#v=onepage&q=Raimondo%20Rub%C3%AD&f=false G. Bentivegna, ''Dal riformismo muratoriano alle filosofie del Risorgimento: contributi alla storia intellettuale della Sicilia'', 1999, p. 175]. Però non risulta nella cronotassi di nessuna diocesi catalana e Eubel, op. cit., p. 151, che pure documenta accuratamente la sua carriera ecclesiastica, non menziona alcun'altra sede prima di Catania e anzi attesta che fu consacrato vescovo dal papa l'8 dicembre 1727.</ref>. Ebbe vincoli di parentela con i [[Paternò (famiglia)|Paternò-Castello]] e fu indicato come vescovo di Catania dall'imperatore [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI]] il 9 marzo [[1727]]. Fu nominato vescovo di Catania il 27 novembre e consacrato vescovo da [[papa Benedetto XIII]] l'8 dicembre dello stesso anno. Arrivò a Catania il 21 febbraio 1728, ma morì 11 mesi dopo a 64 anni<ref>[http://books.google.it/books?id=oBA5AAAAcAAJ&pg=PA231&lpg=PA231&dq=Raimondo+Rub%C3%AD&source=bl&ots=Ag35hLMoK4&sig=neM5foxzXmBR7ZPfDB6Y78SY8Jw&hl=it&sa=X&ei=iHg5T47ID4b44QT9kqmhCw&ved=0CDgQ6AEwBQ#v=onepage&q=Raimondo%20Rub%C3%AD&f=false F. Ferrara, ''Storia di Catania sino alla fine del secolo XVIII'', 1829, p. 231-232]</ref> e fu sepolto nella [[Cattedrale di Catania]]. Fu un personaggio di alta valenza culturale, come mostrano alcuni sentiti elogi funebri, che poi furono pubblicati a stampa<ref>N.M. Ricciuli, ''Le statue della Virtù d'intorno al sepolcro dell'Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore Fra D. Raimondo Rubì e Boxades Certosino Vescovo di Catania, Gran Cancelliere dell'Almi Studj di tutto il Regno di Sicilia, Assistente al Sacro Soglio Pontificio, e del Consiglio di S.C.C.M. Orazione funebre recitata per le sue Solenni Essequie celebrate nel Duomo della suddetta Città lì 20 gennaio 1729'', Catania, 1729 (cfr. G. Bentivegna, ''cit.'')</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=rLNLAAAAcAAJ&pg=PA240&lpg=PA240&dq=Raimondo+Rub%C3%AD&source=bl&ots=nZ257ZgSJ7&sig=mR2kqeQ29QzDP5GM5eMELDty5hI&hl=it&sa=X&ei=5Hk5T_SrCrLZ4QSrzKGhCw&ved=0CDUQ6AEwBA#v=onepage&q=Raimondo%20Rub%C3%AD&f=false ''Orazione funebre recitata da Giacinto Paternò Castello nell'assemblea de' Gioviali tenuta nella sala della sapienza di Catania a 21 maggio 1729 per onorare la memoria dell'Illustriss. e Rev. sig. Mons. Raimondo Rubi'', Catania, 1729 (Cfr. D. Scina, ''Prospetto della Storia Letteraria di Sicilia: nel secolo decimottavo'', 1824, p. 240)]</ref>.
 
== Note ==